24 settembre 2013
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Biografia di Mario Chiesa
Milano 12 dicembre 1944. Ingegnere, presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio. Il 17 febbraio 1992 fu arrestato nel suo ufficio mentre intascava una tangente di sette milioni di lire pagata dal titolare di una piccola impresa di pulizie (il 5 per cento su un appalto di 140 milioni per le forniture alla storica casa di riposo): fu l’inizio di “Mani Pulite”. «Socialista, con l’ambizione di diventare un giorno sindaco di Milano, all’indomani dell’arresto venne definito da Craxi “un mariuolo” ed espulso dal partito. Ma le indagini affidate ad Antonio Di Pietro ben presto si sarebbero allargate all’intero sistema degli affari della politica milanese dando il via alla stagione di Tangentopoli. Mario Chiesa cominciò infatti a collaborare con i magistrati chiamando in causa i vertici non solo del suo partito» (la Repubblica).
• «Siccome bisognava sostenere un certo tipo di giudizio sull’operazione in corso, bisognava individuare il malvagio, come nei film western. Ed è toccata a me. Mi hanno attibuito cose infamanti, ma soprattutto false. Come la storia dei milioni buttati nel water, al momento dell’arresto, per farli sparire: balle. Non è stato giornalismo, è stato un linciaggio. Fatto con la certezza dell’immunità» (vedi anche Annamaria Bernardini De Pace, sul ruolo della moglie nello scoppio di tangentopoli).
• Fu infine condannato a 5 anni e 4 mesi («Due me li hanno condonati perché c’era una legge che l’imponeva. Quarantacinque giorni li ho fatti a San Vittore, sette mesi agli arresti domiciliari, il resto in affidamento ai servizi sociali»). Il 31 marzo 2009 fu arrestato dai carabinieri di Treviso con l’accusa di aver procurato affari illeciti a due aziende che smaltivano i rifiuti dei lavori stradali ordinati dalle pubbliche amministrazioni di Voghera e Rho: fatti risalenti al 2005, stavolta l’accusa fu di aver distribuito tangenti, non di averle incassate. A processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e associazione per delinquere finalizzata allo smaltimento illegale di rifiuti, il 9 dicembre 2009 patteggiò una condanna a 3 anni, il 26 gennaio 2010 ne patteggiò una a sei mesi: grazie all’indulto e ai sei mesi di carcerazione preventiva evitò il ritorno a San Vittore.