23 dicembre 2013
Tags : Dalia Gaberscik
Biografia di Dalia Gaberscik
• Milano 12 gennaio 1966. Pierre. Gestisce l’agenzia di comunicazione Goigest. Figlia di Giorgio Gaber e Ombretta Colli.
• «(...) Mio padre? La persona con la quale mi sono più divertita nella mia vita (...) Rammento dei capodanno vivacissimi. Mio padre cantava al Palalido e dopo la mezzanotte tutti a casa, dove c’era un piccolo studio di registrazione (...) Ricordo Franco Battiato, che allora iniziava, era il chitarrista di mia madre. Aveva già grande carisma. Altissimo, magrissimo, metteva un po’ soggezione. C’era sempre Jannacci, c’erano Ric e Gian, io ero innamorata di Ric e appena lo incrociavo diventavo tutta rossa e mi nascondevo. Lo scrittore Umberto Simonetta era molto spiritoso (...) Mio padre e mia madre giocavano a poker per tutta la notte con Roberto Calasso, allora direttore editoriale dell’Adelphi, e Battiato. Io andavo a letto alle 10 e mezza, loro ridevano come pazzi fino a mattina, ma in palio non c'erano soldi, c'erano libri (...) Una canzone nata al volo? Lona: è nata nel bagno di un ospedale. Era il 1973. Mi ero appena operata di appendicite e dormicchiavo ancora, lui andò in bagno con la chitarra e il brano nacque in un attimo. Lona era il nome del cane che stava sempre con me (...) Come ho riso con lui non l'ho più fatto con nessun altro» (a Gabriella Mancini) [Gds 5/11/2007].
• «Da piccola avrebbe voluto chiamarsi Maria Rossi, per non sentire tutta quell’attenzione addosso che non capiva. Poi Dalia Gaberscik è cresciuta e ha capito che il suo cognome, ancorché usato per esteso, le avrebbe aperto parecchie porte. Dalla condiscendenza iniziale al potere di oggi la strada è stata lunga e non sempre in discesa. Ora gestisce un impero della comunicazione, Goigest, che vanta nel bouquet nomi come Bolle, Morandi, Baglioni, Pausini, programmi di punta sulle principali reti e persino l’aiutone dato al Festival di Sanremo, come agenzia di rincalzo all’ufficio stampa Rai. (...) “Ho sempre pensato d’aver trovato la strada per stare vicino ai miei genitori ma dietro le quinte. Da lì ho imparato a conoscere i meccanismi mentali degli artisti, ho affinato un istinto che avevo (...) Ho due soci, ci siamo divisi il lavoro e abbiamo fatto delle scelte precise. Abbiamo sviluppato una forma maniacale per lo spettacolo, il resto lo rifiutiamo. Per esempio la politica, sa quanti ci hanno chiamato per le campagne elettorali? Ministri, leader di partito. Noi no, siamo imprenditori altamente specializzati, non improvvisiamo. Se un cliente va via scontento ne perdiamo dieci (...) Sono più simile a mio padre che a mia madre; non ho trovato chi mi rappresenta. Non è facile l’argomento: Bertinotti e Veltroni erano grandi amici di papà. Berlusconi di mamma (...) Ho iniziato nel 1986 e dal ’90 al 2000 ho lavorato all’ufficio stampa di Canale 5, Rete 4 e Italia 1. Felice. Sono uscita perché avevano preso un superiore con cui non andavo d’accordo, era terribile, tutto quello che facevo per lui era mal fatto. Ho approfittato della mia seconda maternità per fuggire. Ero disperata, poi ho rischiato del mio e mi è andata bene (...) Mia madre (...) sostiene che ho un gran talento politico. Io penso di no. Un’ingiustizia mi fa inferocire ma per quel mondo ci vuole ben altro (...) Se la domanda (...) è, ‘Suo padre, Giorgio Gaber, avrebbe condiviso il suo lavoro?’ La risposta è no. Il mio lavoro è fatto di mediazioni e compromessi, inconcepibile per lui. Però da lui ho ereditato il modo come farlo. Non è nel mio stile chiedere una contropartita, non ho mai messo al traino dei progetti grandi, dei progetti piccoli. Il mio potere è la correttezza e la riconoscibilità. Se dico una cosa, quella è. Una volta mi era stata proposta per Bonolis una copertina di Vanity. Poi però non mi hanno avvertita che la copertina sarebbe cambiata. Ho gridato che ancora mi sentono. Il mio patrimonio sono i rapporti. Del potere altrui, me ne frego (...) Ho adorato lavorare per mio padre, si era stabilita una complicità fantastica, come Mina e Massimiliano Pani, Celentano e Claudia Mori. La complicità non si è interrotta perché è morto. Il dolore per la sua assenza non passa ma il lavoro che faccio mi dà una gioia enorme, è come se stessi ancora con lui. E che bello vedere l’impatto di Gaber sugli altri (...) Lucio Presta. Ero appena uscita da Mediaset, senza lavoro. Quando è suonato il telefono mi batteva forte il cuore, mi stava offrendo un lavoro, anche Maurizio Costanzo mi è stato vicino”» (Michela Tamburrino) [Sta 2/3/2010].
• Sposata dal 12 agosto 1993 con Roberto Luporini, nipote di Sandro. Due figli.