La Gazzetta dello Sport, 12 dicembre 2013
Mentre Letta parlava alla Camera e al Senato, i cosiddetti Forconi imperversavano nel Paese: cortei, comizi, vandalismi, botte a Milano con i tifosi dell’Ajax, intimidazioni
Mentre Letta parlava alla Camera e al Senato, i cosiddetti Forconi imperversavano nel Paese: cortei, comizi, vandalismi, botte a Milano con i tifosi dell’Ajax, intimidazioni. Poca gente, ma capace di fare grande rumore.
• È più importante il discorso di Letta o il casino combinato dai contestatori?
Bisogna capire se Letta, in questa nuova situazione, saprà pacificare il Paese. I Forconi sono poca cosa, come furono poca cosa, alla fine, gli Indignados spagnoli e gli Occupy Wall Street americani. Però in giro c’è inquietudine, soprattutto perché non si capisce in che modo usciremo dalla crisi. Non è certo che un referendum sull’euro oggi darebbe un risultato favorevole alla moneta unica. E se ci fossero le elezioni? Quanti voti prenderebbe Grillo? Siamo sicuri che la leadership di Renzi saprebbe arginare il malcontento?
• Troppe domande, no? Letta che ha detto?
Un lungo discorso, in cui ha sostanzialmente fatto suo il programma di Renzi. E sia pure esposto con lo stile carico di cautela del presidente del Consiglio. In sostanza il capo del governo s’è impegnato a: abolire le province; a permettere il varo di una legge elettorale che eviti «l’eccesso di frazionamento che ci condannerebbe all’ingovernabilità» (quindi sì a un premio di maggioranza) e «garantisca una democrazia dell’alternanza» (sapere la sera delle elezioni come sarà fatto il governo) «l’obiettivo è un meccanismo maggioritario che ricrei un legame tra elettori ed eletti» (cioè il voto di preferenza imposto dalla Corte costituzionale); a tagliare il finanziamento pubblico dei partiti («completare definitivamente questo percorso entro l’anno»); a semplificare la normativa sul lavoro («Nel 2014 completeremo la riforma degli ammortizzatori sociali, in un clima di dialogo sociale, andando verso un sistema che privilegi il lavoratore rispetto al posto di lavoro») e a ridurne il costo; a intaccare la montagna del debito pubblico («paghiamo 90 miliardi l’anno di interessi, soldi buttati») dismettendo beni pubblici per 10-12 miliardi. Dice che nel 2015 ci sarà una crescita del 2%, vuole «un mandato per un’Europa migliore», promette di investire nell’istruzione e nella ricerca. Ha respinto, sia nel primo discorso che nella replica, i vari populismi che ci affliggono e gli attacchi di Grillo ai giornalisti. Il M5S gli ha dato addosso, Forza Italia pure. Secondo Calderoli, che ha parlato al Senato, l’avventura di Letta è cominciata a Pisa e finirà a Firenze. «Lei, presidente del Consiglio, dura quanto un gatto sull’Aurelia».
• È vero?
Chi lo sa. Renzi farà certamente cadere il governo se i parlamentari del Pd non gli andranno dietro. La legge elettorale costringerà di nuovo alle larghe intese, ma almeno il segretario si sarà liberato, a quel punto, delle varie Bindi e Finocchiaro che gli fanno una guerra senza quartiere.
• Racconti cos’è successo in Italia mentre Letta parlava.
Vuol dire le imprese dei Forconi? Per qualche ragione la città dove si scatenano davvero è sempre Torino, al punto che la magistratura ha aperto un fascicolo contro ignoti per devastazione e saccheggio e non è detto che a un certo punto non entrino in ballo altre ipotesi di reato come l’istigazione a delinquere, le lesioni, la resistenza a pubblico ufficiale, la violenza privata. La città ieri è andata in tilt a causa di blocchi, cortei e presidi nei punti nevralgici del territorio urbano. Ci sono state 32 denunce e due arresti. Il tentativo di bloccare i mercati generali e lasciare la città senza rifornimento è andato a vuoto. In serata, Danilo Calvani, leader del Movimento 9 dicembre, ha parlato a un migliaio di persone riunite in piazza Castello. Quando ha detto che loro con teppisti e provocatori non c’entrano, la metà di quelli che stavano a sentire se n’è andata. Guai anche nei dintorni: a Nichelino è stato assediato il palazzo del sindaco, a Pinerolo il Pd ha organizzato un controcorteo col sindaco in testa. Altri episodi: ad Andria, Barletta, Cerignola, Biella, Savona s’è tentata un’irruzione nella Camera del Lavoro; a Cerignola è stata tirata una bomba-carta; a Barletta si sono identificate tredici persone; dalle parti di Foggia i Forconi hanno aggredito due camionisti che non s’erano fermati ai posti di blocco, gli hanno buttato per strada la merce, gli hanno forato i pneumatici; blocco dei binari a Bisceglie e a Roma; a Milano il pullman dei tifosi dell’Ajax è rimasto intrappolato all’ingresso di piazza Loreto dai blocchi predisposti dai contestatori. I tifosi dell’Ajax sono scesi e sono volati sputi, insulti, calci e cazzotti. A Savona, i manifestanti volevano imporre a una libreria di bruciare i volumi e chiudere. Una giornata abbastanza deprimente.
• S’è capito chi sono?
Il nucleo intorno a cui ruota tutto è fatto da gente che nell’ultimo decennio ha preso dallo Stato sussidi per 500 milioni.