17 ottobre 2013
Tags : Stefano Baldini
Biografia di Stefano Baldini
• Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia) 25 maggio 1971. Ex maratoneta. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (2004), due volte campione d’Europa (1998, 2006), due volte terzo ai Mondiali (2001, 2003). Primatista italiano (2 ore 7’22” il 23 aprile 2006 a Londra). Dopo aver chiuso la carriera con il 12° posto alle Olimpiadi di Pechino (2008), nel 2010 annunciò il suo ritorno e la sua partecipazione ai campionati europei di atletica leggera: fermatosi al ventitreesimo chilometro della maratona («Il tempo e i chilometri percorsi in più di vent’anni di carriera mi hanno presentato il conto»), ha proclamato il suo ritiro definitivo dalle competizioni e il suo passaggio a ruoli tecnici federali. «Vengo da una famiglia di contadini dove la fatica è nella nostra cultura».
• Vita «Sono l’ottavo di 11 fratelli, 6 maschi e 5 femmine, nati fra il 1959 e il 1977. Mio padre è originario di Viadana, nel mantovano, e ha varcato il Po per venire nel reggiano dove la terra, essendo allora zona depressa, costava poco. Ha comperato la fattoria e il terreno a Castelnovo di Sotto. Adesso tutto il terreno è coltivato a foraggio per dar da mangiare alle 250 mucche che forniscono il latte per produrre il Parmigiano Reggiano. La mia famiglia mi ha dato il gusto della competizione. Quando ero piccolo, correvano già i miei fratelli maggiori, Pietro, Giuseppe e Marco e io volevo andare ad allenarmi con loro. Avevo 11 anni e loro via, a 3’40’’ al chilometro. Ho cominciato resistendo al loro ritmo poche centinaia di metri, poi un chilometro, poi tutto l’allenamento, sino a diventare il più forte dei Baldini. Ma loro mi hanno anche aiutato a diventare quello che sono. In campagna tutti lavorano, ma loro mi hanno permesso di dedicare il mio tempo all’allenamento. Tanta gente mi ha dato una mano, come i proprietari della Calcestruzzi Corradini di Rubiera. Sino al 1999 ho lavorato part-time nell’ufficio amministrativo. Così mi hanno permesso di crescere e mi hanno conservato il posto in quell'ufficio per quando concluderò la carriera. Ma non penso che ci tornerò...».
• Sul successo olimpico c’è una piccola ombra, l’intervento del prete spretato Neil Horan che fermò il brasiliano in testa alla corsa, seppure braccato dall’azzurro (l’avrebbe raggiunto e superato lo stesso?): «Vanderlei Cordeiro Lima corre verso l’oro della maratona. Ma a 5 chilometri dal traguardo viene travolto dall’irlandese in costume che sbuca come un genio perfido delle brughiere per togliergli ogni speranza di vittoria» (Giancarlo Galavotti).
• Ogni tanto mi chiedono impegni anche di rappresentanza. Volevano che corressi un pezzo di maratona con Romano Prodi a Reggio Emilia. A me non andava di essere poi etichettato, avrei avuto lo stesso problema anche con un candidato dell’altro schieramento. Però quello che mi ha fatto decidere per il no è stata l’idea di andare così piano. L’ultima volta che l’ho fatto è stato per la Deejay running, correvo con Linus, ma i dilettanti vanno a zig zag e tengono un ritmo troppo basso, mi si imballano le gambe».
• È stato sposato con Virna De Angelis (ex primatista italiana dei 400), una figlia.
• Frasi «La maratona non la fai contro gli avversari, ma contro te stesso, è una cosa tua, è la tua capacità di conoscere ogni angolo del tuo serbatoio di energie».
• «Il trucco è pensare il meno possibile alla gara per non bruciare energie nervose. Correre in una bella città, come Roma o Madrid, aiuta. L’arte, la buona architettura, ti allontanano i brutti pensieri».