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 2013  novembre 20 Mercoledì calendario

Biografia di Iris Berardi

• Guaratinga (Brasile) 29 dicembre 1991. Ex Miss Car Show, nota per le frequentazioni con Silvio Berlusconi.
• «Quando Iris Berardi saluta i genitori ha 16 anni. Lascia la casa di via dell’Appennino, a Forlì, 80 metri quadrati di una palazzina popolare dove vivono tre famiglie, il padre, la nonna, una zia con due figli e un lavoro precario da 600 euro al mese, col nulla: ha qualche fascia da miss e poche decine di euro in tasca. Lascia la scuola, l’istituto alberghiero frequentato per un anno e mezzo, e fugge via. Forse non sa ancora che il suo corpo, messo all’asta, può valere migliaia di euro. I “manager”, si fa per dire, che bazzicano attorno ai concorsi di bellezza ai quali partecipa le dicono che è bella. Ma lei passa le giornate allo specchio a contemplare quelli che secondo lei sono i suoi difetti, vorrebbe i capelli più chiari, la pelle più liscia, le gambe più lunghe. Ha 16 anni, è uscita dall’età adolescenziale un istante fa, ragiona come tante sue amiche, quelle che i tacchi si rubano di nascosto alla mamma per andare in discoteca, ma prima di rientrare a casa si infilano di nuovo le scarpe da ginnastica e non accendono la luce perché è tardi. Lei non ha una mamma, la donna che l’ha partorita è stata a Forlì solo pochi mesi: sono arrivate insieme il 17 novembre del 2003, come si legge negli atti della questura, ma poi è tornata subito a casa, in Brasile, mollando il suo uomo e la figlia di 9 anni. Il suo punto di riferimento diventa Beatrice, la nuova compagna del padre, la donna che cercherà di crescerla sotto un tetto sgangherato, con i sentimenti che col tempo si frantumano come un puzzle. Quello che le dicono è che è bella. Questo sa. “A Milano le agenzie di moda farebbero carte false per avere una ragazza come te in scuderia”, le dice Dario Mora, detto Lele, che la vede per la prima volta nel febbraio del 2009, al Carnevale di Cento. Iris gli crede. “Quello è un personaggio famoso, non parla a vanvera”, confida all’amica del cuore. Sale su un treno e le pare di ritrovare l’aria. Via da quella casa dove ti passano gli aerei sopra la testa. Se ne va. Il salto precedente era stato qualche balletto sui cubi di una discoteca sui colli bolognesi, in una discoteca famosa, e a Rimini, nei locali della Riviera, dove anche lì fa la ragazza immagine. Ma anche a Rimini, come a Bologna, non ci passa molto tempo. Il suo obiettivo è Milano. (…) A Forlì la scuola l’aveva già lasciata dopo un tentativo all’alberghiero e la consapevolezza che quella non fosse la sua strada. Si cerca un lavoro e, bella com’è, lo trova subito in un bar di via delle Torri, a Forlì. Ancora più in vista, ancora complimenti. Lei nel frattempo va a vivere in un appartamento del centro con un’amica, barista anche lei, e si fidanza con un ingegnere forlivese. Un bravo ragazzo. Forse anche troppo bravo per riuscire a tenersela accanto e farla ragionare. Quando nella primavera del 2009 sale sul treno si lascia alle spalle una famiglia troppo numerosa e una casa stretta. Anche i familiari la incoraggiano, sarà mai che non diventi una modella famosa per davvero. Ma appena arriva a Milano capisce che indossatrici ce ne sono anche troppe e la strada non è poi così semplice (…). Non sappiamo come dalle agenzie che si occupano di moda e di servizio hostess per le fiere, Gicox, Olimpo Eventi, Go Go Staff, si finisca a prostituirsi. Non lo fa come tante altre ragazze attraverso siti internet, per lei funziona il passaparola. Tra le intercettazioni della procura di Milano ce n’è una che appare inequivocabile: Iris parla con un potenziale cliente che ha avuto il numero da una persona e che le ha parlato di quello che può avere. I due si mettono d’accordo sulla cifra. La persona che la contatta vuole spendere 500 euro, lei ne vuole di più, almeno 800. Da quella telefonata si capisce che Iris non è più quella del bar di via delle Torri e dei concorsi di bellezza, del Motor Show come hostess e di Miss My Special Car Show. Sa quello che dice e quello che vuole. Anche