4 dicembre 2013
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Biografia di Daria Colombo
• Verona 13 aprile 1955. Giornalista. Scrittrice. Il suo romanzo, Meglio dirselo (Rizzoli, 2010) ha vinto il premio Bagutta 2011. È sposata con Roberto Vecchioni.
• «Ha scritto Meglio dirselo, romanzo familiare e familista che inverte e rivoluziona molto di quello che la sua generazione – quella del ’68 – ha conquistato, insegnato e predicato. (…) Fra i tanti lavori che ha fatto con successo, quello che preferisce è sicuramente il mestiere di moglie e madre. Le è riuscito bene, anche se non si è mai liberata da un pesante fardello di ansia. “Con Carolina, la prima figlia, ero divorata dalle preoccupazioni, con il secondo, Arrigo, è andata già meglio, con Dodi, il terzo, mi sono tranquillizzata. Abbastanza” (…) È una donna rocciosa. Chi segue la politica la ricorda alla guida del movimento dei girotondi, quello che poi “venne consegnato bello e confezionato a Nanni Moretti (…) Adesso penso che avesse ragione lui. Io ho sempre detto che quel movimento non doveva essere inteso contro i partiti. Ora penso che i partiti non cambieranno mai. Speravo che il Pd di Bersani riuscisse ad essere diverso, lui si era impegnato con me a tener conto dell’associazionismo, a dare una svolta davvero innovativa al modo di fare politica. E invece siamo rimasti inchiodati al secolo scorso. E ha ragione Nanni Moretti: non cambieranno mai (…) Sono stata una bella donna, ma alla bellezza che gli altri mi attribuivano si è sempre accompagnata un’insicurezza profonda. (…)” (…) La famiglia Vecchioni vive nella Milano storica e di moda, non lontano da corso Garibaldi e da Brera. “Adoro Milano. O meglio adoravo la Milano colta e nello stesso tempo popolare, quella di alcuni decenni fa. Poi quando è diventata da bere, è cominciato il declino, e oggi è una città sonnolenta, con poche suggestioni. Parafrasando Elio Germano, potrei dire che i milanesi sono grandi persone, nonostante la loro classe dirigente. Quando possiamo scappiamo a Desenzano, sul lago” (…) Edoardo è l’amore difficile della famiglia, un bel ragazzo con una malattia da sconfiggere: è stata già vinta più di una battaglia contro la sua sclerosi multipla, c’è da vincere la guerra finale. (…) Daria racconta di un’infanzia severa, che la ha rubato a lungo la capacità, più che la voglia, di sorridere. Genitori adorati ma austeri, la malattia della madre (…) il recupero del rapporto con il padre (…) “Poi ho imparato a non disprezzare le cose futili, quelle che sembrano sciocche. Ho imparato a fare le imitazioni”» (Corrado Ruggeri) [Cds 27/6/2010].
• «I girotondi sono nati nella mia cucina, a Milano, nel ’92: c’era stato il tentativo di togliere di mezzo il giudice Brambilla dal processo Sme-Ariosto. Mi sono trovata con gli amici, tante donne. Abbiamo pensato di fare questo abbraccio intorno al palazzo di Giustizia: l’idea era che i cittadini scendessero per le strade a proteggere i simboli delle istituzioni. Non eravamo contro i partiti ma poi mi hanno deluso. Mi ha deluso il Pd (…). Non amo Grillo, sempre un po’ sopra le righe. Però i grillini mi piacciono, mi sembrano in buona fede» (a Cristina Bianchi) [A giugno 2012].
• Il padre era «un partigiano di Verona, Vittorino Colombo, senatore dc. Per lui il più grande crimine era non andare a votare» [Bianchi, cit.].
• Il marito Roberto Vecchioni le dedicò la vittoria al Sanremo 2011, «con un duetto quasi alla Peynet: lei che, intenerita, fa sapere che Roberto “sembrava un omino piccolo blu da solo sul palco”, e lui che, prima di cantare, le risponde: “Non mi sono mai sentito solo, perché ho sempre avuto te al mio fianco, amore mio”» (Egle Santolini) [Sta 23/2/2011].