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 2013  ottobre 24 Giovedì calendario

Biografia di Gianluca Baldassarri

Lugo di Romagna (Ravenna) 1960. Manager. Capo dell’Area finanza del Monte Paschi di Siena dal 2001 al marzo 2012. Ora indagato.
• Laurea in Economia Aziendale nel 1985 alla Bocconi di Milano, dal 1987 al 1997 lavorò alla Cofilp, la merchant bank controllata dalla Banca popolare di Novara. Dal 1997 al 2000 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura e dal 2000 al 2001 a Banca di Roma (capo del servizio titoli di proprietà). Entrò in Mps nel giugno 2001 (a volerlo fu Vincenzo De Bustis, manager allora molto vicino a D’Alema) e ne uscì a marzo del 2012 con l’arrivo del nuovo ad Fabrizio Viola. Ricevette una buonuscita di 800 mila euro e una lettera di ringraziamento da parte di Mussari.
• Nel 2005 fu multato per 50.700 euro dalla Consob per il caso dei prodotti MyWay e 4you: la multa complessiva da 3,305 milioni era a carico di quaranta esponenti aziendali dell’ex Banca 121 – oggi Mps Banca Personale Spa – per le irregolarità riscontrate nell’offerta e nelle caratteristiche dei prodotti finanziari. Baldassarri si difese sostenendo che era «un atto dovuto, ma erano solo pochi mesi che ero dentro al cda».
• Fu arrestato il 14 febbraio 2013 su disposizione dei pm di Siena titolari dell’inchiesta Mps (unico a finire in carcere) con l’accusa di aggiotaggio, false comunicazioni, truffa e associazione per delinquere. Quando lo fermarono gli trovarono in tasca 35 mila euro in contanti. Gli furono sequestrati anche 18 milioni di euro, fatti rientrare in Italia attraverso i tre scudi fiscali del 2001, 2003 e 2010. Scarcerato per un vizio di forma il 16 marzo, il giorno seguente tornò in carcere. Ai domiciliari dal luglio all’ottobre 2013, quando la Cassazione l’ha rimesso in libertà.
• L’ipotesi dei pm è che l’Area finanza di Mps guidata da Baldassarri portasse avanti operazioni di compravendita titoli e complessi prodotti di investimento con altre banche estere con il solo scopo di produrre, attraverso le retribuzioni per le spese di consulenza, fondi che poi finivano nelle tasche di manager compiacenti e intermediari, disposti a trascinare Mps in affari sconvenienti per tornaconto personale.
• Tutte le operazioni più delicate sono passate sul suo tavolo. A lui sono attribuite le operazioni di ristrutturazione del veicolo Santorini, realizzato con Deutsche Bank per chiudere una perdita di 367 milioni di euro a fine 2008, e l’operazione Alexandria, con Nomura, in perdita per 220 milioni: perdite occultate con complesse operazioni di «pronti contro termine» e swap sui tassi. Insieme a Vigni e Mussari è presente alla conversazione registrata nel 2009 da Nomura nella quale si mettono le basi per il contratto segreto che farà sparire le perdite di Alexandria.
• Il pm milanese Alfredo Robledo inviò alla Procura di Siena i fascicoli di un’inchiesta archiviata nell’agosto 2011 riguardanti presunte mazzette a top manager di banca che negoziavano titoli. Negli atti milanesi a parlare di Baldassarri e di Matteo Pontone, capo del desk di Londra del Monte Paschi, è l’ex banker italiano della Dresdner, Antonio Rizzo, che li descrive come quelli della «banda del 5 per cento, perché su ogni operazione prendevano tale percentuale».
• «Il Gordon Gekko di piazza del Campo, colui che dall’alto della sua competenza finanziaria – riconosciuta dai banchieri più smaliziati di Piazza Affari – per almeno un triennio ha gestito come un hedge fund una trentina di miliardi di euro del portafoglio senese. Talmente bravo che sapeva scavalcare rapporti e controlli, e rispondere solo al presidente Giuseppe Mussari e al direttore generale Antonio Vigni» (Andrea Greco).
• A dicembre 2012 ha aperto Fit Professional, con sede a Monza: società, si legge nello statuto, che ha per oggetto «la pratica di attività sportive dilettantistiche e ricreative intese come mezzo di formazione psico-fisica e morale dell’uomo».
• A differenza di quanto scrissero diversi giornali allo scoppio dello scandalo Mps, non è parente di Mario Baldassarri, economista di An e poi sottosegretario del governo Berlusconi.