20 giugno 2011
Riforma fiscale, Tremonti è ottimista
• La pretesa di riformare il fisco tagliando le tasse si scontra con il fatto che il debito pubblico italiano ha toccato in settimana la cifra record di 1890,6 miliardi di euro, 22 miliardi in più rispetto al 31 dicembre 2010; e che la differenza nei rendimenti tra titoli di stato italiani e tedeschi ha superato – sia pure per un solo giorno – i 200 punti. C’è poi stato l’annuncio di Moody’s, agenzia di rating, che ha minacciato il declassamento del debito pubblico italiano, misura che potrebbe costarci interessi più salati e qualche difficoltà a piazzare le nuove emissioni di bot. Come mai Moody’s è preoccupata? Proprio per le sconfitte al referendum e la pretesa di Berlusconi e Bossi di abbassare le tasse, misura che, secondo l’opinione generale, non ci possiamo permettere senza correre il rischio di essere attaccati dai mercati (vendite massicce dei nostri titoli, rendimenti che schizzano quindi verso l’alto, avvitamento successivo in stile greco).
• Tremonti ha detto che la riforma fiscale è teoricamente pronta, solo gli mancano 80 miliardi per realizzarla. Il ministro ha tuttavia mostrato qualche spiraglio: si potrebbe intervenire sul monte delle esenzioni fiscali, 471 voci che valgono 150 miliardi. Tagliando qualcuna di queste esenzioni, si potrebbe ricavare denaro sufficiente per ridurre le aliquote Irpef da 5 a 3, collocando magari la più bassa al 21 invece che al 23% del reddito. Sono discorsi che gli osservatori seguono comunque con scetticismo: in una situazione politica debolissima, Berlusconi dovrebbe far cose che non gli è riuscito di realizzare in anni e anni di governi ben più solidi. [Giorgio Dell’Arti Vty 22/6/2011]