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 2013  dicembre 18 Mercoledì calendario

Indagato per calciopoli anche Gattuso • A Lampedusa migranti nudi e al gelo per la doccia anti-scabbia • Tre clochard e un cane a colazione con Papa Francesco • Terzo mandato da cancelliera per Angela Merkel • Il boom della sharing economy • L’agente penitenziario che ha sparato a un collega e poi s’è suicidato

 

Calciopoli 1 La quarta fase dell’inchiesta di Cremona sul calcio scommesse, che ha portato a quattro arresti, 17 nuovi indagati (che portano la cifra complessiva a 120), tra cui i nomi eccellenti di Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi, e 16 perquisizioni, si basa sull’identificazione di due personaggi di cui si favoleggiava da tempo: «mister X» e «mister Y» in grado di vendere dritte su pacchetti di partite, che sapevano manipolate, anche di A (a cifre oscillanti tra i 300 e i 700 mila euro). Francesco Bazzani, detto «Civ» (pare da una storpiatura di «chief», capo in inglese), e Salvatore Spadaro, soprannominato «il vecchietto», sono stati arrestati ieri. Nell’ordinanza vengono citate 32 partite sospette delle categorie superiori, di cui 15 di serie A. Gli investigatori sono arrivati ad approfondire le posizioni di Gattuso e Brocchi seguendo i tabulati telefonici di Civ-Bazzani. L’ex bandiera del Milan ha avuto con Bazzani 13 contatti, alcuni nei giorni o nelle ore precedenti le partite. Mentre Brocchi, da gennaio a maggio 2011, ne ha avuti 110.

Calciopoli 2 L’inchiesta di Cremona, secondo il gip Salvini, viene rafforzata dopo i 14 arresti avvenuti a Singapore a settembre. Qui ci sarebbe «la testa» dell’organizzazione attiva anche in Italia e pronta «a progettare, a quanto sembra, un piano di interventi illeciti sui prossimi campionati del mondo che si svolgeranno in Brasile».

Calciopoli 3 Gattuso a SkySport: «Mai e poi mai ho pensato minimamente di poter truccare una partita. Se venisse dimostrato, sono disposto ad andare in piazza - so di dire una cosa forte - e ad ammazzarmi. Chi mi conosce sa che non ci sto a perdere neanche una partitella, neanche a scopa con gli amici. Sono arrabbiato e offeso. Voglio chiarire tutto per non avere macchie sulla mia carriera. Non ho mai scommesso in vita mia».

Lampedusa 1 È polemica per il video shock trasmesso dal Tg2 sulla doccia anti-scabbia alla quale vengono sottoposti i migranti di Lampedusa. In mezzo a una strada, tutti nudi, le mani sui genitali, sotto gli sguardi dei volontari del centro di accoglienza che li spruzzano a turno con una pompa. Immagini che ricordano «i lager», perché «sono sequenze da campo di concentramento», dice il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini. Letta «choccato da queste gravi immagini» annuncia che «il governo farà un’indagine approfondita e sanzionerà le responsabilità, se saranno accertate». Il ministro Angelino Alfano: «Chi ha sbagliato pagherà».

Lampedusa 2 Cono Galipò, capo della cooperativa Lampedusa accoglienza, dice che «non esiste né un lager né un campo di concentramento e le immagini dei migranti che si sottopongono ai getti sanitari è una consuetudine praticata a loro difesa». Quanto al fatto che i migranti fossero tutti nudi al gelo, spiega: «È il protocollo da seguire quando si spruzza un prodotto come il benzoato di benzina. Un prodotto venduto in farmacia. Non è mica Ddt o gas. Va diluito e con perizia distribuito sul corpo. Ma preferiamo nebulizzare lo stesso getto in modo da evitare rossori, bruciature, effetti collaterali. Tutto questo serve per evitare l’insorgere di malattie, di manifestazioni fastidiose, a cominciare dalla scabbia, da pruriti, dal rischio di fenomeni simili». Perché non praticare questo trattamento, se indispensabile, all’interno di un locale chiuso, per esempio nei bagni? «Perché abbiamo un container con appena sedici bagni. Un container dove quel giorno venivano ospitate 300 persone. E se avessimo spruzzato il benzoato di benzina nelle docce avremmo fatto correre dei rischi a tutti i migranti. Avremmo poi dovuto bloccare l’uso dei bagni, attendere di smaltire odori e prodotto. All’aperto si disperde tutto. È chiaro o no?» (F.C., Cds).

