Io Donna, sabato 23 aprile 2011, 9 ottobre 2013
Tags : Simone de Beauvoir
Appunti su Simone de Beauvoir
Io Donna, sabato 23 aprile 2011
Donna «Donna non si nasce, si diventa».
Sartre Il legame con Jean-Paul Sartre, il grande scrittore e filosofo, padre dell’esistenzialismo, piccolo, brutto, strabico, la pipa di erica sempre in bocca, «un amore necessario. Più altre relazioni contingenti per il sesso».
Spaventosa «Un giorno forse mi sposerò. Se non probabile è quantomeno possibile. La massima felicità che potrei avere nelle vita sarebbe sposare l’uomo che amo. Quando però ci rifletto sopra in modo spassionato, la cosa mi sembra spaventosa».
Famiglia La famiglia di Sartre, sempre composta da almeno cinque amanti, a cui versava un appannaggio mensile: «Mi piace molto che una donna, almeno per un certo periodo, debba al suo rapporto con me ciò che le permette di vivere». Simone de Beauvoir, l’unica indipendente, si occupava dei turni e degli orari, «in modo che le ragazze stiano al loro posto e siano felici senza dare troppo fastidio».
Morganatico Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre definivano il loro rapporto «matrimonio morganitico», e nei viaggi si presentavano come Monsieur e Madame M. Organatique, o Mister e Mrs Morgan Hattick.
Dolore «A volte mi separavo da Sartre per giorni e addirittura per settimane. Il mio corpo faceva i capricci e io ero incapace di tenerli a bada, la loro violenza indeboliva tutte le mie difese. Scoprii che la mancanza di una persona non procura solo nostalgia, ma un vero dolore fisico».
Allieve Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, una passione per i ménage à trois, facevano volentieri l’amore con le loro allieve. La Beauvoir ventinovenne a proposito di una Bianca di 17 anni: «A letto si getta appassionatamente nelle mie braccia, il che mi rende terribilmente organica».
Camus Una passione per Albert Camus. Lui, che la detestava, disse una volta a un amico: «Pensa quello che può raccontare a letto, dopo! Spaventoso, una chiacchierona, una saccentona integrale, insopportabile!». In un’altra occasione raccontò un episodio che risaliva agli anni Cinquanta: «Un giorno è venuta nel mio ufficio a dirmi che una sua amica sarebbe voluta venire a letto con me. Ho risposto che in materia avevo l’abitudine di fare da solo le mie scelte».
Sposa La relazione con lo scrittore Nelson Algren. I due si incontrano una mattina di febbraio a Chicago. Lei ha 39 anni, lui uno di meno. Per lui torna in America, con lui viaggia in Europa. In quindici anni si scrivono 304 lettere, sempre dandosi del lei: «L’aspetto, la desidero. Mi prenda tra le braccia, mi baci e faccia di me la sua donna». Lei lo chiama «marito amatissimo», si definisce «un’obbediente sposa araba» e promette: «Sarò buona, laverò i piatti, farò le pulizie, andrò a comprare le uova e il dolce al rum, non le toccherò i capelli, le guance o la spalla senza la sua autorizzazione».
Male «Non mi potrà mai venire alcun male da quest’uomo, a meno che non muoia prima di me» (Simone de Beauvoir su Sartre).
Sedia Quando Sartre morì, non ebbe neppure il diritto di entrare nell’appartamento del filosofo. Ricevette solo una sedia e un paio di scarpe.
Donna «Donna non si nasce, si diventa».
Sartre Il legame con Jean-Paul Sartre, il grande scrittore e filosofo, padre dell’esistenzialismo, piccolo, brutto, strabico, la pipa di erica sempre in bocca, «un amore necessario. Più altre relazioni contingenti per il sesso».
Spaventosa «Un giorno forse mi sposerò. Se non probabile è quantomeno possibile. La massima felicità che potrei avere nelle vita sarebbe sposare l’uomo che amo. Quando però ci rifletto sopra in modo spassionato, la cosa mi sembra spaventosa».
Famiglia La famiglia di Sartre, sempre composta da almeno cinque amanti, a cui versava un appannaggio mensile: «Mi piace molto che una donna, almeno per un certo periodo, debba al suo rapporto con me ciò che le permette di vivere». Simone de Beauvoir, l’unica indipendente, si occupava dei turni e degli orari, «in modo che le ragazze stiano al loro posto e siano felici senza dare troppo fastidio».
Morganatico Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre definivano il loro rapporto «matrimonio morganitico», e nei viaggi si presentavano come Monsieur e Madame M. Organatique, o Mister e Mrs Morgan Hattick.
Dolore «A volte mi separavo da Sartre per giorni e addirittura per settimane. Il mio corpo faceva i capricci e io ero incapace di tenerli a bada, la loro violenza indeboliva tutte le mie difese. Scoprii che la mancanza di una persona non procura solo nostalgia, ma un vero dolore fisico».
Allieve Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, una passione per i ménage à trois, facevano volentieri l’amore con le loro allieve. La Beauvoir ventinovenne a proposito di una Bianca di 17 anni: «A letto si getta appassionatamente nelle mie braccia, il che mi rende terribilmente organica».
Camus Una passione per Albert Camus. Lui, che la detestava, disse una volta a un amico: «Pensa quello che può raccontare a letto, dopo! Spaventoso, una chiacchierona, una saccentona integrale, insopportabile!». In un’altra occasione raccontò un episodio che risaliva agli anni Cinquanta: «Un giorno è venuta nel mio ufficio a dirmi che una sua amica sarebbe voluta venire a letto con me. Ho risposto che in materia avevo l’abitudine di fare da solo le mie scelte».
Sposa La relazione con lo scrittore Nelson Algren. I due si incontrano una mattina di febbraio a Chicago. Lei ha 39 anni, lui uno di meno. Per lui torna in America, con lui viaggia in Europa. In quindici anni si scrivono 304 lettere, sempre dandosi del lei: «L’aspetto, la desidero. Mi prenda tra le braccia, mi baci e faccia di me la sua donna». Lei lo chiama «marito amatissimo», si definisce «un’obbediente sposa araba» e promette: «Sarò buona, laverò i piatti, farò le pulizie, andrò a comprare le uova e il dolce al rum, non le toccherò i capelli, le guance o la spalla senza la sua autorizzazione».
Male «Non mi potrà mai venire alcun male da quest’uomo, a meno che non muoia prima di me» (Simone de Beauvoir su Sartre).
Sedia Quando Sartre morì, non ebbe neppure il diritto di entrare nell’appartamento del filosofo. Ricevette solo una sedia e un paio di scarpe.
Lucrezia Dell’Arti