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 2013  dicembre 12 Giovedì calendario

Letta ottiene la fiducia e litiga con il Movimento 5 Stelle • I "Forconi" ancora in piazza • Il 13% delle famiglie è povero • Un falso interprete per non udenti ai funerali di Mandela • Ladri svaligiano la casa di Desmond Tutu • Marijuana di Stato in Uruguay • Per avere bei voti a scuola è determinante il Dna


Fiducia Il premier Letta, appena atterrato dal Sudafrica dov’era stato per i funerali di Mandela, è andato di corsa alla Camera per ottenere la fiducia. Ci è riuscito (379 sì e 212 no) annunciando un’agenda di «obiettivi realizzabili e tempi certi». Il presidente del Consiglio si è scontrato in Aula con quelli del Movimento 5 Stelle (bacchettando «chi incita le forze dell’ordine all’insubordinazione con «parole illegittime che avallano la violenza» e contro le liste di proscrizione dei giornalisti: «O scrivono le cose che vi piacciono o vengono messi alla gogna, questo è inaccettabile»). Poi il governo è stato promosso anche al Senato: 173 contro 127, due in più rispetto alla legge di Stabilità (ha votato a favore di Letta anche il leghista Michelino Davico). Il piano del premier per aggredire i 90 miliardi di un «colossale» debito pubblico è organizzato in cinque mosse: giù il debito, il deficit, le spese e le tasse, crescita dell’1% nel 2014 e del 2% nel 2015, rilancio degli investimenti pubblici, spinta per la competitività delle imprese, apertura dei mercati.

Forconi Mariano Ferro, capo del movimento dei “Forconi”, ha voluto precisare: «I veri Forconi si trovano in Sicilia, dove la protesta è pacifica. In una prima fase poteva anche farci piacere essere presi a simbolo dello sciopero, ma adesso la situazione è degenerata. Dietro la nostra sigla c’è un movimento di agricoltori e autotrasportatori che da anni rivendica interventi contro la crisi». Ieri ci sono stati blocchi su varie strade. A Torino, la Procura ha aperto un’inchiesta con ipotesi di reato che vanno dalla devastazione, al saccheggio, alle lesioni: 5 gli arrestati, tra i quali un camionista, un giovane che voleva impedire a un tassista di lavorare, due che hanno costretto dei negozianti a chiudere. Almeno 32 le denunce. Anche i magistrati di Genova hanno avviato un’indagine per interruzione di pubblico servizio in relazione ai blocchi di autobus e treni. A Milano, invece, è stato interrotto soltanto il traffico: il presidio di piazzale Loreto raggruppa qualche universitario, indignados di quartiere, alcuni immigrati. Da due giorni fanno un continuo giro intorno alla piazza, fermando a singhiozzo la circolazione. Unico incontro complicato, quello di ieri in mattinata con un pullman di tifosi dell’Ajax, appena arrivato a Milano per la partita di Champions: gli olandesi li hanno scambiati per ultrà milanisti e sono scesi dal bus brandendo cinture. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Jaguar Fa notizia il fatto che Danilo Calvani, 51 anni, imprenditore agricolo, uno dei leader di quelli che protestano in piazza, sia arrivato a Genova su una Jaguar con autista. Ha spiegato: «Sto girando l’Italia da giorni e ho avuto un passaggio da un amico camionista, partito da Massa Carrara. La Jaguar è sua».

Standard Oltre un milione e 700mila famiglie non raggiunge «uno standard di vita minimamente accettabile», secondo la definizione dell’Istat. Lo standard varia a seconda del numero di componenti e della città, ma, in quattrini, oscilla fra i 600 e i 1.000 euro al mese. Questi poverissimi, solo un anno fa, erano un quarto di meno. I calcoli statistici dicono che, per non essere povera in un Paese ricco, una famiglia di due persone deve disporre almeno di mille euro al mese. Nel 2009, questa povertà relativa coinvolgeva quasi l’11% delle famiglie italiane, oggi sono più di 3 milioni, cioè vicini al 13%. Altrettanto male sta chi rischia, ogni mese, di slittare sotto quella soglia, chi guadagna 1.100, 1.200 euro. Sono i “quasi poveri”, un altro 6% di famiglie, perennemente in bilico (Ricci, Rep).

Interprete Al funerale di Mandela si è vista una cosa incredibile: sul palco c’era un finto interprete per non udenti, che ha gesticolato accanto a tutti i grandi del mondo fingendo di usare il linguaggio dei segni.

Ladri Altra cosa accaduta durante i funerali di Mandela: mentre l’arcivescovo Nobel per la Pace, Desmond Tutu, impartiva la benedizione finale a miliardi di spettatori riuniti in mondovisione, i ladri gli svaligiavano la casa.

Marijuana L’Uruguay è il primo Paese al mondo a permettere l’uso della marijuana a fini ricreativi con un commercio controllato dallo Stato, che diventerà il principale produttore, con vendita autorizzata nelle farmacie previa iscrizione a un albo di consumatori. Si potrà comprare fino a 40 grammi al mese, al prezzo di un dollaro al grammo, ma la legge prevede anche la possibilità del fai-da-te: permesso coltivare fino a 6 piante o l’equivalente di 480 grammi sulla terrazza o nel giardino di casa, sempre che l’uso sia personale e non a fini commerciali. Oppure si può diventare soci di “club del fumo”: ne esistono già un paio a Montevideo, con quota mensile di 25 euro. La vendita sarà permessa solo agli uruguaiani: forse anche per questo, come ha ammesso lo stesso ministro degli Esteri Luis Almagro, nelle ultime settimane si è registrato un boom di richieste di residenza presso consolati e ambasciate in giro per il mondo.

Voti Sui bei voti a scuola pesano per il 58% i geni ereditati dai genitori. Un bravo insegnanto può influire al massimo del 29%. Sono questi i risultati di una ricerca di psicologi del King’s College di Londra. Lo studio ha dimostrato anche che l’ereditarietà dei voti scolastici è più alta per le materie scientifiche rispetto a quelle umanistiche, decresce leggermente con l’età e si fa sentire in modo più incisivo fra i maschi rispetto alle femmine (Dusi, Rep).

(a cura di Daria Egidi)