Rassegna, 19 settembre 2013
La Fed non taglia gli aiuti, la Borsa vola
• Le Federal Reserve americana ha deciso a sorpresa di non ridurre il suo programma di acquisto di titoli sui mercati, cioè non ha dato il via al taglio progressiva delle operazioni di stimolo dell’economia. Segno che i banchieri centrali riuniti a Washington ritengono che le condizioni affinché l’economia sia in grado di crescere da sola, senza misure straordinarie di politica monetaria, non ci sono ancora. Subito dopo l’annuncio, l’indice Standard Poor’s 500 della Borsa è salito dell’1,1%, a un livello record (a oltre 1.720); il petrolio ha superato i 110 dollari per barile e l’oro è arrivato a toccare i 1.360 dollari per oncia, una crescita addirittura attorno al 4%.
• Spiega Taino sul Cds che «al momento, nel programma definito di Quantitative Easing 3, la Fed compra ogni mese sul mercato 40 miliardi di titoli garantiti da mutui e 45 miliardi di titoli dello Stato. Si tratta di un’operazione decisa per rispondere alla crisi: un modo per immettere liquidità nel sistema una volta che i tassi d’interesse ufficiali sono sostanzialmente a zero. Una novità elaborata da Bernanke per la straordinarietà della crisi e per questo definita politica monetaria “non convenzionale”. Il problema è che queste operazioni interferiscono con l’andamento dei mercati: lo stesso presidente della Fed vuole farli terminare appena possibile, cioè quando l’economia americana saprà crescere e creare posti di lavoro senza bisogno di stimoli».