17 dicembre 2013
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Biografia di Antonio Ereditato
• Napoli 2 giugno 1955. Direttore dell’Istituto di fisica delle alte energie dell’Università di Berna. Coordinatore di Opera, l’esperimento realizzato sotto al Gran Sasso che dal 2008 studia i neutrini, le particelle più misteriose e sfuggenti dell’universo, si dimise nel marzo del 2012 in seguito alle polemiche per la smentita dell’esperimento annunciato il 23 settembre 2011, quando il suo gruppo osservò che i neutrini sparati dal Cern di Ginevra percorrevano il tragitto di 730 chilometri fino al Gran Sasso a una velocità superiore a quella della luce, con un vantaggio di 60 nanosecondi: «Da subito si era parlato di un possibile difetto dell’esperimento, ma nel frattempo circa 300 articoli scientifici sono stati pubblicati per cercare di spiegare l’eventuale violazione della teoria della relatività di Einstein (nulla può viaggiare a una velocità superiore a quella della luce nel vuoto). Dopo lo stupore iniziale, il dato di Opera ha iniziato a perdere pezzi. A fine febbraio (2012, ndr) i fisici del team hanno notato due problemi nel loro rivelatore. La connessione fra una fibra ottica dell’orologio atomico installato al Gran Sasso e la scheda di un computer non era fissata bene. E lo stesso orologio non spaccava il nanosecondo con la precisione richiesta. Meno di un mese più tardi sono arrivati i dati sul “tempo di volo” dei neutrini pubblicati da Icarus (perfettamente in linea con la velocità della luce) e (…) osservando i muoni (un’altra particella elementare che proviene dai raggi cosmici e non viene schermata perfettamente dalla montagna), è stata scoperta la discrepanza fra l’orologio di Opera e quello di Lvd. L’ipotesi dei neutrini più veloci della luce veniva così ripetutamente smontata» (Elena Dusi) [Rep 31/3/2012].
• «Già si parlava di Nobel. Della scoperta che avrebbe messo in soffitta Einstein e rottamato la teoria della relatività. Nel settembre scorso (2011, ndr) Antonio Ereditato ha messo nero su bianco le misurazioni del progetto Opera, da lui coordinato: indicavano che i neutrini sono più veloci della luce. La galassia dei fisici è esplosa in un Big Bang di stupore (scetticismo?) e di entusiasmo. I commenti: “È uno studio che demolisce la sedia su cui siamo seduti”, “Il mondo non è più come lo conoscevamo”. Una rivoluzione, insomma. L’entusiasmo era tale che l’ex ministro Mariastella Gelmini, con una gaffe atomica, si spinse fino a rivendicare il contributo italiano alla costruzione di un fantomatico tunnel che univa il Cern di Ginevra ai laboratori del Gran Sasso. Neutrini come Tir. Poi, in febbraio, la smentita. Annunciata dallo stesso Ereditato: “Ci sono due anomalie”. Un po’ come se Robespierre si fosse tagliato la testa da solo, due mesi dopo averla fatta mozzare a Maria Antonietta. “La scienza è così: severa con se stessa”. Fine della rivoluzione. Inizio delle polemiche: “Che figuraccia”, “Sono stati frettolosi ad annunciare il miracolo”, “Hanno fatto scienza spettacolo”. (…) “Noi scienziati siamo come bambini sulla spiaggia. Costruiamo grandi castelli e poi ci saltiamo sopra, distruggendoli” (…) “La scienza è così. Ora con la stessa cautela con cui abbiamo trattato i risultati della misurazione anomala, trattiamo l’individuazione delle cause di quella anomalia”. Si è parlato di un cavetto staccato? “Non si trattava di un cavo staccato, ma di un accoppiamento imperfetto di fibre ottiche. E di uno sfasamento tra orologi atomici”. Che cos’è un orologio atomico? “È un orologio molto preciso”. Ha fatto fare brutta figura all’Italia. “All’Italia? Ma questa è una collaborazione internazionale. E io lavoro in Svizzera, a Berna. Il nostro comportamento è stato apprezzato da tutta la comunità scientifica” (…)» (Vittorio Zincone) [Set 30/3/2012].
• La sua canzone preferita è My way di Frank Sinatra, il libro Il gene egoista di Richard Dawkins. Adora i film di Stanley Kubrick e tifa Napoli.