30 dicembre 2013
Tags : Francesco Giubilei
Biografia di Francesco Giubilei
• Cesena 1 gennaio 1992. Direttore editoriale di Historica edizioni e Giubilei Regnani. Ha fondato i siti ScrivendoVolo e CiaoCinema. Cura il blog Leggere è rock su Linkiesta. Scrittore, tra i suoi libri: Giovinezza (Il Ponte Vecchio, 2006), La Bastola (Arpanet, 2008), Chi è Charlie? (Historica, 2011).
• «(...) La storia di Francesco Giubilei (...) è quella del più giovane editore italiano con la sua Historica edizioni (...) Una casa editrice nata per passione nel 2008, “come rivista di letteratura scaricabile gratis online” (...) “Sul blog ho iniziato a pubblicare a puntate il primo romanzo di Costantini e Falcone, a metà ho deciso di farlo uscire su carta”. Come un vero libro. Così è nata la Historica edizioni: un piccolo gruppo di collaboratori (“un grafico, un editor, un webmaster”), un bilancio in pari (“ma con i salti mortali”), collane di piccoli racconti (“Short Cuts”) e di viaggio (“Cahier di viaggio”). (…)» (Stefano Bucci) [Cds 12/5/2010].
• «A sedici anni è diventato il più giovane editore italiano. A diciannove è la dimostrazione che investire sui libri (e sul loro mercato) non è una scommessa persa. Anzi (...) La sua Historica edizioni, sede amministrativa nella casa dei genitori a Cesena, non solo sopravvive, ma cresce: “Ricevo sei o sette manoscritti a settimana – spiega – pubblico uno o due libri al mese di saggistica, narrativa o nella collana “Cahier di viaggio”, curata dalla scrittrice Francesca Mazzucato. Partecipo a tutte le più importanti fiere di settore e non faccio editoria a pagamento”. Dalla Romagna si è trasferito a Roma dove ha aperto un ufficio e studia Lettere: “Ho un editor, un grafico, due web master e un piccolo comitato di lettura”. Soprattutto ha un socio, Giorgio Regnani, imprenditore modenese dell’aceto balsamico: “Ci siamo incontrati a una fiera, lui pensava che il capo fosse mio padre che era sì allo stand, ma solo per aiutarmi”. Già perché i suoi genitori, un chirurgo e una pediatra, dopo l’iniziale diffidenza hanno deciso di sostenerlo. “Quando a cena gli spiegai il progetto risposero che il passo era più lungo della gamba, ma io avevo bisogno di un maggiorenne. Fortuna che la nonna si è convinta ed è diventata presidente dell’associazione culturale con cui ho editato il primo libro, Le colpe dei padri di Laura Costantini e Loredana Falcone”. Centoventi copie andate esaurite dopo poche settimane, ben prima che la tipografia chiedesse il saldo del conto. Insomma, operazione riuscita. E non è stata l’unica (...) “Alcuni titoli hanno venduto fino a duemila copie, si possono ordinare e comprare in una cinquantina di librerie fiduciarie. Siamo tagliati fuori dalla grande distribuzione, ma non è un problema. La nostra strategia commerciale è diversa: tramite il sito www.scrivendovolo.it stiamo creando una comunità di lettori e abbiamo firmato un accordo con BookRepubblic per i libri elettronici (...) Amo la fisicità dei libri ma devo tenere conto di quello che sta accadendo in America dove le vendite degli e-book rappresentano già una fetta consistente del mercato”. Sarà così anche da noi? Per rispondere a questa domanda Historica ha pubblicato una raccolta di “opinioni emotive” di addetti ai lavori. Da Dacia Maraini a Marco Belpoliti, da Valerio Evangelisti a Roberto Alajmo, sono tanti gli esperti interrogati ne L’e-book e (è) il futuro del libro di Massimo Maugeri. D’altronde chi, se non il più giovane editore italiano, ha il dovere e l’urgenza di riflettere sul mercato del domani?» (Rep 23/10/2011).
• «La storia è la mia passione. Ero molto legato a mio nonno Italo, morto a 84 anni, un maestro elementare che leggeva tantissimo. D’estate andavo in vacanza nella sua casa in Umbria. Il mio amore per i libri è nato nella sua biblioteca, immensa. Mi raccontava sempre della sua giovinezza. (…) Un antifascista della prima ora. Amico di don Luigi Sturzo, aveva fondato il Partito popolare a Gualdo Tadino. Finita la guerra, non ebbe bisogno di fingere, come il resto degli italiani, di non essere mai stato ciò che invece fu. Così, anziché bruciare i cimeli del Ventennio, li custodì in soffitta: tessere, diplomi, foto, perfino il fucile da balilla e l’elmetto. Il giorno che me li mostrò, rimasi incantato. (…) In soffitta c’era pure (…) la partitura dell’inno del Partito nazionale fascista. Oltre a copie ingiallite del Corriere della Sera e del Messaggero con eventi storici in prima pagina, dalla firma dei Patti Lateranensi alla visita di Adolf Hitler a Roma il 3 maggio 1938» (a Stefano Lorenzetto) [Grn 6/6/2010].