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 2013  novembre 14 Giovedì calendario

Biografia di Attilio Auricchio

• Casoria (Napoli) 30 marzo 1970. Capo di gabinetto del comune di Napoli. Tenente colonnello dei carabinieri. Ex comandante del Reparto operativo di Roma, con le sue indagini fu un grande protagonista delle inchieste su Calciopoli.
• «(...) Era un eroe, l’investigatore che ha scovato il marcio del calcio italiano. Sua la firma sotto ogni rapporto, sotto ogni intercettazione. Era quasi il coronamento di una bella carriera, per un ufficiale cresciuto nella Capitale, fama di professionista austero, malato di informatica (...) rappresenta (...) il completo capovolgimento di ruoli avvenuto in questo processo (...) gli imputati veri si sganasciano dalle risate ogni volta che si contraddice, e succede spesso. E il pubblico ministero diventa un avvocato difensore che “cura” il suo assistito con sguardi tranquillizzanti e gesti della mano. Il controesame è una mattanza. Auricchio è in oggettiva difficoltà. L’avvocato Paolo Trofino lo incalza sui suoi rapporti con Franco Baldini, grande accusatore di Moggi, su interrogatori durati anche 20 ore che hanno poi prodotto verbali di sole cinque pagine, sull’interpretazione data dagli investigatori alla cena di Moggi e Giraudo nella casa livornese del designatore Paolo Bergamo. Le risposte sono incerte. A ogni parola del carabiniere, Moggi sorride, Pairetto commenta a voce alta, Bergamo litiga con Narducci, suo vicino di banco. Sull’onda della scena madre, ovvero l’ostensione dell’intercettazione farlocca di Giacinto Facchetti, si arriva al cuore dell’intera vicenda. Trofino urla: “Vuole dire qual era il criterio? In base a cosa decideva la rilevanza penale delle intercettazioni? Perché non ha trascritto quelle di Facchetti e di molti altri? Se l’avesse fatto, il pm non si sarebbe mai spinto a quelle dichiarazioni”. L’invettiva rivela il cuore della strategia difensiva. Separare il “reprobo” Auricchio dai magistrati con i quali ha lavorato, isolarlo, renderlo ancora più debole di quanto già non appaia per poter poi disegnare ombre alle sue spalle» (Marco Imarisio) [Cds 14/4/2010].
• «Ha smantellato le ’ndrine in Calabria. Ha chiuso le cliniche degli aborti clandestini nel Lazio. Ha svelato la corruzione di alcuni giudici in Campania. Epperò, per quella strana italica deriva pallonara, è diventato “famoso” solo quando s’è messo a indagare sul calcio malato, cioè su Luciano Moggi e la Juventus dei primati ai tempi di Calciopoli. E dire che Attilio Auricchio di record se ne intende. È stato l’unico pubblico ufficiale nella storia giudiziaria costretto a rivelare sotto giuramento davanti a un tribunale la sua passione calcistica (“Tifo per il Napoli”, disse ai giudici della nona sezione penale). E, da ieri, è anche l’uomo che cumula più cariche all’interno di un comune: capo di gabinetto, direttore generale, comandante della polizia municipale, capo della cabina di regìa per la gestione del patrimonio immobiliare, delegato per le vicende relative alla Coppa America e ai grandi eventi. (…) Classe ’70, natali a Casoria, una moglie e tre figli a Roma, una passione per la storia di Napoli – alla prima linea è abituato. Scuola militare alla Nunziatella, Accademia militare a Modena, laurea in Giurisprudenza, dal ’95 ha comandato per tre anni il nucleo operativo dei carabinieri di Catanzaro, prima di passare a Pomezia, Frascati e Roma. (…) È per questo che lo vollero vicino a sé tanto Luigi De Magistris a Catanzaro (inchiesta Why Not) che Giuseppe Narducci a Napoli (Calciopoli). E, non certo per caso, Attilio Auricchio varcò la soglia del comune di Napoli proprio con Luigi De Magistris sindaco e Giuseppe Narducci assessore. Doveva essere solo il capo di gabinetto. Poi, però, ha iniziato a concentrare una carica dietro l’altra. (…) Seppur prestato all’amministrazione, Auricchio resta un carabiniere (tenente colonnello in aspettativa con il placet del comandante dell’Arma, il generale Leonardo Gallitelli)» (Gianluca Abate) [Cds 21/11/2012].
• Nel giugno del 2013 è stato indagato per turbativa d’asta per gli appalti legati all’America’s Cup (Fulvio Bufi) [Cds 7/6/2013].