Fior da fiore, 2 novembre 2013
Ancora polemiche sul ministro Cancellieri • Ottocentomila tonnellate di rifiuti tossici sotto il suolo della Campania • Un uomo ammazza la sorella malata poi si suicida • Vanessa Ferrari ossessionata dal peso • Il crollo della tv generalista • In aumento le cremazioni
Cancellieri/1 Cresce il numero di quelli che vogliono le dimissioni del ministro Cancellieri. Il M5S ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia individuale che costringerà tutte le forze politiche a schierarsi apertamente. Il Pdl è solidale, così come Scelta civica. Lega e Sel incalzano chiedendo le dimissioni. Diviso il Pd: Enrico Letta ha parlato con il Guardasigilli e compreso lo spirito umanitario con cui si è interessata alla salute della detenuta Giulia Ligresti, ma sta valutando tutti gli aspetti del caso. Il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, chiede «chiarezza in tempi rapidi per fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di serie A e di serie B». Cuperlo teme che l’interessamento della Cancellieri sia stato «solo per quel cognome», Pina Picierno si schiera per le dimissioni e così Pippo Civati. Alcuni renziani hanno già chiesto le dimissioni. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Cancellieri/2 «Cosa avrebbero detto di me, se Giulia Ligresti fosse morta in carcere di stenti? E se si fosse suicidata? Conoscendo la sua situazione, ero obbligata ad intervenire. Questa è la verità. Il mio è stato un intervento umanitario assolutamente doveroso» (Anna Maria Cancellieri).
Cancellieri/3 I rapporti tra la famiglia Cancellieri e i Ligresti si deteriorarono nel 2011, quando questi ultimi assunsero come direttore generale Fondiaria-Sai Piergiorgio Peluso, figlio del ministro. Uno dei primi atti del manager fu calcolare quanto i Ligresti costassero alla compagnia tra stipendi, consulenze, autisti, personale, uso di case, uffici, vacanze, sponsorizzazioni, affari immobiliari. Ha detto Peluso ai giudici: «Avevo quantificato il “peso” della famiglia in Fondiaria in una somma di circa 100 milioni di euro. In questo ammontare avevo incluso anche le operazioni immobiliari che non sarebbero state portate a compimento ove non vi fosse stata la famiglia Ligresti, il che sta a significare come quell’ammontare fosse calcolato anche per difetto, proprio in quanto l’immobile poi è rimasto nel patrimonio di Fondiaria. Ciò detto, vi era una certa ritrosia a rinunciare a tal genere di posizione di privilegio da parte della famiglia Ligresti». Il disaccordo si accentuò quando ai 750 milioni di aumento di capitale chiesti dall’Isvap Peluso aggiunse un altro “buco”, solo stimato, nelle riserve sinistri fino a 1,1 miliardi. È questa l’accusa che i Ligresti gli muovono: aver svalutato la compagnia per fargliela vendere a poco (Fasano e Massaro, CdS).
Rifiuti Per decisione della Camera, sono stati resi accessibili a tutti i verbali del 1997 dell’interrogatorio al boss dei casalesi, Carmine Schiavone. Si legge che tra Campania, basso Lazio e Molise sono state seppellite circa 800mila tonnellate di rifiuti tossici. Già da tempo l’Ires (Istituto di ricerche economiche e sociali) calcolava: da fine anni Novanta a oggi i clan della camorra hanno sversato, solo nei 30 chilometri del litorale domizio «341mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, 160mila di rifiuti speciali non pericolosi e altre 305mila di immondizia solida urbana (Sannino, Rep).
Fratelli Giuseppina Puccio, 62 anni. Da anni costretta su una sedia a rotelle per un grave disagio psichico che si manifestò per la prima volta subito dopo la laurea. Viveva insieme al fratello Francesco, 58 anni, stimato funzionario dell’Unicredit, schivo e riservato. Con loro fino a poco tempo fa c’era anche la mamma. Con la morte di questa, la desolazione più completa s’impossessò dei due fratelli, sempre più ossessionati dai furti e senza contatti con parenti e amici. Giuseppina smise quasi del tutto di uscire e sempre più spesso espresse il desiderio di morire. Ieri pomeriggio il fratello le legò le mani e le diede qualche coltellata. Per essere più sicuro di aver fatto bene il proprio compito, le infilò la testa in un sacchetto di plastica. Poi salì sul davanzale della finestra e si buttò di sotto. Accanto al cadavere della donna una lettera: «Avevo voglia di morire, mio fratello non c’entra niente. Gli ho chiesto io di uccidermi». Pomeriggio di venerdì 1 novembre, in via Alberico Alibricci, zona Settecannoli, Palermo.
Ginnastica «Da piccola ero tutta e solo ginnastica. Non mi sono mai goduta niente, nemmeno le vittorie. La mia vita era mangiare quasi nulla e andare in palestra. Tutti i giorni dalle 9 alle 16.30, poi a scuola fino alle 19.30. Poi a casa e a dormire. Mi sono presentata alle Olimpiadi angosciata dal peso più che dalla voglia di far bene le mie gare» (la campionessa Vanessa Ferrari) (Archetti, CdS).
Tv/1 Nell’ultimo anno la tv generalista (Rai + Mediaset) ha perduto circa 1,8 milioni di telespettatori (gli under 45 sono passati dal 29% al 26%). Anno su anno, nelle sei reti generaliste del duopolio televisivo (Rai e Mediaset) sono presenti solo segni meno: il più significativo a Raidue con meno 1,1%. Confrontando i numeri (di domenica 27 ottobre) si scopre che la platea televisiva è suddivisa ormai in quattro fasce: Rai generalista 7 milioni 300mila, Mediaset 5 milioni e mezzo, La 7 689mila, Sky oltre il milione e le altre, cioè satellitari e digitale terrestri, oltre 5 milioni (Festuccia, Sta).
Tv/2 Real Time, al decimo posto nel totale televisivo e addirittura al quarto per gradimento tra le donne con il 5,51%, a un passo da Raiuno (5,52%) (ibidem).
Televoti Al Festival di Sanremo 2013 arrivarono 750mila televoti. A X Factor 2012 12 milioni (ibidem).
Cremazione Negli ultimi due anni si è registrata in Italia una crescita molto forte della cremazione (+25%), sempre più spesso preferita alla tumulazione. Questo anche perché costa molto meno: a Milano la tariffa per il servizio è attualmente di 266 euro. A Torino di 478 euro, a Genova di 366, a Roma di 318 e a Firenze di 283 euro. Per fare un confronto, a Roma l’inumazione costa 552 euro, il costo medio di un loculo in concessione trentennale è di 2mila euro mentre la concessione per un’area dove costruire una tomba di famiglia varia tra i 6mila e i 25mila euro. Fra le regioni, le più convinte sono Sardegna, Emilia Romagna e Umbria dove la crescita è del 63,9%, del 32,8% e del 31,7%. In Emilia Romagna spicca il dato di Bologna dove le cifre nel corso di un anno sono cresciute di quattro volte, l’aumento è del 318,5% (Amabile, Sta).
(a cura di Daria Egidi)