Fior da fiore, 20 ottobre 2013
Scontri al corteo di Roma • Due anni di interdizione a Berlusconi • Nell’Italia delle frane il governo investe nella prevenzione solo 30 milioni d’euro • Alla ricerca della città perfetta • La crisi del settimo anno esiste davvero • Ogni anno la nostra vita si allunga di tre mesi • Venduto all’asta il violino dell’ultimo concerto sul Titanic
Guerriglia Settantamila persone da tutta Italia (circa 20 mila per le forze dell’ordine), ieri sono scese in piazza a Roma non solo per casa e reddito: c’erano i No Tav, i centri sociali, i migranti, i rifugiati politici, gli antagonisti e gli anarchici. Momenti di guerriglia quando duecento black bloc con il volto coperto dalla maschera di «V per Vendetta» hanno assaltato il ministero dell’Economia, sfidando i blindati della Finanza a guardia del portone, hanno lanciato petardi, pietre, bottiglie e bastoni, hanno incendiato cassonetti, hanno danneggiato un’agenzia Unicredit. Per gli scontri sono stati fermati in 15: un albanese e 14 italiani, fra cui due donne e alcuni minorenni. Il più grande ha 24 anni, i più giovani 17. Gli artificieri hanno disinnescato tre bombe artigianali. Una, caricata a pallettoni, poteva uccidere. Venti gli agenti feriti.
Interdizione La Corte d’Appello di Milano ha determinato in due anni, come richiesto dalla procura, l’interdizione ai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, condannato definitivamente a 4 anni di reclusione per la frode fiscale nel processo Mediaset. La sentenza giunge dopo il rinvio per ricalcolare la pena accessoria deciso dalla Cassazione lo scorso primo agosto. L’avvocato del Cavaliere, Nicolò Ghedini, ha annunciato ricorso in Cassazione. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Frane Il 62% delle frane d’Europa flagella l’Italia causando in media un miliardo di danni l’anno, eppure, come fa notare Stella sul Cds, investiamo «nella prevenzione la miseria di 30 milioni cioè molto meno di quanto è costato il centro benessere (mai aperto) finanziato dallo Stato a Bagnoli». La commissione Ambiente della Camera aveva votato all’unanimità una risoluzione bipartisan, sottoscritta da tutti i gruppi politici, che chiedeva uno stanziamento «pari ad almeno 500 milioni annui». Ne arriveranno 16 volte di meno. «Un azzardo. Perché i numeri ricordati nella risoluzione non dovrebbero far dormire di notte. In Italia, vi si legge, “le aree a elevata criticità idrogeologica (rischio frana e/o alluvione) rappresentano circa il 10 per cento della superficie del territorio nazionale (29.500 chilometri quadrati) e riguardano l’81,9 per cento dei comuni (6.633); in esse vivono 5,8 milioni di persone (9,6 per cento della popolazione nazionale), per un totale di 2,4 milioni di famiglie; in tali aree si trovano oltre 1,2 milioni di edifici e più di 2/3 delle zone esposte a rischio interessa centri urbani, infrastrutture e aree produttive”. Non bastasse, “la pericolosità degli eventi naturali è senza dubbio amplificata dall’elevata vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano: oltre il 60 per cento degli edifici — circa 7 milioni — è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica per le costruzioni e, di questi, oltre 2,5 milioni risultano in pessimo o mediocre stato di conservazione e, quindi, più esposti ai rischi idrogeologici”» (Stella, Cds).
Città ideale L’agenzia di consulenza immobiliare internazionale Knight Frank ha stilato il decalogo dei luoghi dove sarebbe preferibile trasferirsi e investire i propri soldi in base a una serie di parametri: sole, teatri, cucina, scuole, aeroporti, prezzi, stabilità politica, regimi fiscali vantaggiosi, eccetera. In cima c’è Dubai, che ha più di 30 scuole internazionali, un altissimo numero di giorni di sole all’anno, molteplici possibilità di intrattenimento nel tempo libero e il carburante costa poco. Altri luoghi consigliati: La Valletta, dove le scuole e lo champagne negli alberghi di lusso costano poco; Hong Kong, dove c’è il maggior numero di ristoranti con stelle Michelin; Palma di Maiorca e le Isole Cayman, dove l’aeroporto è a un tiro di schioppo e non piove quasi mai; Tortola, ai Caraibi, con rischio politico pari a zero; Auckland (Nuova Zelanda) con mare, montagna, golf, ippica e teatri a portata di mano. Nella classifica l’Italia non compare. (Serra, Cds)
Settimo anno L’Ufficio di statistica britannico ha confermato, nella sua ultima indagine, che la crisi del settimo anno esiste davvero. La maggior parte dei divorzi avviene in questo periodo e le coppie omosessuali, sulle quali si faceva affidamento per migliorare la media, non fanno eccezione: dopo avere protestato per anni per ottenere il diritto a sposarsi, il 20 per cento dei gay ha già chiesto la separazione. (Sabadin, Sta)
Tre mesi Da un po’ di tempo la nostra vita si sta allungando con ritmo costante: guadagnamo più di un trimestre di vita ogni anno che passa. (Boncinelli, Cds)
Asta Venduto all’asta dalla casa Henry Aldridge & Son di Londra, per oltre un milione di euro, il violino dell’ultimo concerto sul Titanic. Il direttore d’orchestra Wallace Hartley lo suonava, mentre le acque dell’Atlantico iniziavano a mangiarsi le stive, per tentare di calmare i passeggeri che si ammassavano sul ponte in preda al panico. Realizzato in legno di rosa, il violino risale al 1880 e reca il marchio «Giovan Paolo Maggini Brescia». Due sole le corde rimaste, crepe, ammaccature e una placca d’argento: «Per Wallace in occasione del nostro fidanzamento, da Maria». Per quasi un secolo se ne erano perse le tracce fino a quando, nel 2006, venne trovato nella soffitta di un insegnante di musica. Ci sono voluti sette anni di analisi e test per certificare l’origine dello strumento. Gli otto musicisti dell’orchestra di bordo morirono e le spoglie di Wallace Hartley furono recuperate dieci giorni dopo il naufragio: il violino, trovato in una valigia in pelle che galleggiava accanto al suo corpo, era poi scomparso. (Perosino, Sta)
(a cura di Roberta Mercuri)