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 2013  dicembre 09 Lunedì calendario

Biografia di Patrizia D’Addario

• Bari 17 febbraio 1967. Escort (prostituta). Candidata con la lista La Puglia prima di tutto di Raffaele Fitto alle amministrative 2009 (7 voti a Bari). Grande popolarità dopo che nel giugno 2009 disse d’essere stata ospite retribuita del premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli (ottobre e novembre 2008). «Cresciuta nel popoloso e centrale rione Libertà, una figlia (...) è sempre accompagnata, anche in auto, da una signora anziana. Una sorta di tuttofare. Una domestica sempre a sua disposizione. Situazione familiare complicata: avrebbe perso il padre, pare abbia sofferto molto per un fratello, e poca stima: in molti, tra vicini e conoscenti, la definiscono una “da prendere con le pinze”. Di certo, i suoi annunci, fino a qualche anno fa, li stampavano su un quotidiano locale: ha ammesso lei stessa, agli inquirenti, e in tempi non sospetti, d’aver lavorato a lungo come prostituta. Disse anche di conoscere una prostituta ammazzata nel foggiano e di temere per la propria vita. Verbali su verbali. Poi si è candidata con il Pdl, alle elezioni comunali, e ha dichiarato d’essere stata introdotta alla politica da un nipote della famiglia Matarrese, ovvero Tato Greco, che però smentisce. Carattere fragile ma determinato, di botte ne ha prese parecchie, da chi la sfruttava negli anni passati. Chi la conosce racconta di lacrime sempre pronte a sgorgare, dinanzi ad amici e poliziotti, nelle questure e negli uffici giudiziari. E poi d’un calendario, con lo pseudonimo di Patricia Brummel, datato 2004. Negli stessi anni rilasciava interviste nelle quali dichiarava d’aver trascorso una decina d’anni negli Usa. Dove avrebbe conosciuto, custodendo con lui qualche segreto, il mago illusionista David Copperfield. Una vita piena di scossoni, insomma (...) Fino al tentativo, immediatamente naufragato, d’entrare in politica con il Pdl. Alle elezioni amministrative 2009, candidata con la Puglia prima di tutto‚ lista guidata dal ministro Raffaele Fitto, ha collezionato appena sette voti. I suoi rapporti con la giustizia, molto spesso, l’hanno vista ‚“parte offesa”. Spesso minacciata o duramente percossa. Nelle carte giudiziarie, risalenti al biennio 2004-2006, viene registrata la sua attività da prostituta: un suo convivente “more uxorio”, l’induceva alla prostituzione. Una relazione burrascosa, tra i due, nella quale lo sfruttatore la convinceva a prostituirsi in diversi alberghi, le procacciava i clienti mediante annunci pubblicati su un quotidiano locale e si faceva consegnare parte dei guadagni percepiti con il meretricio. Con l’aggravante di averla picchiata tutte le volte in cui, quest’ultima, manifestava il desiderio di interrompere l’attività. Tra le denunce a suo carico, figurerebbero anche una violenza a pubblico ufficiale e addirittura un furto, ma gran parte di queste denunce provenivano proprio dal suo sfruttatore, o persone a lui legate. Sfruttatore con il quale, nonostante la sua condanna, ha continuato ad avere rapporti (...) Una sorta di odio-amore. Tanto stretto da renderla “poco credibile”, per gli inquirenti, nelle successive denunce rivolte all’ex convivente. Un carattere imprevedibile e sanguigno, se è vero che nel dicembre 2006 è nuovamente interrogata in procura. Dopo aver inseguito l’ex convivente, con la propria auto, in autostrada, l’avrebbe spinto fuori dalla carreggiata. L’inseguimento si conclude con un tamponamento all’altezza di Bitonto. Il procedimento giudiziario, invece, si conclude con un’assoluzione: il suo ex ritira la querela. Ma ancora nell’estate 2008, a quanto pare, i due si frequentavano. E l’uomo avrebbe cercato di farla prostituire, ancora una volta, addirittura in giro per l’Europa. (...) Sarebbe questa, dunque, la Patrizia D’Addario che sostiene d’essere stata a Palazzo Grazioli, che dichiara d’essere stata ospite, per una notte, del premier Silvio Berlusconi, e dice di aver registrato l’incontro. Quella delle registrazioni, per la D’Addario, pare una sorta di fissazione: fu anche grazie a una video registrazione, infatti, che fu condannato il suo ex convivente» (Antonio Massari) [Sta 18/6/2009].
