Io Donna, sabato 30 aprile 2011, 9 ottobre 2013
Tags : Alfonsina Strada
Appunti su Alfonsina Strada
Io Donna, sabato 30 aprile 2011
Virago «Non abbiamo alcuna simpatia per la virago, la donna che fa 200 km filati in bicicletta, che voga come un canottiere di professione. Questo non è più esercizio salutare adatto alle potenzialità di struttura della donna. È acrobatismo femminile: roba che dobbiamo colpire severamente» (La Stampa sportiva, 1910).
Chilometri Chilometri percorsi durante il Giro d’Italia del 1924: 3.613.
72 Il Giro d’Italia del 1924, l’unico nella storia a schierare tra i suoi partecipanti anche una donna: Alfonsina Morini sposata Strada. Il nome venne reso noto solo alla vigilia della gara. La Gazzetta, fino a quel momento, aveva pubblicato l’elenco dei partecipanti riportando volutamente, al numero 72, il corridore Alfonsin Strada.
Tappe Le tappe del Giro, in tutto dodici, intervallate da un giorno di riposo. Partenza all’alba, percorsi lunghissimi, biciclette senza cambio e nessun aiuto per riparare eventuali danni a gomme e telaio.
Pranzo Il sacchetto con i viveri consegnato prima di ogni tappa ai corridori: 1/4 di pollo arrosto, 250 grammi di carne cucinata a cotoletta, 2 sandwiches di prosciutto dolce e pane burrato, 2 sandwiches di marmellata finissima, 3 uova crude, 2 banane, 100 grammi di biscotti Delta, 50 grammi di cioccolato Sic, arance e mele.
Cavoli La famiglia Morini, papà bracciante e mamma massaia, dieci figli, poverissimi, a pranzo cavoli, a cena cavoli.
Messa Alfonsina, a dieci anni sale sulla bicicletta del padre e si mette a pedalare. A un certo punto prende a fare corse vere, di nascosto dai suoi. «Vado a messa», dice e invece va a gareggiare.
Maiale Quella volta che tornò a casa con un maiale vivo, vinto contro i maschi.
Fiume Alfonsina, durante il Giro d’Italia, arriva sempre al traguardo, qualche volta ultima, qualche volta no. In albergo deve aspettare che tutti gli altri sono a letto per poter fare il bagno, si cuce gli pneumatici forati con ago e filo, cade più volte, percorre la seconda metà della gara con un ginocchio gonfio, nella tappa di Perugia rompe il manubrio, lo sostituisce con un manico di scopa offerto da una contadina e quando arriva a Bologna viene circondata da una folla di giovani che danno «manate un po’ dovunque». E lei: «Ehi, ragazzi, toccatemi quel che volete ma non la macchina!». Alla fine si piazza 31esima, dietro di lei due maschi. Più della metà dei partecipanti si è ritirato prima.
Sostenitori Durante il Giro guadagna in tutto circa 50mila lire, di cui: 5mila lire offertele dal Re, una coppa ricevuta a Fasano da un gioielliere, una medaglia d’oro dal consiglio di amministrazione del Velodromo Sempione di Milano, 74 lire raccolte dal signor Giovanni Trucco, genovese, 24 dal signor Abele Bertoni di La Spezia, 500 lire inviate dai suoi sostenitori alla Gazzetta dello Sport.
Corridrice «La signora Alfonsina Strada è una donna che non fa dello sport da circo equestre: è una donna, una madre, che trova il modo più consono ai suoi mezzi fisici per guadagnarsi onestamente la vita, perché non ha le mani sottili da ricamatrice, ma ha le gambe muscolose della corridrice. Provatevi, provatevi a sfidarla; e vedrete che magra figura ci farete!» (Giulio C. Corradini, direttore del Guerin Sportivo).
Virago «Non abbiamo alcuna simpatia per la virago, la donna che fa 200 km filati in bicicletta, che voga come un canottiere di professione. Questo non è più esercizio salutare adatto alle potenzialità di struttura della donna. È acrobatismo femminile: roba che dobbiamo colpire severamente» (La Stampa sportiva, 1910).
Chilometri Chilometri percorsi durante il Giro d’Italia del 1924: 3.613.
72 Il Giro d’Italia del 1924, l’unico nella storia a schierare tra i suoi partecipanti anche una donna: Alfonsina Morini sposata Strada. Il nome venne reso noto solo alla vigilia della gara. La Gazzetta, fino a quel momento, aveva pubblicato l’elenco dei partecipanti riportando volutamente, al numero 72, il corridore Alfonsin Strada.
Tappe Le tappe del Giro, in tutto dodici, intervallate da un giorno di riposo. Partenza all’alba, percorsi lunghissimi, biciclette senza cambio e nessun aiuto per riparare eventuali danni a gomme e telaio.
Pranzo Il sacchetto con i viveri consegnato prima di ogni tappa ai corridori: 1/4 di pollo arrosto, 250 grammi di carne cucinata a cotoletta, 2 sandwiches di prosciutto dolce e pane burrato, 2 sandwiches di marmellata finissima, 3 uova crude, 2 banane, 100 grammi di biscotti Delta, 50 grammi di cioccolato Sic, arance e mele.
Cavoli La famiglia Morini, papà bracciante e mamma massaia, dieci figli, poverissimi, a pranzo cavoli, a cena cavoli.
Messa Alfonsina, a dieci anni sale sulla bicicletta del padre e si mette a pedalare. A un certo punto prende a fare corse vere, di nascosto dai suoi. «Vado a messa», dice e invece va a gareggiare.
Maiale Quella volta che tornò a casa con un maiale vivo, vinto contro i maschi.
Fiume Alfonsina, durante il Giro d’Italia, arriva sempre al traguardo, qualche volta ultima, qualche volta no. In albergo deve aspettare che tutti gli altri sono a letto per poter fare il bagno, si cuce gli pneumatici forati con ago e filo, cade più volte, percorre la seconda metà della gara con un ginocchio gonfio, nella tappa di Perugia rompe il manubrio, lo sostituisce con un manico di scopa offerto da una contadina e quando arriva a Bologna viene circondata da una folla di giovani che danno «manate un po’ dovunque». E lei: «Ehi, ragazzi, toccatemi quel che volete ma non la macchina!». Alla fine si piazza 31esima, dietro di lei due maschi. Più della metà dei partecipanti si è ritirato prima.
Sostenitori Durante il Giro guadagna in tutto circa 50mila lire, di cui: 5mila lire offertele dal Re, una coppa ricevuta a Fasano da un gioielliere, una medaglia d’oro dal consiglio di amministrazione del Velodromo Sempione di Milano, 74 lire raccolte dal signor Giovanni Trucco, genovese, 24 dal signor Abele Bertoni di La Spezia, 500 lire inviate dai suoi sostenitori alla Gazzetta dello Sport.
Corridrice «La signora Alfonsina Strada è una donna che non fa dello sport da circo equestre: è una donna, una madre, che trova il modo più consono ai suoi mezzi fisici per guadagnarsi onestamente la vita, perché non ha le mani sottili da ricamatrice, ma ha le gambe muscolose della corridrice. Provatevi, provatevi a sfidarla; e vedrete che magra figura ci farete!» (Giulio C. Corradini, direttore del Guerin Sportivo).
Lucrezia Dell’Arti