Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 17 Martedì calendario

Biografia di Giovanni Fasanella

• San Fele (Potenza) 27 marzo 1954. Giornalista. Redattore parlamentare di Panorama dal 1988, prima all’Unità. Ultimo libro: Una lunga trattativa. Stato-mafia: dall’Italia unita alla Seconda Repubblica. La verità che la magistratura non può accertare (Chiarelettere, 2013).
• «Da tempo con i libri cerca di contribuire a completare i tasselli che mancano alla verità invocata da Giovanni Moro e molte vittime del terrorismo» (Luciano Borghesan) [Sta 11/5/2010].
• Con Alberto Franceschini ha scritto il libro Che cosa sono le Br, da cui ha tratto col regista Gianfranco Pannone il film documentario Il sol dell’avvenire: finanziato dal ministero della Cultura, nell’agosto 2008 il ministro Sandro Bondi cercò di bloccarne la proiezione al Festival di Locarno («Offende la memoria delle vittime, dà voce esclusivamente ai protagonisti di un’ideologia criminale»). Replicò all’epoca Fasanella: «(...) Non mi accodo a quelli che dicono che i terroristi non hanno diritto di parola, al contrario sul terrorismo ci sono un sacco di cose da scoprire. Sono stato tra i primi a dedicare libri alle vittime, come quello con Sabina Rossa» (Concetto Vecchio) [Rep 8/8/2008]. Nuove polemiche per la proiezione al Festival di Roma (ottobre 2008).
• Nel 2009 autore del Sorteggio, film diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Giuseppe Fiorello e Giorgio Faletti, in cui si raccontano i due anni (maggio 1976-giugno 1978) che coincidono con la celebrazione, ripetutamente interrotta e ostacolata, del processo di Torino al nucleo storico delle Brigate rosse: «(...) Gli anni di piombo sono sempre stati raccontati o dalla prospettive delle vittime oppure da quella dei terroristi, ma in mezzo c’era un’immensa zona grigia, la gente comune che assisteva agli eventi. Per me quel periodo fu particolarmente traumatico, ero cronista all’Unità, mi occupavo di terrorismo e, dopo aver scritto dei primi due ammazzamenti, mi ritrovai nel mirino delle Br. Ricordo quel clima, ho visto lo Stato squagliarsi, ho visto tanti disertare e non avere nemmeno il coraggio della paura» (Fulvia Caprara) [Sta 14/6/2009].
• Nel maggio 2010, autore col giudice Rosario Priore del libro Intrigo internazionale di cui aveva anticipato rivelazioni su Ustica, piazza Fontana e Moro, Br e Autonomia ecc., fu minacciato via mail dall’ex Prima linea Enrico Galmozzi (condannato per gli omicidi di Enrico Pedenovi, missino a Milano, 1976, e di Giuseppe Ciotta, brigadiere Ps a Torino, 1977): «Prima di avanzare dietrologie sull’autonomia pulisciti la bocca coglione la nostra è una storia trasparente... non permetto a nessuno, tanto meno a un coglione come te di spargere fango sulla mia e nostra storia... stai avvertito... non siamo tutti pentiti e ravveduti.. fai il bravo e non mi fare incazzare».