• «Raccontano (...) che quando, a 14 anni, Patrizia, nata il 17 febbraio del 1967 a Bari, lascia la casa dei suoi genitori e dei suoi due fratelli (ne perderà uno), in testa ha due passioni. L’uomo che ha deciso di seguire e la magia. Del primo si libera presto. Della seconda, a quanto pare, no. Ai suoi amici, nel tempo, racconta di aver lavorato con David Copperfield (famoso illusionista) e il mago Alexander. I suoi abiti virano regolarmente sul nero. E il suo modo di misurare gli altri e quel che le accade ha sempre un fondo di misterico. Qualcuno la prende per una sbandata. Anche perché la sua vita, quando di anni ne ha 31, si complica. Ha una figlia da un imprenditore da cui presto si separa. Una bimba che oggi (...) vive con lei e la nonna. E che con lei condivide il momento forse più doloroso della sua esistenza. Patrizia diventata infatti la compagna di un tipo che, al quartiere san Girolamo, conoscono come “Spaghetto”. Fa il movimento terra nei cantieri edili. E fa dell’altro. Patrizia ha la forza di denunciarlo, farlo arrestare e condannare per sfruttamento della prostituzione (l’uomo sarà rimesso in libertà con l’indulto). Ed è qui – raccontano (...) nelle stanze della Questura e negli uffici della Procura – che qualcosa o, forse, molto, cambia. Patrizia comincia a frequentare la Bari che conta. Escort senza mistero di esserlo, dicono di lei in modo spiccio. La si vede spesso al Gorgeous‚ il locale notturno il cui proprietario, Roberto Trione, è amico personale di Raffaele Fitto. Fa qualche apparizione su Telenorba. Si propone a Tele Bari. Racconta agli amici di aver girato degli spot per la Coca Cola, tanto che, per un periodo, si fa chiamare Coca. Di fatto si sceglie anche un nome d’arte: Patrizia Brummel e con questo appare in un calendario e nei book che mette insieme negli studi di alcune agenzie fotografiche in città. Un glamour di provincia il suo, che sogna altri palcoscenici. Appare come presentatrice in una serata benefica del 2006 sul palco di villa Romanizzi Carducci. E, per un periodo, risulta socia amministratrice della Stadium Pictures, società in nome collettivo che ha come ragione sociale “Produzioni cinematografiche e video” e che verrà messa in liquidazione e cancellata dal registro delle imprese il 28 aprile del 2000. Ma è anche un glamour che si sposa a un’ossessione personale, coltivata – a quel che raccontano magistrati e poliziotti che con lei hanno avuto a che fare prima di questa vicenda – con precisione maniacale: annotare quotidianamente ogni dettaglio della sua giornata, dei suoi incontri, dei suoi colloqui. (...) 2007. Viene trovato il cadavere di Marisa Scopece, una giovane prostituta di cui Patrizia è amica. Lei si presenterà al magistrato con quattro pagine di appunti manoscritti in cui sono ricostruiti gli ultimi giorni della ragazza. Non deve sorprendere, allora, che Patrizia, oggi, conservi le ricevute dei biglietti aerei dei due voli per Roma che, ad ottobre e novembre 2008, l’avrebbero portata a Roma per il “lavoro” a Palazzo Grazioli. Né che annoti i nomi delle ragazze che con lei avrebbero condiviso quell’esperienza (una sarebbe un’amica modella). O quelli dei due hotel dove soggiorna per l’occasione: il Valadier e un albergo in via Margutta. Né dovrebbe sorprendere là dove racconta di “avere la registrazione dei due incontri” con il presidente del Consiglio (audio o video, non è chiaro). “Perché – riferisce una fonte in Questura – quello era il sistema che usava. Documentava tutto. Sempre. Qualcuno sostiene girasse con una piccola telecamera nella borsa. Anche quando, e accadeva spesso, veniva per denunciare soprusi di cui sarebbe stata vittima”. L’ultima volta, il 15 maggio 2008, per “uno strano furto in casa”. Dopo aver accettato la candidatura alle comunali con la lista La Puglia prima di tutto» (Carlo Bonini) [Rep 18/6/2009].
• L’8 febbraio 2013, in procura per l’udienza preliminare del processo sul presunto giro di escort nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi, in cui sono imputati i fratelli Tarantini e Sabina Began. Arrivata in Porsche, fa sapere che chiederà i danni per l’offesa alla sua dignità.
• Il 22 febbraio condanna a 1 anno e 4 mesi per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e calunnia per episodi avvenuti prima che divenisse nota (nel 2007, secondo gli inquirenti, tentò di evitare la rimozione forzata della sua Lancia Y parcheggiata in sosta vietata minacciando due agenti di polizia. Successivamente, convocata in commissariato, accusò un malore e fu portata in ospedale dove denunciò di essere stata «trattenuta fisicamente in una stanza del posto di polizia contro la sua volontà»).
• Il 31 ottobre condanna al pagamento di 300 euro di ammenda e al risarcimento danni per aver molestato telefonicamente con 46 chiamate in due ore il suo ex amante e la moglie. Nelle telefonate, inviate da una cabina telefonica, «le vittime dichiaravano di aver sentito “musica (canzoni di Pino Daniele, ndr), intervallata da suoni imprecisati, gemiti e sospiri”». I fatti risalgono al 27 luglio 2009, poco dopo il risalto mediatico per le vicende relative ai rapporti con Silvio Berlusconi (Rep.it 31/10/2013).