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 2013  settembre 11 Mercoledì calendario

Come succede ormai dal 1° agosto - giorno della sentenza della Cassazione - alle ore della tregenda succedono le ore della bonaccia, lunedì notte, con il muro contro muro in Giunta per le autorizzazioni, il governo sembrava spacciato, ieri sera invece tutto sembrava di nuovo rientrato: Berlusconi ha annullato la riunione dei gruppi di oggi (che avrebbero sancito la guerra mondiale), in Giunta s’è trovato l’artificio di considerare le tre condizioni poste lunedì dal relatore Augello non più delle pregiudiziali ma delle questioni preliminari, su cui non è necessario votare

Come succede ormai dal 1° agosto - giorno della sentenza della Cassazione - alle ore della tregenda succedono le ore della bonaccia, lunedì notte, con il muro contro muro in Giunta per le autorizzazioni, il governo sembrava spacciato, ieri sera invece tutto sembrava di nuovo rientrato: Berlusconi ha annullato la riunione dei gruppi di oggi (che avrebbero sancito la guerra mondiale), in Giunta s’è trovato l’artificio di considerare le tre condizioni poste lunedì dal relatore Augello non più delle pregiudiziali ma delle questioni preliminari, su cui non è necessario votare. I Cinquestelle si sono arrabbiati (Giarrusso: «Se qualcuno pensa che si possano fare giochetti in Giunta per le elezioni del Senato si sbaglia di grosso»), ma per ora la nave di Enrico Letta continua ad andare.

Come si è arrivati a questa nuova fase di pacificazione?
È intervenuto lo stesso Enrico Letta. Ha organizzato un incontro nel primo pomeriggio con Alfano e gli altri ministri del Pdl. Alla fine avrebbe detto: «Andare avanti si può». L’accordo raggiunto prevedeva, appunto, il disinnesco della bomba «pregiudiziali» trasformate consensualmente in «preliminari». Il senatore Malan (Pdl) ha aggiunto una quarta pregiudiziale/preliminare sostenendo che la decadenza ha natura penale, fatto che introduce il concetto della non-retroattività della Severino. Augello ha integrato la sua relazione, rendendola completa, con trenta righe consegnate in giornata. Quello che conta è che non c’è più un voto sulle tre questioni preliminari. Si entra nella normalità: ciascun senatore può parlare, sulla relazione di Augello, per venti minuti. Questa prima procedura dovrebbe/potrebbe spostare tutto il problema alla settimana prossima.  

Ma davvero il governo era sul punto di cadere?
Nel pomeriggio c’erano state dichiarazioni di fuoco. Alfano s’era detto «esterrefatto per il comportamento dei democratici lunedì in Giunta». Enrico Letta ha parlato anche col segretario Epifani e dal Pd deve essere partito un invito alla calma. Brunetta in quel momento stava dicendo: «Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello, il Partito democratico fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza». Brunetta aveva già delineato il profilo di una nuova maggioranza, formata dal Pd + venti grillini transfughi + quelli di Sel. Del resto, l’Appello per discutere le pene accessorie di Berlusconi è stato fissato per il 19 ottobre. A quel punto, il Cav sarà fuori dal Senato comunque e per via giudiziaria. Vale la pena - è il ragionamento che devono aver fatto i democratici - far cadere il governo, o comunque rischiarne la caduta, per prendersi la soddisfazione di aver fatto fuori Berlusconi prima dei giudici?  

Che cosa farà Berlusconi, a questo punto, per salvare la pelle?
Se non ci fosse il problema delle aziende, forse il Cavaliere avrebbe già asfaltato l’esecutivo. Il Pd non fa davvero maggioranza col suo alleato, dato che non ha paura, quando gli serve, di mettersi con Grillo: è quello che è accaduto, per esempio, in Giunta al Senato. Il centro-destra è minoranza nelle Commissioni e, a parte il caso dell’Imu o dei 23 mila precari, viene facilmente messo sotto. Mettiamo: va all’opposizione fino al 2015, il governo, con la nuova maggioranza descritta da Brunetta, arranca, Berlusconi ai domiciliari trasforma la sua pena in uno show, spera addirittura che qualcuno lo arresti in modo da rendere lo spettacolo pirotecnico... Sono ragionamenti che in casa azzurra si sentono fare, ma che si scontrano contro la volontà ferrea della famiglia, di Confalonieri, di Ennio Doris di non sobillare i mercati, di non mettere le aziende all’angolo. I 150 milioni persi in quattro ore poche settimane fa per il crollo delle quotazioni in Borsa stanno lì come un terribile memento.  

E se Napolitano desse le elezioni?
Con il Porcellum ancora in piedi? Oppure: manda Letta alle Camere per la fiducia, le Camere non gliela danno, resta per l’ordinaria amministrazione e vara la nuova legge elettorale... Senonché Grillo ha detto che la legge elettorale si cambierà dopo, adesso vuole votare con il Porcellum... Lo sa che certe simulazioni mostrano che con il Mattarellum e il voto dello scorso febbraio il centro-destra avrebbe vinto sia alla Camera che al Senato?