Fior da fiore, 5 dicembre 2013
La Consulta dichiara il Porcellum anticostituzionale • Sospesa dal Tar la bocciatura di Stamina • Il business dei droni • Nel 2012, in Europa, la vendita delle bici ha superato quella delle auto
Porcellum 1 A otto anni dall’entrata in vigore (fine 2005) e dopo aver regolato tre elezioni politiche (2006, 2008 e 2013), il cosiddetto Porcellum viene ritenuto incostituzionale dalla Consulta. La Corte costituzionale ha ritenuto illegittime due norme della legge, quella che istituiva il premio di maggioranza alla Camera e al Senato e quella che prevedeva l’elezione di liste bloccate di candidati la cui composizione veniva decisa dai partiti. La Consulta ha bocciato l’impossibilità per l’elettore di esprimere una preferenza. L’effetto giuridico della sentenza, che decorrerà tra alcune settimane, quando saranno rese note le motivazioni, prevede un ritorno al proporzionale puro, in vigore nella cosiddetta prima Repubblica, fino a quando nel 1993 fu sostituito dal Mattarellum. Le forze politiche potranno ovviare a ciò accordandosi su una nuova legge elettorale. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Porcellum 2 «Il vento della Consulta, in 300 minuti, ha soffiato via quello che i partiti non sono riusciti a cambiare in 2.904 giorni» (Milella, Rep).
Porcellum 3 Michele Ainis sul Cds: «Ora le anime belle dei partiti metteranno alla berlina la Consulta. Ne denunceranno l’ingerenza, l’invadenza, la supplenza. No, è la loro assenza che va piuttosto denunciata. È il vuoto politico che ha tenuto a galla per tre legislature una legge elettorale che costituisce di per sé un insulto alla democrazia. Perché non siamo più elettori, quando non possiamo decidere gli eletti. E perché i rappresentanti non rappresentano nessuno, quando per entrare in Parlamento usano il vecchio quiz di Mike Bongiorno (Lascia o raddoppia?), grazie a un premio di maggioranza che premia in realtà una minoranza. Certo, sarebbe stato meglio, molto meglio, che a scrivere le nuove regole del gioco fossero state le assemblee legislative. Nell’inerzia delle Camere, al limite avrebbe potuto provvedervi con decreto lo stesso esecutivo, dato che ogni decreto va pur sempre convertito in legge. Una sentenza costituzionale non è la via maestra, non è mestiere della Consulta scrivere le leggi elettorali. Ma fra il nulla e la sentenza, meglio la sentenza. Alla fine della giostra, è infatti di questo che si tratta: un rimedio estremo rispetto a un danno estremo. Dunque un insuccesso per la democrazia dei partiti, un successo per lo Stato di diritto. Significa che dopotutto c’è ancora un giudice a Berlino, come sospirava il mugnaio di Potsdam».
Porcellum 4 La legge 270 del 21 dicembre 2005 che ha modificato il nostro sistema elettorale è stata formulata principalmente dall’allora ministro leghista per le Riforme Roberto Calderoli, che in un’intervista a Matrix il 14 marzo 2006 disse a Enrico Mentana: «Questa legge qui è una porcata».
Porcellum 5 «Il Porcellum è incostituzionale... Era evidente che fosse incostituzionale. Quindi ora abbiamo un Parlamento eletto con una legge incostituzionale, un governo votato da un Parlamento incostituzionale, un presidente della Repubblica votato ben due volte da due Parlamenti incostituzionali» (Beppe Grillo dopo che la Consulta ha dichiarato il Porcellum incostituzionale).
Porcellum 6 La Corte ha specificato che la sentenza «è destinata a non avere effetti sugli attuali parlamentari». La sentenza, «sarà cogente solo dopo la pubblicazione delle motivazioni e vengono fatti salvi gli effetti di legge per il passato».
Stamina «Va nominata una nuova commissione ministeriale per valutare il metodo Stamina. Quella che alcune settimane fa ha bloccato la sperimentazione era composta anche da esperti non imparziali perché avevano già espresso, prima di essere incaricati, “forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull’efficacia” delle applicazioni fatte all’ospedale di Brescia. Il Tar del Lazio con un’ordinanza di sospensiva interpreta l’attività di ricerca scientifica come un fatto di tifoserie, di pro e di contro, e decide che bisogna far giudicare da qualcun altro la presunta terapia inventata dal professore di psicologia Davide Vannoni, l’autore del ricorso che ha portato alla decisione di ieri. Come dire che se quel sistema fosse davvero rivoluzionario e capace di curare 120 malattie come sostiene il suo creatore, 7 dei componenti della commissione una volta viste le carte avrebbero tenuto segreta al mondo la scoperta, solo perché avevano dei preconcetti. Tra queste persone ci sono i capi di Aifa e Centro nazionale trapianti e il genetista Bruno Dallapiccola. Andranno scelti scienziati, anche stranieri, che “non hanno già preso posizione”. E se ciò non fosse possibile, “che siano chiamati, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo”. Un bel problema, come fa notare il farmacologo Silvio Garattini “la stragrande maggioranza degli esperti del settore è contraria a Stamina”. Il ministro Lorenzin promettere di risolvere presto la questione del nuovo comitato: “Non si possono lasciare le famiglie e i malati nel dubbio”» (Bocci, Rep).
