12 ottobre 2012
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Ilva, presentato il rapporto Sentieri
• Il nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, chiamato Sentieri (una sigla: Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento: monitoraggio di 44 siti su 57 considerati pericolosi, tra questi, oltre a Taranto, Gela, Porto Torres, Massa Carrara, Falconara, Milazzo), certifica una mortalità a Taranto superiore del 14% (uomini) e dell’8% (donne) a quella del resto della Puglia. Seguono percentuali relative ai tumori, che vanno dal +20% per il cancro femminile al +100% per il mesotelioma della pleura. Raffronti sempre con l’area regionale e mai con quella nazionale. Il ministro della Salute Balduzzi: «Sono un pochino sorpreso dai risultati». L’Ilva: «È una fotografia che rappresenta un passato legato agli ultimi 30 anni e non certo il presente». Clini: ««La diossina, lo sappiamo, è un problema per Taranto. Fino a 3 anni fa venivano emessi nell’aria 7 etti di diossina l’anno. Oggi siamo sotto il limite imposto dalla legge regionale, 12 grammi l’anno. E con l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata all’Ilva qualche giorno fa dal ministro Clini) abbiamo imposto un limite di 9 grammi alle tecnologie correnti e di 6 grammi alle nuove tecnologie impiantate». Ancora: «Se confrontate con la metà degli anni Ottanta, le emissioni consentite oggi a Taranto si sono ridotte tra il 70 e il 95%» (Arachi CdS). Secondo il rapporto i livelli di diossina nel sangue degli allevatori di masserie nelle vicinanze dell’Ilva «sono consistentemente più elevati di quelli osservati a distanze maggiori». C’è il pericolo che si stia immettendo veleno nella catena alimentare. Tant’è che Balduzzi ha annunziato un biomonitoraggio sugli allevatori della provincia.