15 novembre 2013
Tags : Raffaello Avanzini
Biografia di Raffaello Avanzini
• Roma 25 aprile 1971. Editore. Amministratore delegato della Newton & Compton.
• «(...) Figlio del fondatore di Newton Compton Vittorio, entrambi simbolo per decenni di un’editoria senza galloni culturali e protagonisti ostinati della ricorrente gag dell’assalto mancato al premio Strega (...) “Siamo quindici dipendenti più l’editore, cioè io, e il presidente, che è mio padre. Non abbiamo tanti direttori commerciali o editoriali (...) evitiamo libri di nicchia a vantaggio di quelli che pensiamo possano interessare a molti, soprattutto nell’area dei generi thriller, romanzo storico, romanzo d’evasione. Ma abbiamo anche una grande collana di classici (...) Siamo indipendenti, senza nessuno alle spalle, una delle poche imprese familiari rimaste nel settore e coi conti a posto. Mio padre era il figlio di un dirigente della Sip e ha cominciato con una libreria a Prati. Poi si è messo a fare l’editore con un socio e quando hanno rotto, nel 1969, ha fondato la Newton Compton. Io ci sono entrato nel ’92, dopo il liceo, e mi sono laureato lavorando al magazzino, in redazione, in tutta la filiera” (...) il nome (...) viene (...) “Da due scienziati, Isaac Newton e il premio Nobel della fisica 1927 Arthur H. Compton”» (Maurizio Bono) [Rep 28/12/2011].
• La sua prima lettura fu «Il signore degli anelli» (ad Antonella Fiori) [Esp 27/11/2011].
• È superstizioso, «quando la Roma ha vinto lo scudetto, è andato allo stadio fino a giugno con lo stesso piumino. Dice che ha voluto mobili con tanto ferro, al quartier generale nel cuore dei Parioli, perché porta fortuna. (…) Sulla scrivania, ha quattro pupazzetti. E non è un dettaglio: “Raffigurano i protagonisti di Il cabalista di Praga, appena pubblicato: è una specie di gioco dell’oca che mandiamo ai librai. Il marketing è importante: mi ci sono specializzato, dopo la laurea in Economia”. Fattore (non secondario) del successo è pure il prezzo. “Giusto”, secondo lui; “basso”, secondo i concorrenti (che però si stanno adeguando). “Sia chiaro: il cliente non lo freghi. Ti compra una volta, attirato dal costo; se lo deludi, non ti dà più fiducia” precisa. “La nostra forza sta nell’andare incontro al gusto del lettore, con proposte medio-buone, senza voli pindarici: vogliamo intercettare persone che non hanno mai comprato un libro. E che dopo, però, continuano a comprarne”» (Maria Laura Giovagnini) [Iod 25/2/2012].
• Nel 2013 ha lanciato l’iniziativa Live – Classici a 0,99 euro, suscitando non poche polemiche: «L’indignazione morale è in molti casi al 2% morale, al 48% indignazione, e al 50% invidia» (a Francesco Specchia) [Lib 26/5/2013]. Nel 1992, quando entrò in casa editrice, erano state lanciate le 100 pagine a 1.000 lire.