Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  settembre 26 Giovedì calendario

Sale la preoccupazione per la cessione di Telecom agli spagnoli • I giovani scrivono sms usando più dita • I parlamentari Pdl si dimetteranno se verrà votata la decadenza di Berlusconi da senatore • L’ultimo pranzo del condannato • Le richieste dei cantanti • I succhi di frutta senza frutta


Telecom/1 Sull’acquisto di Telecom da parte della spagnola Telefonica, Letta, dopo un generico beneplacito dato l’altro giorno, ammette che «la rete è un asset strategico e su questo non vogliamo mollare». Invece il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, davanti ai senatori della Commissione Lavori Pubblici e Industria ha detto: «Del passaggio di mano di Telco il management lo ha appreso dai comunicati. Per arrivare a scelte differenti dovevamo tutti quanti pensarci prima». Intanto Copasir, la Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti, ha dato l’allarme: «Il passaggio agli spagnoli pone seri problemi di sicurezza nazionale per l’Italia». E un dossier sul tema è in preparazione e dovrebbe essere pronto già nella giornata di oggi. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Telecom/2 La rete Telecom: 102 milioni di chilometri di cavi e fili. E poi centrali, centraline, ponti radio eccetera per un valore che potrebbe arrivare, secondo qualche conto, a 15 miliardi di euro (Rizzo, CdS).

Telecom/3 «La rete fissa non significa soltanto “comunicazioni voce” attraverso i cavi in rame ma, oggi e soprattutto in prospettiva, significa i cavi in fibra ottica che trasportano i macro-dati. I Big data, appunto. Quelli di cui ha fame ogni governo e intelligence del mondo. Che siano quelli dei propri cittadini. O, ancora meglio, quelli di altri Paesi. In un paradossale cortocircuito, dopo aver discusso nei giorni del caso Snowden fin dove fosse legittimo aver autorizzato per decreto i nostri Servizi segreti all’accesso alle banche dati delle società di gestione delle infrastrutture strategiche (trasporti, comunicazioni, sanità) “per la prevenzione del cyber terrorismo” si scopre infatti che, con la cessione agli spagnoli di Telefonica, si consegna serenamente al mercato la proprietà di quell’infrastruttura che espropria il Paese dello strumento necessario per proteggere i propri dati sensibili. “Perché - osserva un analista del nostro Servizio estero - se è vero che oggi la Rete sarebbe controllata dagli spagnoli, le regole del mercato sono tali che nessuno può sapere se tra un anno, due, cinque, quella Rete non sarà nuovamente venduta per finire ad operatori di altri Paesi. Magari non amici”. Non a caso, in altri Paesi come l’Inghilterra ad esempio, la proprietà e la gestione della Rete fissa sono scorporate. L’una (la gestione) è affidata alla libera competizione del mercato. La seconda (la proprietà), a un azionariato diffuso che ne conserva il pieno controllo nazionale» (Bonini, Rep).

Dita La maggior parte delle persone con meno di 35 anni (62%) usa almeno due dita per scrivere messaggi sul celluare. La maggioranza degli over 35 (61%) ne muove uno soltanto. Il pollice è utilizzato dal 49% dei ragazzi, ma solo dal 28% degli adulti (risultati di un sondaggio di “Le Figaro”) (Meldolesi, CdS).

Pdl I parlamentari del Pdl si dimetteranno in massa se il 4 ottobre la Giunta delle elezioni voterà la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore dopo la condanna definitiva per frode fiscale. Data per acquisita questa disponibilità a dimettersi, ora verranno messi a punto alcuni passaggi formali ma si prevede che nei prossimi giorni ogni singolo deputato e senatore firmerà una lettera di dimissioni che consegnerà al proprio capogruppo il quale poi provvederà a formalizzarle dopo la decisione, che si presume negativa per l’ex premier, della giunta del Senato.

Chili Incassato il sostegno dei suoi, Berlusconi s’è commosso: «Non mollo, è mio dovere resistere e combattere» anche se «non dormo da 55 giorni. Mi sono pesato questa mattina, ho perso 11 chili, uno per ogni anno di condanna: i 4 per Mediaset e i 7 per Ruby. Non posso passare per uno che ruba agli italiani, per me è insopportabile. C’è in atto un’operazione eversiva da parte di Magistratura Democratica che mina lo stato di diritto» e la sinistra «che ha un’ideologia criminale, e spera di avere campo libero ora per eliminarmi» si illude e «se ne accorgerà».

Oliva Ultimi pasti di alcuni condannati a morte americani: Timothy McVeigh, l’attentatore di Oklahoma, chiese due pinte di gelato alla menta. Angel Nieve Diaz, rapinatore omicida proclamatosi innocente fino all’ultimo, restò digiuno. Victor Feguer, rapitore e omicida, volle una sola oliva, col nocciolo. Ricky Ray Rector, uccisore a freddo di un poliziotto, mangiò di gusto il pollo fritto e lasciò nel piatto la torta di noci dicendo: «Tenetemela per dopo» (Smargiassi, Rep).

Concerti Ordinazioni delle star in camerino, prima dei concerti: bourbon e gamberetti per Sinatra, pollo all’aglio per Beyoncè, solo champagne per Mariah Carey (ibidem).

Frutta/1 L’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, aveva stabilito che nei succhi di frutta ci dovesse essere almeno il 20% di frutta. Adesso l’ufficio giuridico della Commissione europea ha cancellato quella norma. Motivo: è in contrasto con la direttiva comunitaria sulla libera circolazione delle merci (che in Italia vale 900 milioni di litri l’anno). Quando il mini-decreto Balduzzi è stato inviato a Bruxelles, è tornato indietro subito e con le diffide allegate: «Così si impedisce a un prodotto di entrare nella catena commerciale italiana». I tecnici del ministero hanno provato a difendere la legge: «Abbiamo proposto di lasciare libertà di scelta sui prodotti fabbricati all’estero vincolando solo le bibite italiane», racconta il direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti, Silvio Borrello. La risposta dell’Unione è stata una seconda diffida: la libertà di circolazione va garantita a tutti (Zunino, Rep).

Frutta/2 La Germania più volte ha proposto l’etichetta “succhi di frutta” anche per le bibite senza frutta (ibidem).

(a cura di Daria Egidi)