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 2013  dicembre 21 Sabato calendario

Putin, dopo essersi comprato l’Ucraina per 15 miliardi, ha concesso la grazia al nemico Khodorkovsky, uscito ieri dalla colonia penale numero 7 di Segezha, in Carelia, e sbarcato a Berlino dove s’è precipitato a trovare la madre Marina, malata di cancro

Putin, dopo essersi comprato l’Ucraina per 15 miliardi, ha concesso la grazia al nemico Khodorkovsky, uscito ieri dalla colonia penale numero 7 di Segezha, in Carelia, e sbarcato a Berlino dove s’è precipitato a trovare la madre Marina, malata di cancro.

I due fatti sono collegati?
Sottilmente collegati, in quanto espressione dell’identica realtà, e cioè la forza spaventosa di Putin, non solo all’interno, ma anche all’estero. Europei e americani si sono battuti per tirare l’Ucraina dalla loro parte e anche la piazza di Kiev era per l’Occidente. Senonché Putin ha messo sul tavolo i 15 miliardi, e svariate promesse di forniture energetiche. Il presidente russo avrebbe addirittura voluto che l’Ucraina entrasse in una zona di libero scambio, pretesa che ha accantonato, ma solo per ora. Questa forza di persuasione, figlia di un’arroganza imperiale, spiega anche il caso Khodorkovsky.  

Sentiamo.
Non ho bisogno di dire a lei, patito della "Gazzetta dello Sport", che a febbraio si disputeranno in Russia le Olimpiadi invernali. La città prescelta è la più lunga d’Europa, cioè Sochi, 145 chilometri di costa. Putin ha tirato fuori più di dieci miliardi di dollari e ingaggiato l’architetto olandese Erick van Egeraat, un appassionato di scatole da scarpe, che prende, perfora, deforma, piega, un costruttore di edifici dai contorni sfumati, un innamorato di Mondrian. Costui, su indicazione del presidente, ha costruito un arcipelago di 3,3 milioni di metri quadri, in forma di Russia, con fiumi artificiali che rimodelleranno la rete fluviale russa, l’orografia riprodotta in scala, due porti turistici incorniciati da chiese, centri sportivi, alberghi a cinque stelle. Tutto questo per dirle che razza di show planetario ha in mente Putin. E a tutto questo come risponde il resto del mondo? Hollande non sarà presente, Obama si farà rappresentare da due lesbiche, altri sedicenti difensori dei diritti umani storceranno il naso e faranno i difficili. Adesso - deve aver pensato più o meno il Nostro - ve la faccio vedere.  

Cioè, liberando Khodorkovsky Putin dice al mondo: non sono affatto l’illiberale di cui andate cianciando, la scelta di non venire a Sochi o di farvi sottorappresentare all’inaugurazione dei Giochi è solo politica, un puro atto di inimicizia verso di me del tutto ingiustificato.
Proprio così. Le due Pussy Riot saranno amnistiate a loro volta, idem i militanti di Greenpeace arrestati nell’Artico, e quattro degli accusati per le proteste di piazza del 2012. Del resto, nel 2008, i cinesi, in vista delle Olimpiadi, fecero più o meno lo stesso, ammorbidendo la loro politica estera (in quel momento c’era la questione del Darfur), limitando le esecuzioni, eccetera eccetera. Putin, con le Olimpiadi, si prepara a una consacrazione univdersale, vedremo di sicuro qualcosa di fantasmagorico, qualcosa che ci lascerà a bocca aperta. O almeno questo lui spera. Convincere Khodorkovsky a chiedere perdono non è stato difficile, con la madre in fin di vita.  

Chi è in definitiva questo Khodorkovsky?
Dopo la caduta dell’Unione sovietica (1989), un gruppo di gente svelta arricchì enormemente comprandosi per quattro soldi i vari pezzi dello stato in disfacimento. Tra questi, Mikhail Khodorkovsky, che mise le mani sulla compagnia petrolifera Yukos. Quando Putin prese il potere - primo ministro nel 1999, poi presidente nel 2000 - convocò Khodorkovsky e gli altri oligarchi e spiegò che avrebbe chiuso gli occhi sui sistemi che quelli avevano adoperato per farsi ricchi. In cambio, però, gli oligarchi avrebbero fatto il piacere di disinteressarsi completamente della politica. Parecchi gli dettero retta. Ma alcuni no, e questi hanno tutti fatto una brutta fine. Khodorkovsky, in particolare, si mise a finanziare partiti politici e s’era messo in testa di correre alle presidenziali contro lo stesso Putin. Finì in Siberia, accusato di frode, riciclaggio e furto di petrolio. La Yukos venne fatta a pezzi e i pezzi venduti a vari dipartimenti statali. Fine dell’avventura. L’uomo s’è fatto dieci anni di prigione, prima in Siberia poi in Carelia. Non è uno scherzo.  

Putin è sicuro che a questo punto non farà politica?
Sicurissimo. Khodorkovsky è stato condannato in due processi, ma c’è un terzo processo che potrebbe partire o non partire. Stavolta si tratterebbe di un processo per omicidio, perché Khodorkovsky, quando era un oligarca, non esitava a far fuori chi gli si parava davanti se gli dava fastidio. È possibile che Khodorkovsky, il quale può restare a Berlino per un anno (la Merkel s’è molto compiaciuta della sua liberazione, per la quale dice di essersi battuta), scriva libri, renda note le riflessioni fatte in questi anni, insomma si trasformi in un guru. Però, con prudenza.