Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  ottobre 24 Giovedì calendario

Biografia di Maurizio Vandelli

Gruppo musicale Beat nato nel 1962 a Modena dalla fusione dei gruppi Giovani Leoni e Paolo & i gatti. I Giovani Leoni che vedevano Maurizio Vandelli alla voce e chitarra,  Franco Ceccarelli altra chitarra e voce, Luigi Simonini voce e chitarra solista e Claudio Dotti alla batteria e voce si sciolsero per vi a di alcuni discordi sul tempo da dedicare alla musica. Alcuni erano ancora studenti. Nello stesso periodo Franco Fini Storchi e Francesco Guccini, chitarristi dei Paolo e i Gatti furono chiamati al servizio militare, così Victor Sogliani (basso) e Alfio Cantarella (batteria), chiamarono a suonare Franco Ceccarelli e Maurizio Vandelli («Al provino me la facevo sotto, ricordo che cantai per Victor Sogliano, Paolo Guarnera e soci una canzone molto bella in francese Dans mon île accompagnandomi con la chitarra... sorridevano, ce l’avevo fatta: facevo parte dei mitici Paolo e i gatti!»). Poco dopo il leader del gruppo Paolo Guarnera (sax) li piantò in asso, il pianista pure e restavano solo Alfio, Franco, Victor, «noi quattro poveri sfigati: ed io! Era destino: involontariamente stava per nascere l’Equipe 84!» (Maurizio Vandelli).
• Le prove le facevano in una cantina vicino all’autodromo di Modena. Vandelli: «Intanto si cercava un nome a quel gruppo che stava costruendo la propria celebrità sulla musica, Pier Farri (direttore artistico) ed io cercavamo un nome che suonasse al femminile, dovevamo assolutamente distinguerci da tutti gli altri complessi ed anche provocare l’interesse e la curiosità dei ragazzi su di noi, ci piacevano i Four Seasons, ma quel nome in italiano era sì femminile (Le quattro stagioni), ma ricordava più una pizza che Vivaldi». Dopo aver visto un disco dell’Equipe Tahitienne, optarono per Equipe 84: «il numero 84 ci piaceva e poi speravamo che quelli della Stock ci chiamassero per un Carosello».
• Primo disco Il Canarino va (inno non ufficiale del Modena calcio). Primo contratto discografico con la Vedette. Nel ’65 lanciano ben cinque 45 giri.  Nel ’66 salgono sul palco dell’Ariston con Un giorno tu mi cercherai, firmano con Dischi Ricordi e incidono Io ha in mente te (versione italiana di You were on my mind) e vincono il Cantagiro. E poi Bang bang (la versione originale è di Cher e Sonny Bono), Auschwitz (scritta da Guccini), etc. Il 1967 è l’anno di 29 settembre scritta da Mogol, il ’68 quello di Angelo blu, il ’69 di Tutta mia la città (cover di Blackberry Way scritta in versione italiana da Mogol). Nel 70 Alfio Canterella viene arrestato per detenzione di hashish e la Rai di loro non ne vuole più sapere. Per un breve periodo il gruppo si trasforma con l’ingresso di Mario Totaro alle tastiere, Donatello alla voce e Franz Di Cioccio alla batteria al posto di Alfio. Incidono Id, ma questa soluzione non convince nessuno così l’anno successivo con di Di Cioccio, Vandelli forma la Nuova Equipe 84 e assieme Dario Baldan Bembo (tastiere) arrivano terzi al Festival di Sanremo 1971 ad ex aequo con Lucio Dalla e la sua 4 marzo 1943. Nel 1972 Di Cioccio va alla Pfm, all’Equipe, ora con l’Ariston Records, ritorna Alfio Cantarella e al posto di Baldan Bembo entra Thomas Gagliardone. Partecipano a Un disco per l’estate nel ’74 e nel ’75 ma il loro successo sembra essere svanito. Nel 1981 Vandelli annuncia lo scioglimento del gruppo («Penso che l’Equipe 84 si sia sciolta proprio dal calore, dalla stanchezza, non lo so…»). 
VANDELLI Maurizio Modena 30 marzo 1945. Cantante. Chitarrista. Dell’Equipe 84. Da metà degli anni Settanta il declino, cui Vandelli tentò di ovviare con la carriera solista. Nel 1990 vinse la trasmissione televisiva Una rotonda sul mare, nel 1993 partecipò al Festival di Sanremo con la canzone Come passa il tempo (con Dik Dik e Camaleonti). Sempre nel ’93 col gruppo Adelmo e i suoi Sorapis (c’erano anche Zucchero e Dodi Battaglia) pubblicò Walzer d’un Blues, che ottenne il disco d’oro. Per il capodanno del nuovo millennio ha cantato a piazza Del Popolo a Roma in dirette tv, ma durante la sua esibizione qualcuno gli ha tirato un mazzo di chiavi e una gli si è conficcata nel sopraciglio.
