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 2013  novembre 07 Giovedì calendario

Banksy in azione a Bristol

La Stampa, 14 aprile 2009
Il graffitaro sfregiato, bizzarra fine per uno che ha iniziato imbrattando muri per schizzare un po’ di rivoluzione nelle strade di Bristol, sulla costa inglese. Uno che non ha mai rivelato la sua identità: un tempo era considerato un vandalo e oggi che è chiamato artista deve affrontare chi rovina le sue opere, cancella i suoi muri e grida «è uno strozzino».
Banksy, uno sconosciuto che si porta dietro una biografia costruita con frammenti che non combaciano: nato a Yate, quartiere di Bristol, nel 1974, così pare, ex macellaio convertito alla guerriglia dell’arte da strada, quando alla fine degli Anni 80 Bristol è diventata la tela della contestazione, così dicono, genio capace di vendere all’asta disegni ironici, di sedurre le pop star, di introdursi nei musei per appendere provocazioni vicino ai grandi maestri, così è successo, burlone che si è fatto fotografare un’unica volta, con il passamontagna, ed esiste solo tramite il fedele agente Steve Lazarides. Era abituato a difendere le sue invenzioni, sparse per le città del mondo, dalle istituzioni, dalle manate di vernice bianca sinonimo di restaurazione. Molte delle icone che ha lasciato in omaggio, come la parodia di Pulp Fiction che occupava l’intera fiancata di un condominio, all’uscita di una stazione della metropolitana di Londra, non esistono più, cancellate per decreto. Il genere di inconveniente previsto da chi sceglie di vivere di graffiti. Lui però, dovunque stia e qualsiasi faccia abbia, vive molto bene. Ha fatto soldi veri con l’arte non riconosciuta, espone nelle gallerie più importanti e ha dei nuovi nemici. Gente come lui. Magari vecchi compagni di scuola o vicini di casa o ex clienti, sbucati dal presunto passato dietro il banco delle carni, cittadini di Bristol riuniti in varie associazioni e incattiviti dai prezzi dell’affitto che sale ogni mese nel quartiere decorato da Banksy.
Quelle case valgono, «riqualificano l’area», secondo la frase di rito usata dagli architetti che hanno preso in gestione la zona e progettano 79 appartamenti e negozi e locali, una botta di vita che molti degli attuali residenti non si possono permettere.
Il passamontagna stavolta se lo sono messo loro: hanno preso lo spray rosso che usano i writer per firmare e hanno coperto di ghirigori e macchie «Mild Mild West», murale che occupa l’ingresso di uno studio di avvocati all’angolo di Stokes Croft, a Bristol, l’epicentro della creatività e della speculazione. il posto dove Banksy ha iniziato. C’è un orsacchiotto che tira una molotov e il titolo in caratteri fumettosi: «Mild Mild West», il mite Occidente che non si indigna più. Era un pugno alla coscienza dei rammolliti, dei borghesi addormentati davanti alla tv, ora è simbolo di sciacallaggio: «Qui ci sfrattano perché non possiamo stare dietro a prezzi che aumentano in nome delle opere di uno a cui manca il fegato di farsi vedere da queste parti». uno dei tanti messaggi appesi alla bacheca virtuale di «Appropriate Media», in realtà un gruppo antigraffitari che in queste settimane ospita dissidenti con motivazioni ideologiche, non ecologiche: non sono interessati ai muri puliti, ma a quelli che loro bollano come «teppisti di lusso». Offesi e indispettiti dal fatto di non avere nemmeno un interlocutore, minacciano cause contro ignoti difficili da mettere in piedi e ingarbugliano la già controversa storia di Banksy. Sanno usare la fantasia quanto gli artisti alternativi e parlano di un parassita che si è venduto ai palazzinari, di uno nato già ricco, un annoiato figlio della middle class, il prototipo di chi non si farebbe problemi a guadagnare sulle miserie altrui: «Vive tra Londra e New York e se ne frega della città da cui dice di essere venuto». Macchiare l’opera è stato solo l’inizio, è alla reputazione che puntano.
Hanno spaccato Bristol perché è nato un comitato per contrastare gli scontenti, «People’s Republic of Stoke City» ovvero chi è felice che Bristol sia entrata nelle mappe dei weekend e chiede di mettere sotto vetro l’orsacchiotto e la molotov. Hanno ripulito il murale, «Mild Mild West» è tornato a nuova vita, Banksy invece è ancora imbrattato e non uscirà allo scoperto: per ripulire la sua identità dovrebbe rivelarla. Il debutto
Banksy diventa graffittaro nel ”92, a Bristol.
Giulia Zonca