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 2013  novembre 20 Mercoledì calendario

Biografia di Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis

(Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis, detta Jackie) Southampton, 28 luglio 1929 – New York 19 maggio 1994. Nata in una famiglia dell’alta società newyorkese, «l’equitazione, praticata fin dai primi anni di vita nella tenuta dei nonni, è il suo primo amore: vince trofei e medaglie. Seguono la poesia, la fotografia, la pittura, gli studi fino alla laurea in Belle Arti alla George Washington University nel 1951. Poi il primo impiego nel prestigioso Washington TimesHeralds, giornale che le affida una serie di servizi fotografici e interviste ai personaggi più importanti della capitale Usa. Conosce così un giovane e ambizioso congressista del Massachusetts, 12 anni più di lei e un cognome che conta: John Fitzgerald Kennedy. Per lui Jackie lascia il fidanzato, il broker di Borsa John Husted Jr» [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• Black Jack Bouvier, papà di Jacqueline, che poco prima delle nozze avvisa il futuro genero John Kennedy: «Mia figlia adora cavalcare. Se ti crea dei problemi, mettila su un cavallo e si calma». [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012]

• Jacqueline Kennedy non si prende con le sorelle di John, che chiama “Rah-Rah girl”. Loro l’hanno ribattezzata “the Deb” (la debuttante) e la prendono in giro: occhi troppo distanziati, spalle larghe, seno piatto, piedi grandi, gambe come stecchini [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• Il matrimonio con John Fitzgerald Kennedy, ormai senatore e astro nascente del Partito Democratico, celebrato nel 1953: sesso sfrenato ma anche molti tradimenti. Sua la decisione di lasciarlo, di fronte alla quale il patriarca Joe Kennedy le offre un milione di dollari da versare in un fondo garanzia. Lei ci pensa e rilancia: «Accetto il milione di dollari come promessa per il mio primo figlio, se non rimarrò incinta i soldi andranno a me, se invece avrò il figlio riceverò un identico milione di dollari per ogni nuovo figlio avuto». [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• Durante la campagna per le elezioni presidenziali del 1960, pur essendo incinta, affianca il marito, ma a un certo punto è costretta a desistere. I medici temono per la salute della madre e del bambino dopo l’esito sfavorevole della prima gravidanza: Arabella, la prima figlia della coppia presidenziale, è nata morta nel 1956 (la morte precoce, dopo due giorni di vita, toccherà anche al quarto figlio, Patrick, nato ad agosto 1963). «L’8 novembre del 1960 Kennedy vince le presidenziali americane: Jackie, a 31 anni, diventa una delle First Lady più giovani della storia. Da quel momento i riflettori si accendono sulla sua vita: sui vestiti di alta moda come sulla scelta dei nuovi arredi e dei piatti francesi per i menu della Casa Bianca. E sul suo savoirfaire, sia con gli intellettuali più in vista sia coi politici: il generale Charles De Gaulle e il leader sovietico Nikita Kruscev restano affascinati dalla First Lady americana» [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• Jackie Kennedy portava guanti lunghi e suggeriva a ogni donna di averne un paio nell’armadio. [Sara Gandolfi, Sette 20/11/2003]

• Jackie Kennedy, che odiava essere chiamata First Lady «perché sembra il nome di un cavallo da corsa» [Sara Gandolfi, Sette 20/11/2003]

