25 novembre 2013
Tags : Ernesto Bronzetti
Biografia di Ernesto Bronzetti
• Terni 13 febbraio 1947 – Terni 1 febbraio 2016. Dirigente, procuratore e intermediario calcistico.
• «Un garante. A dispetto di una parlantina che sa di furbetto, il miglior alleato delle società» (Beppe Di Corrado).
• «Agente Fifa? Mai. Intermediario? Spesso. Uomo di fiducia sempre. Ernesto Bronzetti ha cavalcato sui ruoli del calcio, aprendo tante strade per certi versi sconosciute. Il consigliere preferito di Adriano Galliani, Florentino Perez, Carlo Ancelotti e Rosella Sensi negli anni ha macinato operazioni milionarie e chiacchiere a non finire: invidie comprese. Certo, l’ombra del calcioscommesse a fine Anni 80 lo obbliga a ricominciare da capo dopo una trafila da direttore sportivo nei club più caldi dell’Italia meridionale. Ma lui ha la forza per emigrare in Spagna come se nulla fosse» [Carlo Laudisa, Gds 3/2/2016].
• «Era partito da Terni nel 1972: un concorso alle poste l’aveva portato fino a Mestre. In testa però Ernesto aveva solo il calcio: iniziò a fare l’arbitro, e a segnalare giocatori al Perugia. Fino a quando sentì che poteva dedicarsi al calcio a tempo pieno e cominciò a fare il direttore sportivo: Treviso, Barletta, Mantova, Campobasso, la Cavese e ovviamente la Ternana. E il Foggia, che gli costò 3 anni di squalifica nell’ambito della nuova inchiesta sul totonero. Ernesto ci mise la faccia, pagò e si rialzò. E ripartì dalla Spagna. La sua fortuna. Una fortuna che si è costruito palmo a palmo, grazie al carattere, all’intraprendenza, alla capacità di muoversi in un mercato nuovo. I telefonini erano dei mattoni, la comunicazione era fatta di persona e Bronzetti agli spagnoli è sempre piaciuto. Inizia tutto con Florin Raducioiu, che nel 1994 Ernesto porta dal Milan all’Espanyol. Dove è diventato amico della famiglia Lara, i proprietari del grande gruppo editoriale Planeta. Si legge che il ‘94 è l’anno nel quale Bronzetti ottiene la licenza Fifa. Non è vero. Lui lavorava: sodo, con passione, fedeltà e capacità. Senza bisogno di licenze o tessere. A Barcellona, sponda blaugrana, sempre nel ‘94 porta Hagi dal Brescia, e un anno dopo fa fare il percorso inverso a Stoichkov, il primo dei 7 Palloni d’oro che saranno trasferiti in carriera da Bronzetti, che passa dal Barça al Parma. Uno dei colpi a cui Ernesto era più legato, anche se poi in Emilia le cose per il bulgaro non andarono benissimo. Poi ecco Vlaovic dal Padova al Valencia e nel ’97 la svolta grazie al grande legame costruito con Jesus Gil, padre padrone dell’Atletico. Il «botto» arriva con Bobo Vieri, che l’avvocato Agnelli non voleva cedere e che invece diventa «pichichi» della Liga, ma all’Atletico vanno anche Venturin, Serena e Albertini. E Torricelli all’Espanyol. Grazie a Ernesto, Arrigo Sacchi nel ’98 si siede sulla panchina del Calderon e 8 anni dopo torna a Madrid per fare il dirigente alla Casa Blanca. A questo punto Jesus Gil è addirittura morto, dopo esser caduto in disgrazia tanto da finire in carcere» [Filippo Maria Ricci, Gds 3/2/2016].
• «Fu mediatore nel trasferimento di sette Palloni d’Oro (da Ronaldo a Ronaldinho passando per Kakà, Figo e Rivaldo). Consulente di mercato del potentissimo Florentino Perez («prendi Carletto, ti farà vincere la Decima»), era amico da più di trent’anni di Adriano Galliani» [Monica Colombo, Cds 3/2/2016].
• Una moglie, Orietta, e tre figlie.