11 ottobre 2013
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Biografia di Robertino
(Roberto Loreti). Roma 22 ottobre 1947. Cantante. Grande notorietà negli anni ’60, soprattutto nei Paesi dell’Est Europa. Solo in Russia ha venduto 56 milioni di dischi. Ha partecipato a tre Festival di Sanremo (1964, Con un bacio piccolissimo; 1965, Mia cara; 1969, Le belle donne). Nel 1966 ha vinto il Festival di Napoli con Bella, in coppia con Sergio Bruni.
• Quinto di otto figli, il padre Orlando, stuccatore e il decoratore, durante la guerra fu fatto prigioniero dagli americani, raccontò di essere un pasticciere e divenne capo cuoco. Così la famiglia Loreti aprì una pasticceria, che rimane ancora oggi, al Quadraro: «Consegnavamo paste e torte ai matrimoni, e poi mi chiedevano di cantare. Avevo una voce bianca che spaccava i lampadari... Con grandi sacrifici, i miei genitori mi mandarono a studiare da Salvatore De Tommaso, un grande maestro che aveva lavorato con Tito Schipa e Beniamino Gigli. A 14 anni diventai una star in Scandinavia e in un certo senso devo tutto alla Finlandia: sul confine tra quel paese e l’Unione Sovietica i militari, come sempre, si scambiavano di tutto e un giorno un soldato finlandese comprò delle sigarette da un russo barattandole con un mio 45 giri. Cominciò tutto da lì. Il giorno dopo quel russo gliene chiese altri. I miei dischi iniziarono a circolare in Urss in modo clandestino, e divenni famosissimo». [Alberto Crespi, l’Unità 8/10/2013]
• Nel 1964, prima della partita Urss-Italia, le squadre furono accolti dalla voce di Robertino che canta l’Ave Maria di Franz Schubert, diffusa dagli altoparlanti dello stadio.
• Nel 1989, caduto il Muro, andò in Russia: fu un trionfo. Accolto da Gorbaciov, cantò a Charkov davanti a 500.000 persone. «Quello è un pubblico fedele, quando ti adotta non ti lascia più. Oggi in Russia vengono a sentirmi i ragazzi, ma anche Putin e sua moglie sono miei fan. Ci sono stati momenti in cui, nelle hit-parade sovietiche, io ero ai primi quattro. Molti non ci credono ma io ho i ritagli di giornale con quelle classifiche, sapessi quante scommesse ci ho vinto» (ad Alberto Crespi). [l’Unità 8/10/2013]
• «Nel febbraio del 1960 il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si recò, primo capo di Stato occidentale, in visita ufficiale in Urss. Nikita Krusciov, il segretario del Pcus, lo accolse più o meno con queste parole: “Siamo orgogliosi di ricevere il presidente di un paese come l’Italia, la culla dell’arte e della cultura, il Paese di Leonardo, di Raffaello, di Giotto, di Michelangelo... il Paese di Robertino!”. Gronchi guardò stupito i suoi collaboratori, più stupiti di lui: i primi quattro li conosceva, ma il quinto – Robertino – chi diavolo era?» (Alberto Crespi). [l’Unità 8/10/2013]
• Ha fatto la comparsa in alcuni film, tra cui Il ritorno di Don Camillo (1953), I giardini del diavolo (1971), La bolognese (1975).
• Famoso in Messico come “Senor Simpatia” e in Russia come “Mister Jamaica”. Soprannominato anche “la voce dello spazio” per la passione che il cosmonauta sovietico J. Gagarin aveva per le sue canzoni e perché anche la prima cosmonauta russa, Valentina Tereskova, durante il volo spaziale ascoltava via radio le sue canzoni. [Marcello Giannotti, L’enciclopedia di Sanremo, Gremesse editore 2005]