La Gazzetta dello Sport, 23 ottobre 2013
Oggi raccontiamo la storia di Maria, una bambina molto bella, bionda e con gli occhi azzurri, di 5-6 anni, trovata in un campo nomadi di Atene dove non può essere nata
Oggi raccontiamo la storia di Maria, una bambina molto bella, bionda e con gli occhi azzurri, di 5-6 anni, trovata in un campo nomadi di Atene dove non può essere nata. E dunque: chi è? Da dove viene?
• I giornali di tutto il mondo hanno messo la foto in prima pagina. Le treccine, un sorriso mesto...
All’organizzazione a cui la piccola è stata affidata (“Hamogelo tou Paidoiou”, cioè “Il sorriso del bambino”) sono arrivate in due giorni tra le otto e le diecimila richieste di informazioni. Sono i genitori di bambini spariti che sperano di aver ritrovato la loro figlia perduta. Tutti delusi: l’Interpol possiede una lista di 610 bambini scomparsi in tutta Europa, tra questi 38 hanno meno di sei anni, ma nessuno di loro corrisponde a Maria. Maria è il nome che nel frattempo le hanno dato gli operatori greci. Nessuno sa chi sia la piccola e da dove venga. Anche l’età è stata stabilita con un’analisi delle ossa, molto incerta perché i piccoli sviluppano di continuo e la loro morfologia è assai mutevole.
• Raccontiamo la storia dall’inizio.
Mercoledì scorso la polizia è entrata nel campo nomadi di Farsala, duemila persone che vivono proprio al centro del paese. E hanno visto questa piccola, bionda, occhi chiari, lineamenti da Europa Orientale o da Scandinavia, nessun rapporto evidente con gli zingari, neri, che la circondavano. Infatti, si fa l’esame del dna e si stabilisce con certezza assoluta che i due tizi che si presentano come genitori di Maria non sono affatto i genitori di Maria. I due si chiamano Hristos Salis, 39 anni, e Eloeftheria Dimopoulou, 40 anni. Sostengono che la piccola gli è stata affidata da una coppia bulgara, ma la polizia scopre di aver di fronte due criminali incalliti, con un’impressionante sequenza di truffe alle spalle, risulta dai documenti che avrebbero avuto 12 figli in 10 mesi, e ne hanno poi registrati altri 14, ma, di questi , dieci non esistono proprio. Siccome lo Stato greco paga dei sussidi per i bambini poveri, questo tourbillon di nascite, reali o immaginarie, fruttava loro 2.500 euro al mese. La piccola Maria, poi, veniva mandata a mendicare. Ed ecco spiegato il business, che fa capire il movente, ma non ci dice nulla sulla vera storia che sta alle spalle della piccola. Naturalmente, gli zingari avevano complici all’anagrafe di Atene, che fabbricava senza problemi certificati di nascita. Quattro impiegati di quell’ufficio risultano trasferiti. Hristos ed Eloeftheria rischiano almeno dieci anni di carcere per tratta di minore e falsificazione di documenti.
• C’è un modo per capire almeno da dove viene la bambina?
La genetica permette di iscrivere ciascuno di noi almeno ad un gruppo umano. Nel nostro caso, Europa dell’Est o Svezia, all’apparenza. Ma, se si deve stare a quello che si sa del traffico dei bambini, si dovrebbe dire Ucraina, come luogo di provenienza più probabile. Se la piccola fosse nera, il paese più sospettato sarebbe la Nigeria. In generale, il posto dove si traffica di più in piccoli è l’India.
• Perché si trafficano i bambini? A che serve?
I bambini sono una quota, molto importante, del traffico di esseri umani, un’attività che colpisce 27 milioni di persone nel mondo, almeno stando ai calcoli di Free the Slaves. L’avvio alla prostituzione è in genere la ragione commerciale numero uno. Metto in questa voce - appunto - anche la pedofilia. Poi ci sono le adozioni, cioè la vendita a coppie che non possono avere figli e in questo capitolo si inserisce il traffico di ovuli e uteri, molto fiorente in Cina, ma al quale ricorrono anche gli europei. Altro capitolo è quello del lavoro forzato, cioè la schiavitù propriamente detta, alla quale va iscritta anche la pratica dell’accattonaggio. Questa è la voce principale del traffico indiano: una casta, divenuta ricca e bisognosa di servitori, ricorre al sequestro di piccoli da addestrare ai servizi. C’è infine il traffico di organi: si rapisce un giovane, lo si uccide, si espiantano i reni, gli occhi, il fegato e li si trasferiscono nel corpo di chi ha pagato. In Cina accelerano le esecuzioni quando la domanda di organi è più forte.
• Che cosa si può fare?
Free the Slaves ha calcolato che per debellare il fenomeno ci vorranno non meno di trent’anni e investimenti per undici miliardi di dollari. Non so se questa previsione non sia addirittura troppo ottimistica. Undici miliardi? Le Nazioni Unite, in un rapporto reso noto lo scorso aprile, dicono che il fatturato annuo del traffico di donne e bambini è di dieci miliardi di dollari. Ogni anno nel mondo un milione e duecentomila piccoli sono trafficati e sfruttati. Ottocentomila di questi bambini sono di sesso femminile e vengono avviati alla prostituzione. In Messico si fanno le aste delle vergini. In Nigeria c’era una clinica il cui primario, quando era a corto di materia prima, faceva stuprare un po’ di donne perché restassero gravide e gli riempissero di nuovo il magazzino. Mi scusi per questo lessico esclusivamente commerciale, riferito a creature che sono nostre figlie. Ma è quello che adoperano questi mercanti, il segmento più abietto del genere umano.