perché sulla sua strada ha già trovato due signori che di le hanno aperto gli occhi. Uno si chiama Lele, appunto, l’altro è Silvio Berlusconi. Così la ragazza è diventata adulta e le sue serata ad Arcore, nella discoteca del premier, sono sempre più frequenti. Quando torna a Forlì, all’inizio una volta ogni quindici giorni, poi sempre più raramente, è cambiata. Parla di book fotografici, ma soprattutto di soldi. “Sono entrata nel giro giusto, guadagno 7000 euro al mese”. Una parte finiscono nelle tasche di quella famiglia troppo numerosa, i nonni, gli zii, tutti nello stesso appartamento (sul campanello di casa ci sono quattro cognomi), il resto sono per lei. (…) “Lei non diceva niente”, dicono oggi gli amici, “ma noi avevamo capito qual era il suo vero lavoro, avevamo capito che era finita in un giro poco raccomandabile. Troppi soldi, vestiti, gioielli, scarpe di Prada e borse di Gucci, auto nuove, una Peugeot cabrio super accessoriata, incluso il navigatore satellitare e il dvd. Era sempre più bella, ma non ce la raccontava tutta. Facevamo finta di crederle, poveretta, ma avevamo capito bene che faceva l’accompagnatrice per persone facoltose (…)”. E così, quando il suo nome finisce sui giornali insieme alle ragazze di via dell’Olgettina, nessuno riesce a stupirsi più di tanto. (…) A differenza delle altre, però, Iris, quando scoppia il trambusto, sparisce, non si fa più vedere. Non risponde alle telefonate dei giornalisti. Per qualche giorno il cellulare è spento. Poi la sua scheda Tim, 345, viene addirittura disattivata. Non è in via dell’Olgettina né a Forlì, dove non ha più nessuno. Papi (Silvio Berlusconi) ha chiuso del tutto i rubinetti. In parte lo aveva già fatto, gli incontri erano sempre meno frequenti. (…) Ma ora è il blackout, qualcuno le ha consigliato di sparire per un po’. Iris non è Ruby. I magistrati sanno che la sera tra il 12 e il 13 dicembre 2009, il giorno prima che Berlusconi venisse ferito da una statuetta lanciata al premier da Massimo Tartaglia, Iris era ad Arcore. Ed era minorenne» (Emiliano Liuzzi) [Fat 7/2/2011].
• «Il suo nome è un fiore che, nella simbologia floreale, significa ardore e passione ma anche augurio, messaggio, novità. E Iris Berardi, tra le ragazze ospiti ai festini di Arcore, e per il padrone di casa Silvio Berlusconi, una novità lo era di certo: era anche lei minorenne. Come Ruby. E come Ruby faceva la escort. Da minorenne Iris è stata ospite nelle dimore del premier (in almeno due occasioni) fino a diventarne una frequentatrice assidua (“ha avuto anche lei il suo periodo”, dicono due ragazze con riferimento alle preferenze del presidente). I tabulati telefonici ne fissano la presenza ad Arcore una trentina di volte. Serate e nottate che alla Berardi (...) brasiliana di Guaratinga, residente a Forlì e poi sbarcata a Milano dove ha iniziato a fare la “vita” – sono fruttate una discreta fortuna: quasi 40 mila euro (corrisposti in varie tranche da Berlusconi o da suoi collaboratori) oltre a “gioielli vari, collane, bracciali, pendagli”. E un appartamento nella sua disponibilità in via Olgettina 65. Iris è dunque – come stabiliscono le carte della Procura – la seconda ragazza che ha partecipato ai festini del bunga bunga quando non aveva ancora la maggiore età. E per quelle presenze è sempre stata pagata. “...alla fine gli ho dovuto chiedere qualcosa in più, vabbè, poi mi ha dato quello che gli ho chiesto...”, dice la ragazza parlando al telefono con un amico il 20 settembre 2010, reduce da una serata a villa San Martino. (...) È tutto contenuto nella sua agenda. Data per data sono annotate le “marchette” e accanto alla cifra è scritto “Papi” (il nome con cui molte ragazze chiamano il presidente del Consiglio). Il 6 febbraio “andare da Papi”; il 26 febbraio “andare da Nicole (Minetti)”; il 27 febbraio “andare da Papi”; 7 marzo “Papi”; 13 marzo “Papi 2000”; 5 aprile “2 mila euro”; 17 aprile “Papi 2 mila euro”; 25 aprile “2 mila euro”; 22 maggio “Papi”; 5 giugno Papi “2000”. Dopo alcune pagine in cui sono riportati alcuni numeri di telefono (Papi – cellulare e casa –, Marystelle Polanco, Emilio