13 novembre 2013
Tags : Simone Annicchiarico
Biografia di Simone Annicchiarico
• Roma 8 agosto 1970. Conduttore tv (La valigia dei sogni per La7 e Italia’s got talent per Canale 5). Figlio di Walter Chiari (Verona 8 marzo 1924 – Milano 20 dicembre 1991) e Alida Chelli (Roma 23 ottobre 1943 – Roma 14 dicembre 2012). «Bel ragazzo, faccia “Son qui per caso, so poco di tv”» (Maria Volpe) [Cds 6/7/2013].
• «Preferisco mio padre quando faceva teatro. Me lo ricordo dopo gli anni ’70, post “caduta”, insomma. Anche se il copione era sempre lo stesso, lui cambiava ogni sera, era un cesellatore della risata, teneva in pugno il pubblico. Questo lo puoi fare solo se hai letto miliardi di libri, incontrato miliardi di persone e girato il mondo. Guai ripetersi, quindi devi “rubare” in giro. (...) Era straordinario, un amico, di più: era come un termometro, nel senso che mi prendeva la temperatura, mi leggeva dentro. Era un frutto raro e sano, faceva bene stargli accanto, “rubavi” da lui. Quanto al suo momento nero legato alla droga, non l’ho mai giudicato, così come lui non l’aveva mai fatto pesare a chi gli stava vicino. Io l’ho sempre visto star bene» (a Claudia Ferrero) [Sta 30/6/2008].
• «Non mi arrabbio, non sono possessivo, non porto rancore, non ho grandi aspettative. Non mi prendo mai troppo sul serio, come lui. Ho ereditato lo humour, il lato cazzaro e le malinconie. E sono uno spirito libero e timido nella seduzione. Proprio come lui» (a Tiziana Mantovani).
• «Dalla nascita agli 11 anni, avrò cambiato 50 case e luoghi: Stati Uniti, Messico, Australia. Poi Roma. Che mi stava stretta, abituato com’ero agli spazi aperti. All’inizio fu un vero shock. Andavo sempre a Villa Borghese perché avevo bisogno d’aria» (a Maria Volpe) [Cds 5/1/2013].
• È tifoso del Milan: «Ricordo tante partite allo stadio San Siro: io, papà e Ugo Tognazzi milanisti sfegatati e Gino Bramieri interista. Che litigate tra loro».
• Molto legato a Pippo Baudo, compagno della madre per sette anni: «Lo adoro. Quando abitava con mia mamma gli facevo le peggio cose, era il mio pupazzo da maltrattare, da prendere in giro. Lui che è molto all’antica, molto rigido, con me non è mai stato severo. Rideva sempre. Gli voglio bene, lo considero un mio amico. E lo stimo molto: credo sia l’ultimo grande professionista in Rai».
• È anche musicista e compositore. Adora la musica brasiliana e le donne giapponesi.
• «Faccio televisione ma non la guardo. Forse dovevo nascere in un’altra epoca. Nel Rinascimento» (a Donatella Aragozzini) [Lib 23/12/2011].
• Nel 2012 ha pubblicato una biografia dedicata al padre: Walter e io. Ricordi di un figlio (Baldini & Castoldi).