18 dicembre 2013
Tags : Carlo Ferrigno
Biografia di Carlo Ferrigno
• Urbino 9 settembre 1939. Ex prefetto di Napoli (2000-2003), ex commissario nazionale antiracket (su nomina del Consiglio dei ministri fino al 2006), l’11 aprile 2011 fu arrestato con l’accusa di aver promesso favori e raccomandazioni in cambio di sesso. Patteggiò una condanna a 3 anni e 4 mesi per prostituzione minorile, millantato credito, rilevazioni di segreto d’ufficio e accesso abusivo a sistemi informatici.
• «(...) Per ottenere l’ingresso in Polizia o per diventare una soubrette, per ottenere fondi antiusura o per avere un permesso di soggiorno, tra gli scogli infiniti delle italiche carriere c’era anche quello di passare dal letto di Carlo Ferrigno (...) È stato arrestato a Roma con un’ordinanza firmata dal giudice di Milano, Franco Cantù Rajnoldi, su richiesta del pm Stefano Civardi. L’indagine è partita da una querela presentata dal presidente di “Sos racket e usura”, Frediano Manzi, in cui sono riportate le testimonianze di alcune vittime. Ferrigno provvedeva ad “accelerare le pratiche – si legge nel documento – per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, in cambio di prestazioni sessuali”. Secondo la Procura dal 2005 (...) avrebbe barattato il sesso delle giovani ragazze, anche minorenni, con una millantata agevolazione di pratiche presso la pubblica amministrazione. Ferrigno sarebbe indagato per millantato credito e per prostituzione minorile, ma anche per accesso abusivo al sistema informatico per aver spiato il traffico telefonico di Maria Makdoum, una giovane danzatrice del ventre, di cui si era invaghito e che avrebbe preso parte a una festa ad Arcore, a casa del premier Silvio Berlusconi. Sarebbe stato addirittura Ferrigno a far conoscere la Makdoum a Lele Mora, l’impresario tuttofare indagato per favoreggiamento della prostituzione, promettendole una carriera nel mondo dello spettacolo. “Mi ha segnalata a lui (Mora ndr) l’ex prefetto Carlo Ferrigno. Lo ha chiamato al telefono e gli ha parlato di me. Sono andata a casa di Mora per un colloquio. Una settimana dopo mi sono trasferita da lui. Mi sembrava di toccare il cielo con un dito”, ha dichiarato la Makdoum in una intervista a Repubblica. “Il dottore – ha continuato – è innamorato folle di me. Io no e lui purtroppo non lo vuole capire. Siamo solo amici, cosa che non accetta”. Da qui lo spionaggio telefonico di una delle testimoni chiave dell’accusa nel processo sul caso Ruby. Anche la voce di Ferrigno compare nelle intercettazioni del Rubygate, e anche lui è stato citato come teste per la ricostruzione del Bunga bunga. “Poi – dice Ferrigno al telefono parlando della Makdoum – l’ha portata perfino, ascoltami bene, da Berlusconi assieme ad altre venti ragazze, c’era solo lui, poi ti racconterò. E praticamente ha fatto lì la danza del ventre. C’era anche la Minetti con il seno di fuori che baciava Berlusconi. Maria rimase colpita da queste ragazze mezze ubriache in braccio a Berlusconi”. E qualcosa di simile a un Bunga bunga in tono minore, secondo le accuse di “Sos racket e usura”, Ferrigno lo avrebbe organizzato a Roma: “Era abitudine del commissario antiracket inviare il suo fido segretario e autista (...) con la macchina in dotazione del ministero a prelevare prostitute giovani e soprattutto minorenni, per fare orge e festini presso l’abitazione del Prefetto a Roma; si afferma che il Prefetto facesse abitudinariamente uso di cocaina”. Una donna di Brescia ha spiegato di essere stata sottoposta ad abusi sessuali in una pertinenza di Ferrigno a Roma, nella sede del Commissariato antiracket, mentre a Milano (...) l’ex prefetto avrebbe avuto rapporti con una giovane commessa di Abissino in cambio di un possibile ingresso in Polizia. In un altro caso, Ferrigno avrebbe promesso a una ragazza di risolvere la questione di un permesso di soggiorno» (Walter Galbiati) [Rep 12/4/2011].