Fede), c’è poi un riepilogo delle “entrate”: gennaio 9580; febbraio 21 mila; aprile 7350. Complessivamente: 37.930 euro. (...) Iris ha compiuto 18 anni il 29 dicembre 2009. Gli inquirenti hanno accertato che la prostituta brasiliana accede alle ville del capo del governo già prima del suo compleanno. Il 21 novembre del 2009 il suo cellulare – tra 2009 e 2010 la escort arriva a utilizzare fino a sei numeri diversi – aggancia la cella di Porto Rotondo: la ragazza si trova a villa Certosa (Berlusconi è in Arabia saudita). Il 13 dicembre – due settimane prima di diventare maggiorenne – è invece ad Arcore. Dorme in villa. È la sera dell’attentato a Berlusconi da parte di Massimo Tartaglia. Sognava le passerelle, la moda, Iris. Le ha calcate, per qualche mese, nel 2008: intanto lavora come hostess. Poi diventa una professionista del sesso. Nell’invito di presentazione inviato a Silvio Berlusconi la Procura allega atti dai quali “si evince l’attività di prostituzione”. A un cliente che la chiama chiede “800 euro”. Lui prova a spuntare uno sconto. Risposta: “No, chiama qualcun’altra”. Che Iris non vada a Arcore per puro svago emerge nitidamente dalle decine di telefonate intercettate: sono colloqui tra lei e le altre ragazze ospiti dei bunga bunga (molte con Nicole Minetti, altre con Ioana Visan ecc.). Il 6 settembre 2010 parla con Minetti della serata a villa San Martino. Si lamenta perché Aris (Espinosa) “ha avuto anche il dopo regalo”. Dopo la notte del 19 settembre confida alla madre: “Ho ricevuto sette”, dice. Il giorno dopo si sfoga con un uomo parlando sempre di Berlusconi: “Sono contenta del regalo che mi ha fatto”. E lui: “Ma è un regalo materiale o un regalo...”. Iris: “Cash!”. Aggiunge: “...alla fine mi ha dato quello che gli ho chiesto. Era di cattivo umore, non so come ho fatto a cavare quello che gli ho cavato”. Anche in una serie di telefonate con le gemelle De Vivo, la brasiliana è esplicita. Ad Eleonora, il 30 settembre, dice che lui (il premier, secondo l’ipotesi dell’accusa), “deve sganciare più di due” e con Imma, il 4 ottobre, spera di “concludere almeno co sti du scemi qua”, parlando di probabili clienti. Anche se il suo vero obiettivo resta lui, “papi” che però “già ci dà una miseria e in più vuol ridurre le cene”. “Che palle sto vecchio... – dice ancora ad Imma il 2 ottobre – fra un po’ ci manda aff... tutte quante... quella è la volta buona che lo uccido... vado io a tirargli la statua in faccia... che ci vuole mandare aff... senza un c...?”. Perché alla fine, conclude, “papi qua... è la nostra fonte di lucro”» (Paolo Berizzi) [Rep 28/1/2011].
• «Fascino esotico, curve da capogiro e una somiglianza impressionante con Ruby. Iris Berardi, origini brasiliane, con Karima ha in comune anche la minore età, 17 anni, del primo ingresso nel circo di Arcore. Oggi ventunenne, è considerata dai pm una figura chiave dell’inchiesta, custode dei lati ancora misteriosi di quelle notti. Non è un mistero, invece, che sia stata quella ad aver ricevuto più regali. Anelli, collier in oro bianco, telefonini, bracciali con le celebri farfalline: nella perquisizione del 2011 gli agenti le hanno sequestrato 39 preziosi e buste mai aperte con 4 mila euro in contanti. Ancora oggi occupa l’appartamento al sesto piano del residence di via Olgettina, da dove aspetta un ricco risarcimento danni: si è costituita come parte lesa nel processo Ruby-bis» (Arianna Giunti) [Esp 17/5/2013].
• Nel giugno del 2013 anche lei, come la showgirl Barbara Guerra, ha revocato la costituzione di parte civile nel processo milanese Ruby bis a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, «nonostante nei mesi scorsi, su Twitter, avesse minacciato di andare a raccontare ai pm di Milano una “bomba” e la sua “verità”. Ignoti i motivi della decisione della ragazza. (…) A questo punto soltanto tre delle ragazze che hanno partecipato alle feste di Arcore rimangono irremovibili nel puntare il dito contro i presunti organizzatori del “bunga bunga”: sono le due giovani miss piemontesi, Chiara Danese e Ambra Battilana, e la modella marocchina Imane Fadil» (Cds 21/6/2013).