• Ai tempi d’oro, quelli dell’Equipe 84 vivevano a Milano in una casa di via Bodoni, «una tappa obbligata per creativi e artisti della scena hippy-underground meneghina» (Franco Giubilei). Vi ospitarono, tra gli altri, Jimi Hendrix, Allen Ginsberg, Keith Richards: «Di Jimi ho l’immagine di lui che mi raccontava dei problemi che aveva col Black Power americano, che lo odiava, mentre si faceva delle canne spaventose. Io, che venivo da tarallucci e lambrusco, gli ho fatto sentire un nostro pezzo in cui copiavo un suo assolo di chitarra. L’ha ascoltato, alla fine mi ha detto “thank you very much” e mi ha abbracciato». Suonò anche con i Beatles: « Io ho conosciuto John Lennon e Paul Mc Cartney. Lennon l’ho conosciuto in una maniera più profonda, siamo stati insieme, abbiamo suonato assieme, ma così… con Jam Session casalinghe, insieme ad altri musicisti mentre con Paul McCartney, sono stato in compagnia a tavola, tutta una serata, ma ci siamo detti ben poco».
• «Dopo un concerto, di solito, sono incazzato per le cose che sono andate male. Perché sono un perfezionista. Mi aspetto tutto da me, e ogni tanto mi tradisco. Figurati dagli altri» (a Maurizio Becker). [dea.it 26/8/2013].
• Soprannominato “Il principe” ma non è un complimento: «Qualche amico che avevo, s’è visto trascurato e m’ha detto “Principe” come dire “stronzo”…»
• «Sono un rompiballe con le cose che non mi stanno bene. Però forse c’è dell’altro: nella vita conta molto la faccia e io devo avere una faccia un po’ appuntita, un po’ spigolosa, una faccia da uccello rapace. Probabilmente non ispiro simpatia».
• «In futuro continuerò con quello che mi piace fare. Porto in giro un tour ogni anno, e sfoggio con orgoglio il culo quadrato della rockstar on the road. Mi piace viaggiare con i miei musicisti e portare in giro la mia musica».
• Sposato, con un figlio (1998), vive a Brugherio in Brianza.
• Tifa Inter.
CECCARELLI Franco Modena, 13 maggio 1942 – Modena, 21 dicembre 2012. Dopo l’Equipe 84 riprese a scrivere musica per il teatro, il cinema, la tv e per i Nomadi. Nel 1984 tornò a fare concerti dal vivo con nuovi compagni ma ha mantenuto il nome storico del gruppo. Nel 1996 pubblicò il libro Io ho in mente te. Storia dell’Equipe 84 (Zelig). Padre dell’attrice Sandra Ceccarelli. È morto a 70 anni.
SOGLIANI Victor Modena 15 gennaio 1943 – Bellusco 7 ottobre 1995. Bassista. Nel 1984 si unì al’’Equipe 84 con Ceccarelli. È morto a 54 anni per un aneurisma cerebrale. 
CANTERELLA Alfio Biancavilla, 19 luglio 1941. Batterista. Vive a Verona. Dopo essere entrato e uscito un paio di volte dalla Nuova Equipe 84 si è messo a fare l’impresario. Ha lavorato, tra gli altri, con Zucchero, Battiato, Veltroni.
DI CIOCCIO Franz (vedi Pfm – Premiata Forneria Marconi).
BALDAN BEMBO Dario Milano 15 maggio 1948. Strumentista, cantante, autore. Negli anni 70 partecipò come strumentista alla realizzazione dei dischi dei maggiori interpreti del tempo, tra cui Lucio Battisti, Mina, diventando un nome ricercatissimo in particolare come organista Hammond.
• Per Mia Martini scrisse Piccolo uomo (1972, con Bruno Lauzi) e Minuetto (1973, con Franco Califano).
• Nel 1975 Dario decise di interpretare le proprie composizioni proponendosi con il brano Aria, di cui al mondo si contano 120 versioni diverse. Altri successi, Tu cosa fai stasera? (1981), Amico è (1982), Da quando non ci sei (1985).
• Caparezza lo ha citato in Fuori dal tunnel : «(...) per esempio, non mi stempio per un tempio del divertimento essendo amico di Baldan Bembo».
TOTARO Mario (vedi Dik Dik).