Droni Jeff Bezos, patron del colosso di vendite on line Amazon, ha annunciato che entro cinque anni sarà in grado di far consegnare libri e merci direttamente da un drone sulla porta di casa dell’acquirente. E tutto questo entro mezz’ora dal clic finale della transazione on line. Ma soprattutto, garantisce Bezos, «senza intervento umano». In altre parole, si tratterebbe di droni che viaggiano in autonomia, ovviamente legati a un piano di volo che presuppone una normativa generale dettagliata. Le visioni di Bezos sono state riprese da Google, che ha sottolineato il suo impegno nello studio degli androidi e che un giorno potrebbe spedirci alla porta un fattorino robot, arrivato a bordo della già nota auto senza guidatore. «... l’annuncio dell’uso di droni al posto dei pony express è un punto di non ritorno perché “sdogana” la prospettiva di un utilizzo quotidiano. Ma in realtà la diffusione di aerei senza pilota a bordo è già in fase di esplosione rapidissima. L’associazione dei costruttori (Auvsi nell’acronimo Usa) prevede un boom economico non appena la Federal Aviation Administration, nel 2015, darà il via libera ai voli dei droni integrandoli nel normale traffico aereo. Le stime dei costruttori parlano di un giro d’affari sopra i 13 miliardi di dollari nei primi tre anni, e 82 miliardi in un decennio, con centomila nuovi posti di lavoro negli Usa» (Cadalanu, Rep).
Bici 1 In Europa nel 2012 la vendita delle bici ha superato quella delle macchine: quasi venti milioni di biciclette contro 12 milioni di auto. Il sorpasso riguarda 26 nazioni d’Europa su 28, perché in Belgio e Lussemburgo il primato è ancora dei motori. E per la prima volta il record non è monopolio dei paesi del nord e centro Europa, per cultura e tradizione abituati alla bicicletta. Il primato coinvolge anche nazioni come l’Italia, con un milione 600mila bici vendute a fronte di un milione e 400mila automobili, e la Spagna, che nel 2012 ha venduto 780 mila biciclette e 700mila vetture. Piero Nigrelli, responsabile del settore biciclette dell’Ancma, l’associazione nazionale ciclo e motociclo di Confindustria: « È la crisi economica che morde, una crisi generale che riguarda tutta Europa Quest’anno qualcosa hanno perso anche le bici, ma il sorpasso rimane confermato, a fronte del crollo delle vendite di auto. E con la crisi si è sviluppata una maggiore attenzione agli spostamenti in sella alla bicicletta, in tanti paesi agevolati dalle strutture, che qui in Italia sono ancora carenti» (Gentile, Rep).
Bici 2 I dati Coliped, l’associazione dei produttori europei di biciclette, e Acea, l’associazione europea costruttori auto, dicono che nella top five degli stati per vendita di biciclette è in testa la Germania (con 3 milioni e 966mila bici vendute a fronte di 3 milioni e 83mila auto immatricolate), seguita da Gran Bretagna, (con 3 milioni e 600mila bici vendute e 2 milioni 45mila auto), da Francia (2 milioni 835mila biciclette e un milione 899mila vetture), e da Italia e Spagna. Ma la classifica cambia quando si va a misurare la maggiore differenza fra vendita di biciclette e quella di auto sempre nel 2012. Allora la top five è composta da Lituania, Grecia, Romania, Slovenia e Ungheria (ibidem).
Bici 3 Nel 1999 un manuale stampato dalla Commissione europea (titolo: “Città della bicicletta, città dell’avvenire”), dimostrava come per gli spostamenti fino a 5 chilometri la bici fosse sicuramente il mezzo vincente, perché tagliava il traffico ed evitava l’estenuante ricerca del parcheggio (ibidem).
Bici 4 L’Italia ha poco più di 3.000 chilometri di piste ciclabili in tutto il territorio, contro i 40mila della Germania, i 17mila dell’Inghilterra e i 6mila dell’Austria. In 10 anni in Italia i ciclisti morti sono stati 2.556, più del doppio di quelli del Regno Unito, dove nello stesso periodo sono morti 1.275 ciclisti (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)