2 dicembre 2013
Tags : Chicco Cerea
CEREA Enrico
• Bergamo 25 maggio 1964. Detto Chicco. Chef. Patron di Vittorio a Brusaporto (Bergamo), dal 2009 uno dei ristoranti italiani con tre stelle Michelin.
• «Cinque fratelli equamente divisi tra cucina, sala, ospitalità, pasticceria e banchettistica, sotto la guida di Chicco, grande talento culinario che ha scelto di sacrificare parte della sua creatività per assicurare alla struttura il profilo classico voluto a suo tempo dal padre Vittorio» (Licia Granello) [Rep 25/11/2009].
• «(...) Ho fatto il liceo linguistico. Ma ho avuto un maestro d’eccezione: mio padre. Quando ho capito che la cucina era nel mio destino come era stata nel suo, allora ho cominciato a fare dei corsi in giro per il mondo» (l.g.) [Rep 31/8/2009].
• «Dei magnifici 24 che compongono la Cerea dynasty (una mamma, cinque figli, tre nuore, due generi e 13 nipoti) per il momento restano esclusi dai fornelli solo nove bambini, da Anna, 6 anni, la più piccola, a Rebecca, 11, la più grande fra gli eredi non ancora in età da lavoro. Ma è solo questione di tempo: tutti gli altri hanno già le mani in pasta. (…) Enrico, detto Chicco, primogenito dei cinque fratelli Cerea ed executive chef che avrebbe voluto diventare veterinario, a 10 anni si divertiva a preparare dolci e a 13 cucinò il suo primo piatto, spaghetti alla pescatora, reputato dal padre talmente perfetto da essere “mandato fuori”, sì, insomma, servito ai clienti. Suo fratello Roberto, detto Bobo, il secondo chef, si cimentò a 15 anni negli gnocchi ripieni con fonduta al tartufo, così equilibrati da meritarsi di figurare tuttora (come del resto gli spaghetti alla pescatora) nella carta del ristorante Da Vittorio, il tre stelle Michelin diventato sinonimo di made in Italy per i potenti della terra, dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra al controverso presidente del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev. La holding del gusto, rimasta saldamente ancorata alla dimensione familiare, oggi comprende la Dimora di Brusaporto, locanda di charme affiliata a Relais & châteaux; il caffè-pasticceria Cavour 1880 di Bergamo, annoverato fra i Locali storici d’Italia; il vino Faber, uvaggio di cabernet e merlot, affiancato dal passito di moscato nero; un’organizzazione di catering capace di mobilitare fino a 75 persone nei cinque continenti per i ricevimenti del jet set» (Stefano Lorenzetto) [Pan 22/8/2013].
• «Enrico Cerea (detto Chicco), che accanto ha la madre Bruna e, in scala dai 35 ai 48 anni, i fratelli Francesco, Roberto (detto Bobo), Rossella e Barbara. Insieme hanno mantenuto un rilassante dna culinario lombardo, lontano dalle stravaganze ma affinato nelle tecniche. Pare che l’offerta di gestire il ristorante che i Cerea hanno aperto a Natale 2012 nello storico Carlton hotel di Sankt Moritz sia nata dalle lacrime di felicità sgorgate dagli occhi dei vip all’assaggio del loro risotto, spiedo, e buffet dei dolci durante un’esibizione al locale Food festival, momento di culto nella rinata capitale del lusso montano» (Fiammetta Fadda e Annalia Venezia) [Pan 27/12/2012].