3 dicembre 2013
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Biografia di Bruno Cesario
• Portici (Napoli) 30 aprile 1966. Avvocato. Politico. Eletto alla Camera nel 2006 e 2008 (Pd, poi Api, poi gruppo Misto, con Massimo Calearo e Domenico Scilipoti fondò il Movimento di responsabilità nazionale contribuendo alla salvezza del Berlusconi IV il 14 dicembre 2010). Dal 5 maggio 2011 al 16 novembre 2011 sottosegretario all’Economia nel Berlusconi IV.
• «Una moglie, due figli: è nato a Portici, ma è uno dei pochi, forse l’unico tra i deputati di origine napoletana, a non indossare giacche di taglio sartoriale. (...) Una persona cortese, di eloquio rodato: avvocato, ha uno studio a San Giorgio a Cremano. (...) Ha cominciato con la Democrazia cristiana (“Però ero molto giovane, eh...”), poi seguì Gerardo Bianco nei Popolari. Divenne demitiano nella Margherita (...) Dalla Margherita, l’ingresso nel Pd (“Un partito che ho contribuito a fondare ma dove, all’improvviso, sono spuntati troppi comunisti”). Fu così che lasciò i democratici, seguendo Francesco Rutelli. (...) “(...) Io mi esalto solo in un posto: allo stadio San Paolo, quando vado a fare il tifo per il Napoli”» (Fabrizio Roncone) [Cds 29/9/2010].
• «Sono io quello che a San Giorgio a Cremano sfidò un pitone di tre metri e mezzo che voleva attaccare un’automobile...» (Fabrizio Roncone) [Cds 12/12/2010].
• Il suo voto, con quello di Domenico Scilipoti e Massimo Calearo, fu decisivo per la salvezza del governo Berlusconi nel dicembre del 2010: «Finisce con i deputati del Pdl che sventolano il tricolore, gridando “dimissioni dimissioni” all’indirizzo della sedia più alta, desolatamente vuota, quella di Gianfranco Fini. Ore 13.45 finiscono i due giorni più nervosi della legislatura: Berlusconi ha vinto, Fini ha perso. Il governo incassa la fiducia al Senato (162 sì, 135 no, 11 astenuti) e alla Camera (314 no, 311 sì, 2 astenuti) con pochi voti di scarto. Ma che fatica. (…) Fino al momento prima del voto gli indecisi vengono corteggiati e lusingati. Il capogruppo Pd Dario Franceschini parla a lungo con Bruno Cesario, Massimo Calearo, Domenico Scilipoti ma senza grandi risultati. Tutti e tre voteranno a favore del governo» (Marco Castelnuovo) [Sta 14/12/2010].