Fior da fiore, 28 dicembre 2013
Approvato il decreto "Milleproroghe" • Se si votasse ora, la maggior parte degli elettori cambierebbe partito • Stamina non funziona • Una bomba uccide a Beirut • L’ex pugile Loris Stecca in carcere per tentato omicidio • Barzellette svizzere sugli italiani
Milleproroghe/1 Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto “Milleproroghe”. Il decreto è uscito depurato dagli interventi a pioggia e clientelari che hanno portato Napolitano prima a imporre il ritiro del provvedimento, poi a scrivere una lettera a Letta, Boldrini e Grasso per chiedere il «massimo rigore» nel decidere l’ammissibilità degli emendamenti ai decreti. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Milleproroghe/2 Cosa c’è e non c’è nel decreto “Milleproroghe”. Slitta a luglio la web tax, il primo tentativo di ingabbiare fiscalmente in Italia le società on line. Marcia indietro sulla possibilità di rescindere i contratti troppo onerosi per i palazzi della politica: una scelta che sarà fatta caso per caso, tenendo conto delle quotazioni di mercato e della natura del proprietario, se privato puro oppure un fondo che raccoglie i risparmi degli investitori. Possibili aumenti delle accise sui tabacchi (fino a +0,7%). Proroghe: dalle misure antincendio negli alberghi al divieto di incrocio nella proprietà di stampa e tv. Dall’adeguamento delle scuole guida alle normative europee e agli impianti per le mozzarelle di bufala, dalle assunzioni nella pubblica amministrazione alla raccolta differenziata in Campania. Il governo ha poi deciso un pacchetto di interventi per rilanciare la crescita e l’occupazione. Vengono riprogrammati 6,2 miliardi di euro, in parte fondi europei che altrimenti si rischiava di perdere. La metà viene spostata da grandi opere pubbliche in ritardo a opere immediatamente cantierabili, il resto viene concentrato sul lavoro a partire dal rafforzamento del bonus per l’assunzione dei giovani. Ci sono poi 300 milioni per i più poveri.
Voto Ricerca del Cise: solo il 41% rivoterebbe adesso lo stesso partito scelto alle Politiche di febbraio. Poco di più, il 55%, la stessa coalizione. Il resto è pronto a cambiare partito o preferisce l’astensione. Ci guadagnerebbe il centrosinistra, soprattutto il Pd a guida Renzi, verso cui si indirizzano soprattutto le intenzioni di chi non intende confermare la scelta di febbraio. Si trovano nel centrosinistra gli elettori più fedeli: l’80% rivoterebbe la coalizione. Inoltre, un decimo di quanti si sono astenuti a febbraio dichiara che, se si votasse adesso, sceglierebbe Pd. Stessa scelta che farebbe il 25% dei montiani, il 15% di chi ha votato Cinquestelle e il 13% del centrodestra (Benedetto, CdS).
Stamina/1 Dalle 36 schede di sintesi delle cartelle cliniche (di 21 bambini e 15 adulti con 13 malattie molto differenti fra di loro), elaborate dagli Spedali Riuniti di Brescia e consegnate agli esperti del primo Comitato istituito dal ministero della Salute, non risultano miglioramenti reali nei pazienti trattati con Stamina. Nel materiale vengono riportati solo alcuni casi di miglioramento auto valutato dal paziente o dalla famiglia, ma non certificato dalle analisi.
Stamina/2 Dalle e-mail tra il vicepresidente della Stamina Foundation, Marino Andolina, e i dirigenti degli Spedali Civili di Brescia emerge il caso di pazienti indirizzati al «metodo Vannoni» con l’obiettivo di ingrossare le liste di attesa. Una ritorsione per il mancato ricorso al Tar dell’ospedale dopo lo stop alle cure. Esempio: l’e-mail datata 27 aprile 2013, spedita da Marino Andolina a Fulvio Porta, responsabile del reparto di pediatria oncologica degli Spedali Civili, e a Carmen Terraroli, dirigente medico e responsabile del comitato etico degli Spedali Civili. Dice: «Miei cari, lo sapete che vi voglio bene, ma fate parte di un ente che ha fatto ricorso contro la bambina con Sma che più ho amato dopo Celeste: Desiree Larcher. Siete indagati per aver usato farmaci pericolosi, potevate ottenere la disapplicazione del decreto Aifa dal Tar e avete fatto in modo che ciò non avvenisse». Poi la stoccata finale, la vendetta a danno dei pazienti: «La sofferenza della famiglia Larcher merita una rappresaglia. Finora avevo cercato di frenare nei limiti del possibile i pazienti con malattie anche gravi e curabili. Ora invece ho firmato cento prescrizioni per altrettanti pazienti». Destinati quindi ad allungare invano le liste d’attesa aumentando il caos già dominante nell’ospedale bresciano (Russo, Sta).
Beirut Poco dopo le 9 di ieri mattina a Beirut è esplosa un’auto carica con 60 chili di esplosivo davanti all’hotel Phoenicia. Lo scoppio è avvenuto al passaggio del convoglio di auto con a bordo il 62enne Muhammad Shatah, ex ambasciatore negli Usa, esponente di punta dell’establishment sunnita libanese, diretto a una manifestazione per ricordare che il 16 gennaio dovrebbe aprirsi al Tribunale Internazionale dell’Aja il processo contro i responsabili dell’assassinio di Rafiq Hariri, il 14 febbraio 2005. Shatah è morto carbonizzato, altre cinque persone hanno perso la vita e i feriti sono una settantina.
Stecca Il pugile Loris Stecca, classe 1960, primo al mondo nella categoria supergallo della Wba 1984, è in carcere per tentato omicidio. Ha accoltellato all’addome Roberta Cester, 48 anni, sua socia nella palestra a Viserba di Rimini intitolata a lui e specializzata nella boxe, nelle arti marziali e nel fitness. Lui pretendeva di incassare i diritti d’immagine perché quel luogo portava il suo nome. Per questo motivo ieri mattina avevano fatto a spintoni e lei era caduta dalle scale. Nel pomeriggio, dopo un intervento dei carabinieri, Stecca si è ripresentato in palestra, è rimasto per qualche minuto seduto tranquillo sui divanetti all’ingresso e all’improvviso si è avvicinato alla donna con un coltello: un colpo solo, alla pancia, e poi il tentativo di fuga. L’ex pugile è stato fermato da uno degli istruttori e poi la polizia lo ha arrestato.
Barzellette Barzellette svizzere sugli italiani. Una: sapete perché «gli italiani sono così bassi»? Risposta: «La mamma dice di non crescere, altrimenti, se diventano alti, devono andare a lavorare». Poi: possibile che un napoletano svolga più lavori? No, visto che «non hanno voglia di farne nemmeno uno». Le ha raccontate Alexander Tschäppät, sindaco socialista di Berna, sul palco di un tour itinerante chiamato Das Zelt - Comedy club (Berizzi, Rep).
(a cura di Daria Egidi)