Fior da fiore, 13 ottobre 2013
Polemiche su funerali e sepoltura di Priebke • Il Papa regala 200 euro a un’anziana scippata • Per proteggere la privacy Mark Zuckerberg si compra le case dei suoi vicini • Difficoltà economiche della regina Elisabetta • Arafat fu avvelenato: lo dicono gli scienziati di "Lancet" • In Inghilterra pochi sposi
Priebke Non si capisce dove si faranno i funerali di Priebke. L’avvocato dell’ex SS: «Per una forma di rispetto aspetteremo quasi sicuramente che passi mercoledì (16 ottobre, giorno del 70° anniversario del rastrellamento nazista del Ghetto di Roma, ndr). Perché noi non vogliamo provocare nessuno. Semplicemente, il signor Priebke era un fedele della Chiesa, si confessava e ha anche ricevuto l’assoluzione. Perciò credo sia suo diritto avere un funerale. La Curia stessa mi ha detto che il signor Priebke ha diritto alle esequie». Però il Vicariato di Roma ha dichiarato che per Priebke «non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma». Intanto la Questura ha fatto sapere che vieterà qualsiasi celebrazione in forma solenne. «Nessuno però - puntualizza l’avvocato - ha mai parlato di funerale solenne o di una Chiesa che sia per forza del Centro storico. Ci tengo a rassicurare il sindaco, il prefetto, il Vicariato, la stessa comunità ebraica: non abbiamo ancora deciso dove, ma il funerale si svolgerà alla presenza solo dei parenti stretti e degli amici più intimi». Incerta anche la sepoltura, perché il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non vuole che Pribke sia messo in un cimitero della città: «È inaccettabile e intollerabile che quel boia venga celebrato e accolto nella città che ha fatto soffrire in modo tanto atroce». Ha chiesto al prefetto di «verificare la possibilità che venga negata, per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, oltre che di opportunità. Per legge, purtroppo, il Campidoglio non può rifiutare la sepoltura a chi muore sul suo territorio, ma confido che venga trovata una soluzione». Il legale spiega: «Ci sono tre strade. Una strada è la Germania perché Priebke era di Berlino (e in Germania vive uno dei suoi due figli, Ingo). Un’altra è l’Argentina, cioè Bariloche (dov’è sepolta la moglie Alice e dove vive l’altro figlio, Jorge) dove ho saputo però che il governo ha posto il veto, ma noi non abbiamo ancora fatto alcuna richiesta. L’ultima strada, infine, si chiama Italia: in poche ore ho già ricevuto almeno venti offerte da cittadini pronti a mettere a disposizione le loro cappelle di famiglia. Anche un sindaco, di cui non svelo il nome e la città perché non vuole farsi pubblicità, è pronto ad aprire il suo cimitero. E poi, ultima soluzione, c’è sempre il mio posto libero nella tomba di famiglia del paese d’origine (nelle Marche). L’importante è che si chiuda per sempre la campagna dell’odio» (Caccia, CdS). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Diritto canonico Il Codice di diritto canonico, al canone 1184, stabilisce che i funerali, «se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento», possano essere negati ai «peccatori manifesti ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli». La Chiesa, per dire, ha già negato i funerali ai mafiosi, da ultimo il vescovo di Acireale Antonino Raspanti ha emesso il 20 giugno un «decreto di privazione dalle esequie ecclesiastiche per chi è stato condannato per reati di mafia». Spiega il cardinale Francesco Coccopalmerio: «Ci può essere una tensione tra la misericordia, la comprensione di una persona nella sua soggettività, e l’affermazione di una verità oggettiva. Se una persona si comporta in modo negativo, contrario alla morale cristiana, ci si può regolare in due modi: affidarlo al giudizio e alla misericordia di Dio, e concedere i funerali; oppure negarli per affermare il male del suo comportamento. È un equilibrio difficile tra due finalità diverse». E quindi? «Si deve vedere di volta in volta. Considerare, nel caso concreto, che cosa prevale», spiega il cardinale. Una cosa è certa, però: «Nessuno mette in dubbio che la Chiesa possa negare i funerali religiosi. L’importante è capire che il no alle esequie, nel caso, ha uno scopo magisteriale. Allo stesso modo, anche se si concedessero i funerali, si tratta di spiegare che non significa un’approvazione del comportamento della persona» (Vecchi, CdS).
