25 novembre 2013
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Biografia di Gabriella Buontempo
• 1 maggio 1966. Produttrice cinematografica. Ex moglie di Italo Bocchino. Sposati dal 1995, si lasciarono nel 2011. Tra le cause della separazione i gossip sulla relazione di lui con l’allora ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna.
• «Unica figlia femmina di un’importante famiglia di socialisti napoletani, i Buontempo, Gabriella è nipote di Graziella Lonardi, scomparsa nel dicembre 2010, animatrice della Capri radical chic con il suo Premio Malaparte e mecenate dell’avanguardia artistica negli anni Settanta a Roma. Il suo matrimonio con Italo Bocchino, nel 1995, fece scalpore: lui di destra, ventisettenne pupillo di Tatarella, sposava la ventottenne “socialista” a Palazzo Taverna. Appassionata da sempre di cinema, già allora produttrice. In questi ultimi anni la sua società, Goodtime, ha prodotto soprattutto per la tv, soprattutto biografie e fiction poliziesche (La Narcotici, tra le altre)» (Sara Faillaci) [Vty 15/3/2011].
• «Al nostro primo appuntamento a teatro Italo non si presentò. Lo aspettai per ore. Il giorno dopo fui convocata da Pinuccio Tatarella nel suo studio. Mi fissò dritta negli occhi, poi mi disse: Italo è mio. Dal lunedì al venerdì è mio. Tu puoi averlo nei weekend. Prendere o lasciare. E io presi» (a Romana Liuzzo) [Pan 18/2/2010].
• «Ha alle spalle fiction di successo come Il grande Torino o I colori della gioventù sui futuristi (...) “Io lavoro come produttrice dal 1989 ed ho conosciuto Italo solo nel 1993, poi ci siamo sposati nel 1995. Non ci sono sovrapposizioni di ruoli. Lui sa dei miei progetti solo a cose fatte. Né io seguo ora per ora la sua attività politica (...) Non ho mai creduto alle famiglie del Mulino Bianco. C’è solo la vita vera e complicata. Tutti i matrimoni hanno fasi di crisi. Possono accadere vicende anche complesse. Nessuno è perfetto. Ma il bello è quando due persone si ritrovano. E si ridicono di nuovo sì”» (Paolo Conti) [Cds 16/5/2010].• «“Per me è stata una grandissima storia d’amore. Ma devo ammetterlo: non lo riconosco più”. Il sashimi di tonno arriva su un vassoio giallo. Gabriella Buontempo con le bacchette ne afferra un pezzo, lo fissa come un oggetto sconosciuto e sussurra: “Mi crede se le dico che ho tentato di tutto per salvare questo matrimonio? Ma i fatti mi dicono che troncare è stata la cosa migliore”. I “fatti”, come li chiama lei, sono le notizie apparse sui giornali quest’estate. Protagonista il suo ex marito, il vicepresidente Fli Italo Bocchino, in compagnia di amiche bionde o brune. Fino al paparazzato gossip: quel weekend a Ravello del “nemico” politico del premier con Sabina Began, nota come “l’Ape regina” di Silvio Berlusconi, e animatrice delle feste di Arcore. Ne è nato un caso dai tratti imbarazzanti. (...) Bocchino ha parlato di “una trappola”, di una “macchina del fango”. “Non credo. Credo invece sia tutto vero, come dice lei. Vero che lui le ha chiesto il numero di telefono, vero che l’ha invitata, vero che sono andati a Ravello con l’auto blu... (...) A volte gli uomini fanno cose... irragionevoli. Queste di Italo mi sembrano robe da psicoanalisi. Soffre della dinamica dell’abbandono. Per lui è inconcepibile che io abbia chiuso la nostra storia. E poi soffre di cretinismo da separazione: colpisce anche gli uomini più intelligenti (...) Italo ha peccato di grande ingenuità. Ma lei si è dimostrata una ricattatrice. Mi fa tristezza che gli uomini, non solo mio marito, si lascino irretire da oche del genere”. (...) “Dolore (...) c’è stato quando ho scoperto che mi tradiva con Mara Carfagna. Quante bugie mi diceva. Ma il problema non è lei. Il problema è lui. Perché lei, poverina, è quello che è. (...) Le scriveva tutto Italo. Non sa parlare in italiano. Usare soggetto verbo e predicato. (...) Italo la usava come un giocattolo. Me lo diceva lui: guarda cosa le faccio dire. Mi ha mandato decine di lettere in cui mi dichiarava che per lui, lei non contava nulla. Ci siamo scontrati tutti i giorni, per tre anni. Ho resistito. Ma poi quando alle Regionali lui le ha portato tutti quei voti, e lei ha dichiarato di essere un soggetto politico, beh, l’ho trovato mostruoso, proprio come donna. Mi sono incazzata, pur non essendo mai stata femminista. Tra l’altro Italo ha continuato a tradirmi non solo con la Carfagna ma anche con altre che non mi dicono per carità cristiana. Anche se io ho intuito”. (...) “Si è chiusa una storia. E io mi sento finalmente libera. Anche dai suoi condizionamenti. Lui è un po’ egocentrico. Che so, quando stava scrivendo il suo ultimo libro, a Panarea, spesso voleva silenzio e mi diceva: sto scrivendo il testo della mia vita. Oppure un’altra sua frase classica, quando litigavamo, era: così danneggi la collettività. Io sono un protagonista politico, lo capisci? Oggi mi dice che non troverò mai più nessuno come lui”» (Angela Frenda) [Cds 16/9/2011].
• Dal marito ha avuto due figlie, Antonia ed Eugenia.