Francesco Per festeggiare i suoi 77 anni, Papa Francesco ha voluto a colazione a santa Marta tre clochard tra cui lo slovacco Martin col suo cane Marley, che Bergoglio s’è chinato ad accarezzare. A invitare i tre clochard, che passano la notte sotto il porticato in fondo a via della Conciliazione, è stato l’arcivescovo Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, arrivato con la solita Fiat Qubo bianca che usa nei suoi giri notturni ad aiutare i poveri: «Venite con me a Santa Marta, alla festa di compleanno di Francesco?».

Merkel 1 Terzo mandato da cancelliera per Angela Merkel che ieri, per il giuramento, si è presentata in austero total black, sobrio tailleur pantalone appena illuminato da una doppia fila di bottoni, divisa simile a quella che sfoggiò per gli altri giuramenti, nel 2005 e nel 2009.

Merkel 2 L’anno scorso l’artista tedesca Noortje van Eekelen ha immortalato le giacchettine colorate della Merkel in un’opera, il Pantone Merkel, con 90 esemplari che coprivano tutte le sfumature dell’arco cromatico.

Sharing economy In tempo di crisi prende sempre più piede l’economia condivisa. A Milano ad esempio il successo del car sharing è travolgente: ci sono tre operatori (Atm, Car2Go e Enjoy), il parco macchine in affitto è di 1.300 unità e complessivamente si dovrebbero creare qualche centinaio di posti di lavoro (80 solo per Car2Go). A livello internazionale uno dei casi di maggiore successo è Airbnb che permette di affittare temporaneamente la propria casa o anche solo una stanza/posto letto. Ma l’ultimo grido della sharing economy è francese e si chiama Blablacar: consente di condividere un viaggio in auto su lunga distanza ma anche di combinare le persone in base alla loro elevata o ridotta propensione a parlare (da qui bla bla). Tra i casi di successo nazionali spicca quello di Fubles, una piattaforma nata per formare ex novo squadre di calcetto mettendo assieme persone che non si conoscevano affatto. Fubles ha sviluppato una partnership con le società che affittano i campi, ha concluso un’intesa con Adidas ed è finanziata da Renzo Rosso. Una certa notorietà la sta conoscendo anche Gnammo che funziona così: tu fai il cuoco e chi si prenota viene a mangiare da te (pagando). (Di Vico, Cds)

Giovani Da una ricerca pubblicata poco tempo fa sul British Medical Journal, relativa a coppie di gemelli, risulta che dei due viveva di più quello che si sentiva (e appariva) più giovane (Boncinelli, Cds).

Delitto Giampaolo Melis, 53 anni. Ispettore di Polizia penitenziaria nel carcere Lorusso e Cutugno del quartiere Vallette di Torino, sposato, a detta di tutti «persona corretta, innamorata del suo lavoro», l’altra mattina dopo aver bevuto un caffè nel bar del penitenziario si trovò di fronte l’assistente capo Giuseppe Capitano, 47 anni. Costui, convinto a torto che il superiore gli stesse preparando un provvedimento disciplinare, gli puntò addosso la pistola d’ordinanza urlandogli «cosa mi state combinando tu e il comandante?», Melis fece in tempo a dire «non è vero» ma l’altro gli sparò più colpi all’addome e alla testa, quindi si puntò l’arma alla gola e fece fuoco. Poco dopo le 8.15 di mercoledì 17 dicembre davanti al bar interno del carcere Lorusso e Cutugno del quartiere Vallette di Torino. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

(a cura di Roberta Mercuri)