7 novembre 2013
Tags : Banksy
Vita di Banksy
BANSKY. Nato a Bristol (Gran Bretagna) nel 1974. Artista. «Un salotto con due poltrone, un tavolino su cui poggia un vaso di fiori e sullo sfondo la finestra, con tanto di tendine ordinatamente tirate ai lati, che si apre sul panorama mozzafiato di torrenti alpini e ghiacciai. Il tutto disegnato con la massima accuratezza, compresi i colori sgargianti dei fiori che risaltano ancora meglio sullo sfondo di cemento grigio. Quando ci arrivi, appena superato il posto di blocco israeliano da Gerusalemme, rimani colpito dalla forza del dipinto. È un murales di almeno 6 metri quadrati, disegnato a un paio di metri da terra sulla contestatissima ”barriera di sicurezza” voluta dal governo Sharon per porre fine alle infiltrazioni dei kamikaze dalla Cisgiordania. Un urlo contro la presenza oppressiva del muro, ma espresso in modo ironico, sottile, derisorio. Una macchia di colore dissacrante, inquietante, su questa barriera che qui sfiora i 10 metri di altezza, incide la natura e i villaggi degli uomini e alla fine stritolerà i quasi due milioni di abitanti arabi della Cisgiordania in oltre 700 chilometri di cemento. Poco lontano dal murales di Betlemme c'è quello di Abu Dis. In colore nero è tracciata la silhouette di una bambina, con tanto di treccine svolazzanti, che appesa a un grappolo di palloncini cerca di evadere dalla clausura in cui è costretta. E presso i posti di blocco sulla strada per Ramallah è impossibile non notare il disegno di una scala bianca, ben nitida sul muro, puntata verso il cielo. Ci vuole un disegno per ricordare che si può ancora sognare la libertà. [...] nessuno conosce il nome dell'autore. Nessuno sa che è Banksy, il più celebre artista di graffiti inglese. Noto rigorosamente con il nome d'arte, perché in Inghilterra la sua attività è considerata illegale. Ma famoso ormai in larga parte del mondo. [...] fa riuscì ad infiltrarsi al Metropolitan Museum di New York e appendere alcuni suoi lavori di denuncia ironica contro la guerra in Iraq. Simili blitz li ha compiuti in passato al Louvre e alla Tate Gallery di Londra. l'arte al servizio della dissacrazione, della denuncia politica, la forza di impatto sul pubblico dei graffiti [...] Passione da artista, totale, irrequieta. [...] lasciò la scuola per arrampicarsi sui muri dell'Inghilterra, in barba alla polizia, e disegnare le sue denunce. [...]» (Lorenzo Cremonesi, ”Corriere della Sera” 10/8/2005).