Corriere della Sera, 31 dicembre 2009, 7 novembre 2013
Tags : Banksy
Banksy contro Robbo
Corriere della Sera, 31 dicembre 2009
Londra, duello tra i re dei graffiti di Viviana Mazza per il Corriere della Sera - LONDRA – Era forse dai tempi di Turner e Constable che non si vedeva una faida del genere tra artisti. Banksy contro Robbo. Duellano però non a colpi di delicato pennello, ma di stencil e bombolette spray. Banksy, il più famoso e tuttora anonimo graffitaro del mondo, i cui sarcastici stencil (maschere normografiche che riproducono forme in serie) spesso anti-capitalisti e pacifisti sono ormai ovunque, da Bristol a New Orleans, dal Muro in Cisgiordania alle collezioni di Angelina Jolie e Christina Aguilera (al costo di decine di migliaia di euro), ha lasciato il segno a Camden Town, nel nord di Londra, creando cinque nuove opere alla vigilia di Natale. Una però l’ha dipinta sopra la scritta «King Robbo», risalente al 1985, opera di un pioniere dei graffiti londinesi. Ha così provocato l’ira di molti writer. «Nel mondo dei graffiti non usi il lavoro di qualcun altro come parte del tuo, a meno che non siate amici e d’accordo… Banksy dovrebbe saperlo, sta cercando guai?», commenta uno di loro su Internet. E un altro, sul sito slamxhype.com: «Sacrilegio totale. Blasfemo fino all’estremo. Come osa dipingere sulla Storia? Chi gli dà questo diritto?». Banksy ha cancellato parte della scritta di Robbo e ha dipinto accanto un operaio che la affigge al muro come fosse una pubblicità. Ma poi il rivale è tornato in azione nel giorno di Natale e ha riscritto «King Robbo» accanto all’operaio di Banksy.
Il caso ne ricorda un altro, avvenuto a Londra 180 anni fa. Per umiliare il suo arcinemico Constable, Turner aggiunse una boa rossa al centro del suo dipinto Helvoetsluys poco prima che venisse esibito accanto al quadro del rivale «Opening of Waterloo Bridge» alla Royal Academy. Quell’aggiunta di rosso alla tela dai toni grigio-azzurri fece apparire pacchiana l’opera riccamente colorata di Constable. Turner si vendicava perché era convinto che Constable avesse complottato per relegare i suoi dipinti in una brutta posizione alla mostra precedente. Cosa sarà successo tra Banksy e Robbo? Il sito Graffoto sostiene che la faida è legata al loro primo incontro. «Non ho mai sentito parlare di te», avrebbe detto Banksy. Il veterano Robbo, lo ha schiaffeggiato ribattendo: « Forse non mi conoscevi, ma non mi dimenticherai». Sul web gli applausi sono per il pioniere e gli insulti per Banksy. Non è la prima volta che altri writer lo disprezzano: a ottobre hanno deturpato un suo stencil sul muro dell’Ikea a Sutton. Molti si aspettano una sua mossa.
Ma forse la storia di Banksy e Robbo potrebbe finire come quella di Matisse e Picasso, anche loro rivali. Una volta si scambiarono dei dipinti: ciascuno finse di scegliere il quadro dell’altro che ammirava di più ma in realtà prese quello che riteneva il peggiore per poterlo criticare (gli amici di Picasso lanciavano finte freccette contro il ritratto della figlia di Matisse, Marguerite). Ma tra i due c’era in fondo una grande ammirazione. Con l’età e le avversità (la guerra civile spagnola, l’occupazione nazista in Francia) diventarono amici. «Dobbiamo parlare quanto più possibile – pare si siano detti infine – Quando uno di noi due non ci sarà più, l’altro non avrà più nessuno con cui discutere di certe cose». Matisse morì nel ”54. Per i successivi 19 anni, fino alla sua scomparsa, Picasso tenne con affetto il ritratto di Marguerite.
Londra, duello tra i re dei graffiti di Viviana Mazza per il Corriere della Sera - LONDRA – Era forse dai tempi di Turner e Constable che non si vedeva una faida del genere tra artisti. Banksy contro Robbo. Duellano però non a colpi di delicato pennello, ma di stencil e bombolette spray. Banksy, il più famoso e tuttora anonimo graffitaro del mondo, i cui sarcastici stencil (maschere normografiche che riproducono forme in serie) spesso anti-capitalisti e pacifisti sono ormai ovunque, da Bristol a New Orleans, dal Muro in Cisgiordania alle collezioni di Angelina Jolie e Christina Aguilera (al costo di decine di migliaia di euro), ha lasciato il segno a Camden Town, nel nord di Londra, creando cinque nuove opere alla vigilia di Natale. Una però l’ha dipinta sopra la scritta «King Robbo», risalente al 1985, opera di un pioniere dei graffiti londinesi. Ha così provocato l’ira di molti writer. «Nel mondo dei graffiti non usi il lavoro di qualcun altro come parte del tuo, a meno che non siate amici e d’accordo… Banksy dovrebbe saperlo, sta cercando guai?», commenta uno di loro su Internet. E un altro, sul sito slamxhype.com: «Sacrilegio totale. Blasfemo fino all’estremo. Come osa dipingere sulla Storia? Chi gli dà questo diritto?». Banksy ha cancellato parte della scritta di Robbo e ha dipinto accanto un operaio che la affigge al muro come fosse una pubblicità. Ma poi il rivale è tornato in azione nel giorno di Natale e ha riscritto «King Robbo» accanto all’operaio di Banksy.
Il caso ne ricorda un altro, avvenuto a Londra 180 anni fa. Per umiliare il suo arcinemico Constable, Turner aggiunse una boa rossa al centro del suo dipinto Helvoetsluys poco prima che venisse esibito accanto al quadro del rivale «Opening of Waterloo Bridge» alla Royal Academy. Quell’aggiunta di rosso alla tela dai toni grigio-azzurri fece apparire pacchiana l’opera riccamente colorata di Constable. Turner si vendicava perché era convinto che Constable avesse complottato per relegare i suoi dipinti in una brutta posizione alla mostra precedente. Cosa sarà successo tra Banksy e Robbo? Il sito Graffoto sostiene che la faida è legata al loro primo incontro. «Non ho mai sentito parlare di te», avrebbe detto Banksy. Il veterano Robbo, lo ha schiaffeggiato ribattendo: « Forse non mi conoscevi, ma non mi dimenticherai». Sul web gli applausi sono per il pioniere e gli insulti per Banksy. Non è la prima volta che altri writer lo disprezzano: a ottobre hanno deturpato un suo stencil sul muro dell’Ikea a Sutton. Molti si aspettano una sua mossa.
Ma forse la storia di Banksy e Robbo potrebbe finire come quella di Matisse e Picasso, anche loro rivali. Una volta si scambiarono dei dipinti: ciascuno finse di scegliere il quadro dell’altro che ammirava di più ma in realtà prese quello che riteneva il peggiore per poterlo criticare (gli amici di Picasso lanciavano finte freccette contro il ritratto della figlia di Matisse, Marguerite). Ma tra i due c’era in fondo una grande ammirazione. Con l’età e le avversità (la guerra civile spagnola, l’occupazione nazista in Francia) diventarono amici. «Dobbiamo parlare quanto più possibile – pare si siano detti infine – Quando uno di noi due non ci sarà più, l’altro non avrà più nessuno con cui discutere di certe cose». Matisse morì nel ”54. Per i successivi 19 anni, fino alla sua scomparsa, Picasso tenne con affetto il ritratto di Marguerite.
Viviana Mazza