Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

Al funerale di Mandela Obama a sorpresa dà la mano a Castro • Non si placa la protesta dei Forconi • La rabbia dei poliziotti costretti a comprarsi le divise • Un bambino italiano su dieci vive in povertà • È finita la recessione, ora è crescita zero • In Spagna la politica costa molto meno • Celebrato in mezzo mondo il “caffè sospeso”

 

Mandela Solenne cerimonia funebre nello stadio di Johannesburg per commemorare Nelson Mandela, morto l’altra settimana all’età di 95 anni. L’omaggio di Barack Obama: «Un gigante della storia come Lincoln, l’ultimo grande liberatore del Ventesimo secolo». Il presidente americano, a sorpresa, ha poi stretto la mano al leader cubano Raul Castro.

Forconi Non si placa la protesta dei Forconi. Anche ieri le strade dell’Italia intera sono state invase da presidi, blocchi e manifestazioni. A Roma il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine davanti ai palazzi della politica potrebbe non servire più, visto che uno dei leader dei Forconi, Mariano Ferro, ha fatto sapere che la «marcia su Roma» prevista per oggi è rinviata a data da destinarsi «e comunque sarà una manifestazione del tutto pacifica, con le nonne e i bambini». Intanto Berlusconi ha aperto le porte di Forza Italia al movimento dei Forconi e li incontrerà oggi nel pomeriggio, alle cinque, mentre Grillo ha lanciato un appello ai poliziotti (prendendo spunto da quel gruppo che ieri si è tolto il casco davanti ai manifestanti) ai carabinieri e all’esercito: «Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, ma invece di unirvi alla protesta del popolo».

Poliziotti Un vicequestore aggiunto, con 14 anni di carriera, guadagna 2 mila euro netti al mese. Un agente semplice, 1.300. Una paga base, bloccata fino al 2014, che non viene molto aumentata dai servizi più rischiosi. Per un turno di ordine pubblico (dalla manifestazione in Val di Susa, ai derby degli ultrà), in media 15 ore, si guadagnano in più solo 13 euro lordi, circa 8 netti, che vengono pagati solo l’anno successivo. Secondo il Siulp dai 18 milioni di euro, cifra stabile dal 2001, il budget delle forze dell’ordine ora è sceso a 9 milioni di euro con la legge di Stabilità. Roberto Traverso del Silp Cgil: «Stanno per scadere 12 mila giubbotti antiproiettile, entro l’anno prossimo ne andrebbero rinnovati altri 60 mila. Ognuno costa 1.000 euro. E le cartucce? Solo per l’addestramento previsto da contratto ne servono 24 milioni. Che non ci sono». Per non parlare della quota necessaria al parco automezzi. «Dal 2001 al 2011 era di 88 milioni di euro, quest’anno solo 40. Le volanti fino al 2011 contavano su 25 milioni di euro, quest’anno ne hanno 15. Persino le divise operative hanno subito tagli. Molti le comprano da soli. Così come la benzina per le auto di servizi. È chiaro perché siamo così arrabbiati?» (Piccolillo, Cds).

Bambini Secondo il rapporto L’Italia SottoSopra di Save The Children sono un milione 344 mila i minori italiani che vivono in povertà assoluta (più 30% rispetto al 2012). Un esercito formato dai figli di genitori disoccupati (è aumentato dell’8,5% il tasso di povertà assoluta nelle famiglie senza occupati), oppure monoreddito (+3,1%), o ancora bambini nati da genitori con un livello d’istruzione basso. Fra i nuclei familiari con capo-famiglia privo di titolo di studio, l’incidenza della povertà assoluta è stata del 3,1%. (Amabile, Sta)

Pil Dopo due anni la caduta dell’attività economica si è fermata e le porte della ripresa sembrano schiudersi. Secondo l’Istat il prodotto interno lordo, che misura la ricchezza prodotta dal Paese, ha interrotto la sua discesa: ora è stabile, a zero.

Spagna L’ambasciatore madrileno a Roma, Francisco Javier Elorza, nel suo discorso di ieri al Foro di dialogo italo-spagnolo, ha fatto intendere che sui costi della politica dovremmo prendere la Spagna come esempio: «Esistono molti meno privilegi in Spagna che in Italia». E giù, a conferma, le cifre dello scandalo: «Il costo totale del Congresso dei Deputati è di 90 milioni di euro, contro i 1.050 milioni della Camera dei Deputati italiana. Il nostro Senato costa 70 milioni di euro l’anno, mentre quello italiano arriva a 650 milioni». Dulcis in fundo, «la Casa del re Juan Carlos costa annualmente 8 milioni di euro, la Presidenza della Repubblica italiana più di 130 milioni» (Valentino, Cds).

Caffè sospeso Celebrato ieri, non solo in Italia, ma in mezzo mondo, il caffè sospeso, cioè l’usanza secondo la quale l’avventore agiato entra in un bar, paga per sé un caffè e ne anticipa il pagamento di un altro, per uno sconosciuto (molto) meno agiato che, entrando più tardi, dovesse chiedere al cassiere: «C’è un pagato?». In Italia 58 bar, da Trieste a Lampedusa, aderiscono alla Rete del caffè sospeso, cui sono agganciati eventi, spettacoli, reading. Ma basta farsi un giretto online e aprire il sito anglofono Coffee Sharing per scoprire che 195 bar di 138 città in diciannove nazioni hanno adottato il suspended coffee. Il fenomeno ha contagiato i francesi, decine di caffè bulgari, il Tam Tam Café di Quebec e il Fritkot Bompa di Ixelles, Bruxelles, che ha mantenuto il principio ma sostituito il caffè con le più popolari frites (le patatine). (Buccini, Cds)

Pasto sospeso Forme di generosità differita, addirittura il pasto sospeso in trattoria, le troviamo già nella Roma del neorealismo e del dopoguerra. E persino in quella di fine anni Trenta se nei Ragazzi di via Panisperna di Amelio vediamo una vecchina che, affacciandosi a un locale chiede «c’è un sospeso?» (ibidem).

(a cura di Roberta Mercuri)