La Gazzetta dello Sport, 24 dicembre 2013
Prima della fine dell’anno, il giudice Raffaele Guariniello dovrebbe rinviare a giudizio Davide Vannoni e altri undici con lui, imputandoli di associazione a delinquere, truffa, somministrazione di farmaci pericolosi e forse omicidio colposo
Prima della fine dell’anno, il giudice Raffaele Guariniello dovrebbe rinviare a giudizio Davide Vannoni e altri undici con lui, imputandoli di associazione a delinquere, truffa, somministrazione di farmaci pericolosi e forse omicidio colposo.
• Chi è costui?
Quello delle cure dette Stamina, non ne ha mai sentito parlare?
• Ogni volta che sento quella parola in tv cambio canale. Mi pare una cosa noiosissima... Che cosa dovrebbe significare “stamina”?
Stamina è il nome di una società, la cui ragione completa è “Stamina Foundation”, cioè Fondazione Stamina, all’inglese perché fa più tendenza. Naturalmente il termine stamina allude a “staminali”, vale a dire cellule staminali...
• Sono in difficoltà.
C’è stato un tempo in cui sia io, sia lei, sia quelli che ci leggono eravamo un microscopico grumo nella pancia della nostra mamma. Di che tipo di cellule era fatto quel grumo? Non avevamo ancora braccia né gambe né polmoni... Le nostre cellule erano ancora primitive, cioè, appunto, “staminali”. Si sarebbero differenziate man mano che il grumo fosse cresciuto e avesse formato un essere umano. Ora l’idea che tenta la scienza da un sacco di anni è questa: quando un organo è malato non si potrebbe rifarlo nuovo con una bella iniezione di cellule staminali? Quelle, indifferenziate all’inizio, potrebbero differenziarsi poi - faccio per dire - in un fegato sano, in un polmone nuovo, eccetera. La cosa si studia, ma finora con risultati scarsi. Ma ascolti. Lei mi dirà: se le cellule staminali sono quelle del feto, dove le troviamo poi quando l’individuo è adulto? Ci sono, ci sono anche nell’adulto (per esempio nel midollo), sono una sorta di riserva a cui l’organismo può ricorrere in caso di necessità, solo che queste sono un po’ meno staminali delle staminali embrionali perché si differenziano in un numero di tipi cellulari più ristretto. Vi sono poi, oltre alle staminali embrionali e a quelle adulte, anche le cosiddette “staminali indotte”: si prende una cellula già differenziata e, attivando certi geni, la si induce a tornare allo stato indifferenziato. Da lì la si fa ripartire nella direzione che si vuole (la faccio facile per semplicità).
• Sono curioso di vedere come si arriva a questo tizio che sta per essere rinviato a giudizio per omicidio.
Davide Vannoni, e non possiamo giurare che sarà effettivamente rinviato anche per omicidio colposo. È un torinese laureato in Lettere, di professione sociologo o secondo altri psicologo. Nel 2005 è colpito da un herpes zoster che gli paralizza mezza faccia. Si cura in una clinica torinese, scuce 30 mila euro e non ottiene niente. Allora parte per Kharkov in Ucraina e qui, dopo carotaggi ossei per prelevargli staminali e iniezioni delle medesime, recupera lacrimazione e movimenti dei muscoli. Si entusiasma e decide di dedicarsi alla diffusione di quel metodo. Crea la fondazione, svariate società connesse, e comincia. Qualche risultato lo ottiene, perché la voce si sparge, le richieste si moltiplicano, i giornali pubblicano articoli, quindi intervengono la magistratura, il parlamento, il governo e, sull’altro lato, le autorità scientifiche. Elena Cattaneo, quella che è stata nominata senatore a vita e che si dedica alle staminali da una vita, si scaglia contro l’inesistenza scientifica delle procedure (protocolli) adottate da Vannoni e dai suoi. Idem il professor Paolo Bianco, ordinario di anatomia patologica a Roma. L’autorevole rivista internazionale Nature fa a pezzi Vannoni, il quale però ha dalla sua qualche appoggio americano, qualche tribunale che - pur essendo i giudici degli analfabeti in materia - autorizza la prosecuzione delle cure, qualche politico timoroso della piazza (l’ex ministro Balduzzi, ma non l’attuale ministra Lorenzin), e soprattutto le famiglie dei bambini colpiti da malattie rare e gravissime, che scendono in piazza per difendere il loro diritto a curarsi e a curare i loro cari come credono.
• Non è così sbagliato che uno abbia il diritto di curarsi come crede.
Il fatto è che, in base a quel che risulta dalle indagini, Vannoni si sarebbe fatto dare un sacco di soldi, 20 o 35 mila euro a colpo per ogni ciclo. Alle famiglie che vogliono perseverare nel metodo Stamina se ne contrappongono altre che denunciano di essere state turlupinate. Guariniello dice che sono una sessantina (e proprio ieri, dopo nuove indagini agli Spedali Civili di Brescia, avrebbe iscritto altre persone nel registro degli indagati). Vannoni risponde che è la lobby della medicina ufficiale che si oppone alle ricerche trasversali. Era già successo col caso Di Bella, ricorda?, che pretendeva di curare il cancro con la somatostatina. Di Bella almeno era medico. E però la sua cura non funzionava lo stesso.