Rassegna, 16 settembre 2013
Inizia il raddrizzamento della Costa Concordia
• Partono questa mattina le operazioni di raddrizzamento della Costa Concordia, la nave da crociera che si è schiantata sugli scogli dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, esattamente 610 giorni fa. Un’operazione titanica, mai tentata prima, che costerà almeno 600 milioni di dollari, mezzo miliardo di euro. Si inizia alle 6 sotto gli occhi di centinaia di giornalisti e telecamere arrivati da ogni parte del mondo: Australia, Cina e Giappone compresi. Il capo della Protezione Civile ostenta tranquillità e sicurezza. Dice che il parbuckling «riuscirà al 100 per cento». Accanto a lui Nick Sloane, il manager di Titan-Micoperi che gestirà l’operazione di rotazione, e Franco Porcellacchia, il responsabile del progetto rimozione di Costa Crociere, spiegano i dettagli tecnici. Proprio Sloane, a bordo di una chiatta di fronte alla nave, alle 6 premerà il pulsante che darà il via all’operazione. Il parbuckling dovrebbe durare 12 ore (salvo sorprese) e sarà diviso in tre fasi. La prima durerà 1-2 ore e sarà quella del distacco della Concordia dagli scogli; la seconda durerà 4-5 ore e sarà quella nella quale i martinetti eserciteranno il tiro e man mano che il relitto si raddrizzerà recupereranno metri di fune; la terza durerà 4-5 ore e vedrà il riempimento dello scafo con la zavorra. Le operazioni più delicate saranno quelle delle prime 5-6 ore. A quel punto il raddrizzamento sarà già visibile. [Chiarelli, Sta]
• «Quando si parla di Concordia è tutto grande, tutto esagerato. Undici cassoni (alti come palazzi di 11 piani) sul lato emerso fissati da 36 cavi di acciaio che verranno tirati con una potenza che va dalle quattromila alle cinquemila tonnellate, ma che “potranno arrivare fino a 12mila all’occorrenza” spiegano i comandanti del parbuckling. Bisognerà sganciare dalle rocce il grande scafo come fosse un lem spaziale, comandandolo a distanza, cominciare a ruotarlo piano piano, come quando si toccano le ferite nel profondo, evitando le infezioni». [Montanari, Rep]
• L’operazione di recupero della Concordia ha un santo protettore: San Mamiliano, il patrono del Giglio, celebrato ieri. Secondo la leggenda la reliquia del santo il 15 settembre del 1799 salvò l’isola dalle navi turche che l’assediavano. Sembra che le sue vicende abbiano ispirato Alexandre Dumas nella trama del Conte di Montecristo. [Gasperetti, Cds]
• Ricorda Martini (Sta) a proposito dell’Isola del Giglio: «Negli anni Sessanta il bellissimo e modaiolo Rudy Crespi, uno dei re di via Veneto, convinse Brigitte Bardot a tradire, almeno una volta la sua Saint Tropez per il Giglio. Qualcuno consigliò l’isola a Ursula Andress. Una volta venne pure Mike Buongiorno. Ma si trattò di fuochi fatui. Qui hanno trovato rifugio pochi e appartati personaggi, come Arnoldo Foà e Uto Ughi. La mondanità non ha mai messo le radici al Giglio, si trova meglio all’Argentario, nei decenni diventato un formidabile filtro che ha trattenuto oltre il canale snob, mondani, ricchi. Ha scritto Mario Feri nella sua Leggenda sul Giglio: “Non esistono organizzazioni che programmino la giornata, qui ognuno deve “costruirsi” da sé la sua giornata”».