• Dietro il successo politico e mondano della coppia presidenziale Usa più amata, c’è un matrimonio messo alla prova dai ripetuti tradimenti di Jfk (durante la permanenza alla Casa Bianca si sarebbe accoppiato con tremila donne). «Tra il presidente e Marilyn Monroe la storia d’amore comincia nel 1954: è un colpo di fulmine che prosegue nel tempo. Tra i flirt attribuiti a John, anche quelli con Audrey Hepburn e con l’ attrice Lee Remick di La lunga estate calda. Jackie, intanto, alleva i figli Caroline (nata nel 1957) e John Jr (1960-1999). E gusta il piatto freddo della vendetta, con i flirt con Agnelli e Holden» [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• Poche settimane prima della morte di John Kennedy, Marilyn Monroe telefona a casa sua e Jacqueline la investe malamente. Marilyn risponde: «Jackie, tu sai bene come è fatto Jack... Non si ritiene soddisfatto di una donna fino a quando non l’ha posseduta in tre diverse maniere». [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• Il matrimonio, «travagliato fino alla tragedia finale: l’assassinio di John, a Dallas nel 1963. Jackie è sulla berlina presidenziale accanto a lui quando è colpito dalle pallottole di Oswald. Il vicepresidente Johnson è con la moglie su un’ altra auto a pochi metri di distanza. JFK muore tra le braccia di Jackie. «“Ti amo tanto John”, gli sussurra lei. La dignità e il coraggio dimostrati da Jacqueline in quel drammatico frangente hanno alimentato il suo mito: segue a piedi, con i figli per mano, il feretro dalla Casa Bianca alla cattedrale di St. Matthew e accende la fiamma eterna sulla tomba del marito nel cimitero nazionale di Arlington. Elegante e regale anche nella tragedia, tanto da meritarsi l’omaggio del giornale inglese London Evening Standard: “Jacqueline Kennedy ha dato al popolo americano una cosa che gli era sempre mancata: la maestà”» [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• Dopo la morte del marito, Jackie Kennedy se ne rimase per un po’ chiusa in casa: «Non voglio uscire, prendere una strada chiamata Kennedy per andare a un aeroporto chiamato Kennedy e volare a inaugurare una scuola chiamata Kennedy» [Gabriele Romagnoli, "Vanity Fair" 20/5/2004].

• «Al funerale segue il lutto. Jackie, non più First Lady, lo trascorre in un lussuoso appartamento sulla Quinta Strada di New York. Lascia che la ferita si rimargini. Si rimette in gioco come donna seducendo l’attore sex symbol Marlon Brando circa un anno dopo la morte di JFK. Due notti di passione, poi Jackie passa oltre. Ama il cognato Robert. Un flirt scandaloso, durato quattro anni, nonostante Robert sia sposato con Ethel, che tollerava quella passione travolgente (sempre smentita dal clan Kennedy). Quando Robert decide di candidarsi per le presidenziali, Jackie si spende per lui. E quando, in una tragica riedizione di quanto avvenuto a JFK, un killer spara a Robert il 6 giugno 1968, è Jackie a ordinare ai medici di staccare la spina per non prolungare una inutile agonia. Poi lascia gli Stati Uniti. E, dopo soli quattro mesi, il 20 ottobre, sposa l’armatore greco Aristotele Onassis che per lei tronca la storia d’amore con Maria Callas». [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• Tra i 170 articoli del contratto prematrimoniale formulati da Jacqueline Kennedy e sottoscritti da Aristotele Onassis: 20 milioni di dollari prima del sì, risarcimento di 9,6 milioni di dollari in caso di tradimento, divorzio o vedovanza, camere separate e calendario erotico (non più di tre volte al mese, non meno di una). [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• «Ti è costato più di una petroliera» (il commento di un amico di Onassis). [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• Secondo Sarah Bedford, autrice della biografia America’s Queen, a formare la personalità di Jacqueline fu «una paralizzante paura della miseria, inculcatale dalla madre». [Lucrezia e Giorgio Dell’Arti, Io Donna, 10 luglio 2012].

• L’unione con Onassis non è felice: Jacqueline finisce per dedicarsi allo shopping e ai viaggi più che allo sposo, che muore il 15 marzo del 1975. Due volte vedova, Jackie torna negli Stati Uniti dividendosi tra New York e l’ isola Usa di Martha’s Vineyard dove frequenta Maurice Templesmann, industriale e commerciante di diamanti. La morte la coglie il 19 maggio del ‘94, ad appena 64 anni» [Manuela Sasso, Diva e donna, 30/8/2011].

• «La prima volta ci si sposa per amore, la seconda per denaro, la terza per compagnia» (Jacqueline Kennedy)