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 2013  novembre 19 Martedì calendario

Biografia di Paolo Becchi

• Genova 16 giugno 1955. Filosofo. Intellettuale vicino al Movimento 5 stelle.
• «Docente di Filosofia del diritto all’università di Genova, è salito (...) agli onori della cronaca per un (...) libro, Morte cerebrale e trapianto di organi. Una questione di etica giuridica (...) che – recensito da Lucetta Scaraffia sull’Osservatore romano – poneva più di un punto di domanda sulla dichiarazione di Harvard che sancisce ancor oggi la pratica dei trapianti di organi in campo medico» (Lorenzo Fazzini) [Avv 8/7/2009].
• «“Intellettuale grillino” e “innamorato del Movimento 5 Stelle”, come si definisce lui, professore ordinario di Filosofia del diritto presso la facoltà di Giurisprudenza della Lanterna. Anni di oscuro lavoro in via Balbi, più di 200 pubblicazioni su temi concernenti la filosofia del diritto, la storia della cultura giuridica e la bioetica, qualche collaborazione giornalistica (tra cui L’Osservatore romano e Il Secolo XIX) e poi l’innamoramento per Grillo e i 5 Stelle (soprannominati “i testimoni di Genova”), infine l’esplosione mediatica. (…) È molto ricercato dai talk show, dove si presenta con la sua folta barba (la barba di Platone scolpita dal rasoio di Occam), e viene presentato come esegeta del grillismo. Euroscettico, si sente l’erede di Pasolini tanto da aver dato alle stampe Nuovi scritti corsari (edizioni Adagio), raccolta di saggi che spaziano dal “colpo di Stato” di Re Giorgio Napolitano alla nascita di una Terza Repubblica controllata dai “tecnici”» (Aldo Grasso) [Cds 28/4/2013].
• «Amante dei gatti anche più dello spin doctor a cinque stelle Gianroberto Casaleggio, Becchi pensa che “alla perdita di ogni forma di potere legittimo” solo una “forza nuova, giovane e rivoluzionaria può ormai fare fronte, ricordandoci che ‘i popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi. Sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli’. È il Movimento 5 stelle, ossia la speranza di un nuovo futuro, mentre tutto il resto è, ormai, ancorato al passato”» (Marianna Rizzini) [Fog 6/3/2013].
• Beppe Grillo e il M5S hanno più volte preso le distanze da lui in seguito ad alcune sue dichiarazioni. Nel maggio 2013 polemica per una frase detta alla Zanzara su Radio 24: «“Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’Economia (Fabrizio Saccomanni, ndr). (…) La situazione se non migliora peggiora – dice Becchi – e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose” (…) Alla fine a “scomunicare” il docente è stato il leader in persona. “Becchi non rappresenta il Movimento 5 Stelle”, ha scritto Beppe Grillo su Twitter rimandando al comunicato congiunto dei parlamentari. Un pressing che ha costretto lo stesso Becchi a precisare: “Stavo scherzando, non sono ideologo di un movimento che per sua natura è anti-ideologico. Ho sempre parlato a titolo personale. Non sono nemmeno attivista del movimento, l’ho votato ma mai ho avuto la volontà di parlare per il Movimento 5 Stelle o come se ne fossi rappresentante, non lo sono mai stato”. Il professore lamenta quindi di essere stato vittima di una trappola e annuncia di non voler mai più partecipare a dibattiti tv. “Mi hanno criminalizzato fino al punto che il Movimento 5 Stelle ha preso le distanze da me. Io tutto voglio fare tranne che danneggiare il Movimento”» (Rep 2/5/2013). Qualche mese prima, sempre alla Zanzara, aveva detto che «piuttosto che vedere gli studenti “sputare su Hegel”, come il professore aveva letto su un tadzebao, avrebbe voluto lui stesso “sputare” in faccia a Monti, “anche a costo di finire in galera”, “e ancora di più a Prodi”» (Rizzini, cit.). Nel febbraio 2014 Grillo lo ha di nuovo «sconfessato» con un post scriptum sul blog: «Paolo Becchi non rappresenta in alcun modo il Movimento 5 stelle e i suoi interventi sono a puro titolo personale». La risposta, con un tweet: «“Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”. Tolgo il disturbo» (Fat 11/2/2014).
• «Abita in una casa di 300 metri quadrati nel centro di Genova. Ultimo piano con terrazzo. Guadagna 3.500 euro al mese e sostiene che con tre figli “non è facile, ho rinunciato anche alla macchina”. Però possiede una meravigliosa collezione di penne stilografiche (“Mia moglie mi ha bloccato, altrimenti dilapidavo tutto”) e ha scaffali pieni di libri su Lenin e Karl Marx. Paolo Becchi, professore grillino e guru di un movimento nato sul web, è la negazione della tecnologia. “Una volta Roberto Casaleggio mi disse che avrebbe pubblicato un mio libro come ebook” racconta. “Gli risposi: ma cos’è?”» (Giuseppe Cruciani) [Pan 13/6/2013].
• Sposato con Anna, tre figli.