28 dicembre 2013
Tags : Emanuele Giaccherini
Biografia di Emanuele Giaccherini
• Talla (Arezzo) 5 maggio 1985. Calciatore. Centrocampista. Del Sunderland (dal 2013). Prima alla Juventus. Lanciato dal Cesena. Esordio in Nazionale contro la Spagna il 10 giugno 2012, partita d’esordio degli Europei.
• 1,67 centimetri, 60 chili. «Per raccontare chi è occorre partire da un pomeriggio estivo di alcuni anni fa. Il Cesena è in ritiro da due giorni, sta per giocarsi il campionato di Prima divisione, sperando, ma non troppo, nella promozione in serie B. Allena Pierpaolo Bisoli. Mentre i titolari corrono sul prato di Castrocaro, all’orizzonte, oltre le terme, compare una Ford Fiesta. Il contachilometri segna 300.000 (trecentomila). Al volante c’è un uomo solo che ha guidato per anni da Talla, provincia di Arezzo, dove è nato e vive, a tutte le città dove l’hanno mandato a giocare: Bibbiena, Bellaria, Pavia. Fa il rappresentante di se stesso, ma nessuno lo compra. Il Cesena non crede in lui. È il classico piccoletto, quello che da ragazzino lo fermi solo con il fucile, ma da grande non passa la dogana dei terzini a (altro) livello. L’anno precedente s’è pure infortunato, ha pensato di smettere. A casa sua son tutti operai e un posto in fabbrica glielo possono trovare. Se ha ripreso la Fiesta e investito in un altro pieno è per l’insistenza del suo procuratore, che ha un nome da leggenda: Furio Valcareggi. È il figlio dell’ex ct di Messico ’70. (...) Quando scende dalla Fiesta lo guardano con espressioni del tipo: “Che cosa ci fa qui?”. Lo mandano nella camera dei “non graditi” insieme con altri due (Lauro e Biasi) che cambieranno il destino del Cesena. Furio insiste: “Il contratto ce l’hai, stai lì finché non ti vendono, fagli vedere chi sei”. Ci voleva l’eclissi di sole. Più modestamente, s’infortuna Bracaletti. Bisoli ha bisogno di un altro esterno d’attacco. Dice: “Mandatemi il piccoletto”. Quello entra, se li beve tutti, va in porta. Poi lo rifà. Bisoli chiede: “Quanto ci costa?”. Controllano, rispondono: “Niente”. Gli dà una maglia da titolare ed è come gliela cucisse sulla pelle. Tre anni, tre serie a crescere, tre debutti con il botto. Dopo il primo anno dicono: “Sì, però non è da B”. Dopo il secondo: “Sì però non è da A”» (Gabriele Romagnoli) [Rep 14/9/2010].
• «Se si chiamasse Giaccherinho sarebbe molto più considerato» (Antonio Conte) [Gds 9/12/2011].
• Dopo uno scontro durante una partita ai tempi in cui giocava nel Bibbiena gli asportarono la milza.
• Nella sua famiglia sono tutti interisti, tranne la madre che tifa Fiorentina.
• Sposato con Dania Gazzani, due figlie: Giulia Maria (2011) e Caterina (2013).