Rassegna, 17 settembre 2013
Siria, il rapporto Onu sui gas accusa Assad
• Nel rapporto di 38 pagine presentato ieri al Consiglio di Sicurezza dal segretario generale Ban Ki-moon, gli ispettori dell’Onu fanno intendere che c’è la firma di Assad sull’attacco chimico del 21 agosto nei sobborghi di Damasco.
• La missione ha potuto parlare con 80 sopravvissuti, e poi ne ha selezionati 36 per fare le sue diagnosi cliniche: il 72% aveva problemi di respirazione, il 61% di vista, il 42% infiammazioni agli occhi, e altri sintomi tipici del contatto con agenti chimici. Quindi gli ispettori hanno raccolto campioni di sangue, urine e capelli, che hanno dimostrato prove sicure della presenza del gas Sarin. La parte più incriminante del rapporto, però, è quella che riguarda le munizioni. Nell’Annesso numero 5 sono descritti e fotografati i resti dei razzi trovati nei luoghi colpiti, e alcuni hanno scritte in cirillico, che probabilmente li riconducono alle forniture militari fatte dalla Russia al regime. Secondo gli americani un vettore in particolare, quello da 122 millimetri, è usato solo dai soldati governativi, e non è mai stato visto nelle mani dei ribelli. La traiettoria dei razzi è anche molto indicativa, perché provenivano tutti da zone saldamente in mano agli uomini di Assad. Nell’attacco sono stati usati in totale 350 litri di Sarin, lanciandoli con una modalità professionale. [Mastrolilli, Sta]
• La Russia chiede nuovi controlli. L’ambasciatore russo Churkin ha detto che i suoi colleghi stanno tirando conclusioni affrettate, perché il rapporto è stato appena consegnato e richiede una analisi approfondita. [Mastrolilli, Sta]