Elemosina Papa Francesco , tramite l’elemosiniere del Vaticano, l’arcivescovo Konrad Krajewski, ha inviato un assegno di 200 euro a un’anziana signora di Marghera. Era stata derubata del portafogli, dove aveva 54 euro che le erano stati prestati. Si è anche saputo che il pontefice, che segue con attenzione la sorte dei superstiti al naufragio del 3 ottobre nelle acque di Lampedusa, ha acquistato delle schede telefoniche internazionali per distribuirle e consentire loro di mettersi in contatto con i familiari.
Case Mark Zuckerberg, inventore di Facebook, per tutelare la riservatezza nella sua villa a Palo Alto, California, ha comprato le quattro case confinanti. Costo: 30 milioni di dollari. Comunque non ha cacciato via chi ci abitava: potranno restare pagando un affitto. Con ciò si è messo al sicuro dagli speculatori: sembra che un costruttore fosse pronto ad acquistare una delle villette per poi rimetterla sul mercato con lo slogan «potrete abitare vicino a Zuckerberg» (Olimpio, CdS).
Elisabetta II Vita morigerata della regina Elisabetta II. Mangia poco, si pettina sempre alla stessa maniera, non compra abiti o accessori, a Balmoral indossa sempre gli stessi vecchi maglioni e si riscalda con una stufa elettrica messa nel caminetto, al posto del fuoco. Le stanze dei palazzi reali sono state tinteggiate l’ultima volta 60 anni fa, a Buckingham Palace quando piove la servitù corre a mettere secchi sotto alle infiltrazioni. Per gli edifici e gli impegni istituzionali ci sono stati grandi tagli: da 72 milioni di sterline del 1991 a 32 del 2012; sono state ridotte del 76% le spese per i viaggi e del 60 quelle per le residenze; il salario dei 436 dipendenti della regina è stato tagliato, stabilendo un massimo di 50mila sterline annue. Le difficoltà economiche della sovrana, che ha chiesto più soldi per la manutenzione dei palazzi, si devono a una legge approvata nel 2012, secondo cui gli utili delle proprietà di Elisabetta II vanno allo Stato (250 milioni di sterline l’anno), mentre a lei spetta il 15% dei profitti dei due anni precedenti: troppo poco per tenere tutti i beni in buono stato (Sabadin, Sta).
Arafat Il giornale medico “The Lancet” ha avvalorato la possibilità che il presidente palestinese sia stato avvelenato con il polonio 210, una sostanza radioattiva già usata per uccidere ex spie russe in Inghilterra. La ricerca degli esperti di “Lancet”, otto clinici di fama mondiale, conferma che sono stati trovati alti livelli di polonio nelle macchie di sangue, urina e saliva sui vestiti e sullo spazzolino da denti di Arafat, a livelli tali da poter essere indicato come causa del decesso e i sintomi della malattia compatibili con l’avvelenamento radioattivo. Secondo i medici stranieri che accorrevano al suo capezzale dalla Tunisia, dall’Egitto e dalla Giordania l’anziano raìs soffriva invece solo di una forte influenza. Sono attesi a breve anche i risultati dell’indagine sui campioni prelevati della salma riesumata a novembre dello scorso anno. I servizi segreti palestinesi hanno sempre sposato la tesi dell’avvelenamento attraverso gli alimenti o l’acqua (Arafat mangiava poco e le sue guardie del corpo andavano sempre a prendere il pranzo per lui in un popolare ristorante di Ramallah.
Sposi/1 Per la prima volta da quando si tengono le statistiche, nel Regno Unito le coppie sposate sono diventate una minoranza: erano il 56% della popolazione adulta nel 1991, il 51% nel 2001, sono scese al 47% nel censimento del 2011 e da allora probabilmente sono diminuite ancora. il fenomeno si era già manifestato negli Stati Uniti, dove i coniugati sono in minoranza (49,7%) dal 2005. Nel Regno Unito nell’ultimo decennio il numero dei single è cresciuto di un terzo e quello dei divorziati di un quinto, mentre aumentano anche i conviventi e coloro che decidono di sposarsi più tardi. Gli sposati, in questo paese, costituiscono ancora una maggioranza relativa: circa 21 milioni di persone. Ma sono una minoranza in termini assoluti, superati dai 17,8 milioni di single, dai 4 milioni e mezzo di divorziati e dai separati in via di divorzio (Franceschini, Rep).
Sposi/2 L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2031 i coniugati saranno solo il 40% della popolazione del pianeta (ibidem).
(a cura di Daria Egidi)