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 2013  settembre 16 Lunedì calendario

La morte di Salustiano "Shorty" Sanchez consegna all’Italia un primato invidiabile: l’uomo più vecchio del mondo è adesso un siciliano, Arturo Licata, 111 anni, abitante ad Enna, di professione - molto tempo fa - minatore

La morte di Salustiano "Shorty" Sanchez consegna all’Italia un primato invidiabile: l’uomo più vecchio del mondo è adesso un siciliano, Arturo Licata, 111 anni, abitante ad Enna, di professione - molto tempo fa - minatore. Sanchez aveva 112 anni e viveva in una casa di riposo di Long Island, nello stato di New York. Licata, intervistato, sta a casa sua e spiega che il segreto della sua longevità sta nell’alimentazione: ha passato la vita nutrendosi di molta verdura, cipolla cruda, pasta con la ricotta, poca carne rossa, un bicchiere di vino, un caffè, moto a volontà: da giovane camminava per 22 chilometri al giorno. Quarant’anni passati in miniera non ne hanno intaccato la fibra. E infine: è sempre stato allegro, ha cantato, scherzato e tenuto a bada l’ansia.

Stiamo dicendo che questo nostro concittadino è l’uomo più vecchio del mondo o che è il maschio più vecchio del mondo? Perché sapevo che le donne...
Sì, le donne sono più longeve. E infatti l’essere umano più vecchio del mondo è una giapponese, di nome Misao Okawa, 115 anni e 194 giorni lo scorso 12 giugno, al momento della scomparsa della recordman precedente, Jiroemon Kimura. Il fatto che l’uomo più vecchio del mondo sia un italiano e la donna più vecchia sia una giapponese non deve meravigliare. Giappone e Italia, nell’ordine, guidano la classifica mondiale della speranza di vita, il Giappone con 82 anni e mezzo, l’Italia con 82 anni. Dopo Hong Kong (81,8) ci sono l’Islanda (81,7), la Svizzera (81,2), l’Australia e la Svezia (80,9), Israele, Francia, Spagna e Canada (80,7). La Germania sta a 79,4, gli Stati Uniti a 78,2, i russi a 70,3, cioè bassi, così come sono bassi i paesi baltici e gli altri dell’Europa Orientale. Qui, la scarsa speranza di vita si coniuga con un alto numero di suicidi e omicidi e con un indice di fertilità molto basso. Numeri che denotano uno stato complessivo di infelicità. I russi hanno, demograficamente parlando, problemi molto grossi, sono 160 milioni su un territorio immenso. Si tratta in pratica di un paese spopolato.  

Non stiamo andando fuori tema? Sarei piuttosto interessato al segreto della longevità di questi signori dalle vite lunghissime.
Il segreto della longevità non ce l’ha nessuno, anche perché non si tratta di «un» segreto, ma di molti segreti dalle interdipendenze misteriose. Per esempio, in Italia - un paese generalmente longevo - abbiamo tuttavia due nicchie di longevità acclarate, in Sardegna e a Limone, in Liguria. Perché in questi due posti si campa tanto? Risposte sicure non ce ne sono. Si sa però questo: il vantaggio genetico dei sardi e degli abitanti di Limone si conserva se gli individui di questi due gruppi si sposano tra di loro. Se uno parte e si incrocia con qualcun altro, addio longevità. In questo caso, quindi, c’è una qualche caratteristica, o molte caratteristiche, legate al luogo.  

La faccenda tuttavia è sicuramente genetica.
Anche ambientale, però: un topo femmina che si sviluppa nell’utero della madre tra due maschi vive di più di un topo femmina che si sviluppa nell’utero della madre tra due femmine. Fatto provato, e mai chiarito. La genetica, naturalmente, è decisiva. Al punto che ci sono scienziati che lavorano al progetto di far campare l’uomo 400, 1000 o addirittura 5000 anni.  

È fantascienza, però, no?
Chi sa. Aubrey De Grey, biologo, sostiene che i cinquemila anni sono a portata di mano. Dice che se uno riesce a vivere altri 30 anni, lui o qualcuno per lui potrà intervenire sulle sue cellule, ripararle, mettere indietro l’orologio biologico, e farlo campare altri 30 anni come se ne avesse 40, 50 o 60. Passati altri 30 anni, cioè quando saremo intorno al 2050 o al 2060, si saranno sviluppate altre tecniche e, di nuovo, l’orologio potrà essere messo indietro di un mezzo secolo da nuovi interventi, sui geni e sul resto. In pratica, secondo lui, i progressi saranno tali che di vecchiaia non morirà più nessuno. Lui dice che non solo sono raggiungibili i cinquemila anni, dice che è a portata di mano - salvo incidenti - l’immortalità.   Ma, nel caso, ci aspettano cinquemila anni di vecchiaia o cinquemila anni di giovinezza?
De Grey profetizza che il primo intervento di ringiovanimento serio - un cocktail di tecniche molto complesse - verrà fatto nel 2035. Può immaginare che ci sono molti battibecchi su questo punto, però mentre De Grey non è riuscito a dimostrare fino in fondo che i suoi ragionamenti reggono, neanche i suoi oppositori sono riusciti a rendere credibili al cento per cento le loro obiezioni. Altra questione è che mondo sarà quello popolato da esseri umani millenari. Si saranno sposati intorno ai 500 anni? Facendo figli intorno ai 1000? E soprattutto: la natura ha reso mortali gli individui per rendere molto longeva, se non immortale, la specie. L’immortalità dei singoli non sarà il passo senza ritorno per la scomparsa del genere umano?