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 2013  settembre 19 Giovedì calendario

Biografia di Alberto Franceschini

Reggio Emilia 26 ottobre 1947. Ex terrorista. Con Renato Curcio e Mara Cagol fondò nel 1970 le Brigate Rosse. Arrestato nel 1974 (fino ad allora, tranne l’“incidente” di Padova, quando furono uccisi due militanti del Msi, non avevano portato a termine alcun omicidio). • Il padre Carlo fu arrestato per attività antifascista durante il ventennio, il nonno fu tra i fondatori del Pci. Lui ha sempre sostenuto che la sua militanza brigatista andava letta all’interno della lotta partigiana (di cui aveva assaporato l’epica «agli inizi degli anni Sessanta, quando avevo quindici anni e i luoghi di socializzazione più importanti dalle mie parti erano le osterie dove si incontravano i vecchi partigiani, che poi avevano soltanto quarant’anni, e loro già si vivevano come dei finiti che ti raccontavano della Resistenza tradita»). • «Agli inizi degli anni Ottanta ho maturato la convinzione che la storia delle Br era finita (...) Per me è stata fondamentale la grande marcia dei quarantamila della Fiat (vedi ARISIO Luigi - ndr) che mi aveva fatto capire che non esistevano più quei valori, quelle lotte operaie a cui avevo fatto riferimento». • Ha tentato di chiarire la sua storia e quella delle Br in diversi libri: Mara, Renato e io (Mondadori, 1996), La borsa del presidente (Ediesse, 1997), Che cosa sono le Br (Rizzoli, 2004). • È rimasto in carcere 18 anni, fino al ‘92. Oggi lavora a Roma presso l’Arci. Polemiche nel febbraio 2007 (è intervenuto anche Napolitano) per un’intervista di Studio Aperto realizzata proprio a via Fani. «Considerato un po’ “dietrologo”, non ha mai negato la possibilità che, dietro alle Brigate rosse, ci fosse qualche burattinaio» (Silvana Mazzocchi).