Fior da fiore, 15 settembre 2013
Intesa Usa-Russia sulla Siria: «La lista dei gas in 7 giorni» • Pronto il piano del Tesoro per blindare i conti e controllare la spesa pubblica • Secondo Aldo Grasso Burlando si comporta come il gerundio di burlare • L’Italia getta via in un anno più di dieci miliardi di euro di cibo • Al Sud si cucina troppo, il Nord fa scadere i prodotti
Siria Stati Uniti e Russia trovano un’intesa sulla Siria. Il segretario di Stato John Kerry e il ministro degli Esteri di Putin Sergei Lavrov, dopo 3 giorni di colloqui a Ginevra, hanno comunicato che Assad «dovrà entro 7 giorni consegnare l’elenco completo dei gas». Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha anche annunciato che dal 14 ottobre Damasco aderirà alla Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche.
Piani Pronto il piano del Tesoro per blindare i conti e controllare la spesa pubblica. «Non ci sarà bisogno di nessun intervento, quest’anno l’Italia starà con il deficit sotto il 3% del Prodotto interno lordo», sostengono al ministero dell’Economia. Tra meno di una settimana il governo varerà un documento ufficiale, molto atteso anche in Europa. Si tratta di un nuovo passo nella strategia di creare una sponda con Bruxelles per superare la difficile fase politica attuale e guadagnare i margini per condurre, nel 2014 e nel 2015, una politica economica più attiva. Il deficit sotto controllo vale un bonus da 12 miliardi. Il premier Letta: «La manovra si fa qui, non alla Ue. Il governo non cadrà».
Burlando 1 «Fra i governatori delle Regioni italiane, il più burlone è certamente Claudio Burlando. Alto, allampanato, schivo, quasi brusco nei modi, sembra un personaggio uscito dalle file della Baistrocchi, la mitica compagnia goliardica teatrale di Genova. L’ultima delle sue avventure è questa, da non crederci: il giorno del primo Consiglio regionale ligure lui non c’era. Ufficialmente assente per “motivi personali”, era andato per funghi a Rondanina, un paesino dell’entroterra ligure che conta 68 abitanti. Vittima di Twitter, innocentemente spiegava: “Li facciamo un po’ crudi, a funghetto, al forno con le patate e fritti. Tutti gli altri li sto regalando”. Il tutto nelle ore in cui il Consiglio regionale era in pieno svolgimento. “Non ho fatto il bunga bunga — si è poi giustificato il Governatore —, sono andato a trovare i miei parenti a Rondanina con mio figlio. È abbastanza normale che una persona si prenda un giorno libero in un mese, visto che dalla ripresa ho ben sei fine settimana occupati. Se poi è stagione di funghi, andiamo anche a raccoglierli”». (Aldo Grasso, Cds)
Burlando 2 «Non è la prima volta che Burlando va, diciamo così, per funghi. Beccato il 16 settembre del 2007 in auto contromano sulla rampa della superstrada degli Erzelli (Genova) che porta allo svincolo dell’A10, ebbe la patente sospesa per un anno, 10 punti di decurtazione, una sanzione pecuniaria da 3.500 euro e il fermo dell’auto per 3 mesi. Polemiche perché agli agenti della polizia che l’avevano fermato mostrò un tesserino da deputato scaduto. Nel periodo in cui era ministro dei Trasporti del governo Prodi (1996), si registrò una serie incredibile di incidenti ferroviari, tanto che, da allora, alcuni compagni di partito, avversari politici e molti genovesi gli attribuiscono una fama sinistra (alcuni maligni sostengono che questa è forse l’unica cosa di sinistra che gli si possa attribuire). Lui se la ride, forte del suo cognome, che è pur sempre il gerundio del verbo burlare e, forse, un omaggio al bellissimo dramma di Tirso de Molina, El burlador de Sevilla. La morale è: non si tenti mai la burla, anche la più innocua, anche la più lecita, se non con gente che al fango preferisce il fungo» (ibidem)
Cibo 1 Secondo il rapporto Waste Watchers, l’Osservatorio permanente sullo spreco creato l’anno scorso da Last minute market e dall’università di Bologna in collaborazione con Swg, l’Italia getta via in un anno più di dieci miliardi di euro di cibo che potrebbe essere donato, mentre solo il 4% dei nostro connazionali lo fa. E sono i più giovani i più spreconi, sottolinea Andrea Segré, docente e inventore di Last minute market, che però nota un lieve miglioramento: nell’ultimo anno chi getta alimenti buoni nella spazzatura almeno una volta alla settimana è sceso infatti dal 60 al 27% (Caterina Pasolini, Rep)
Cibo 2 Il rapporto di Waste Watchers, che verrà presentato la prossima settimana, regala una panoramica inedita del nostro paese. In testa c’è un primo blocco di regioni del Sud, come Abruzzo, Puglia, Calabria e Campania che motiva la spazzatura piena di cibo commestibile soprattutto con la risposta assai sincera: «Ho cucinato troppo e calcolato male gli acquisti». In Piemonte e Friuli Venezia Giulia, gli intervistati mettono come principale causa dello spreco il fatto che frutta e verdura, spesso conservate in frigo già all’acquisto, quando vengono portate a casa vanno a male rapidamente. Un’indicazione utile per la grande distribuzione, come quella che arriva da Veneto e Umbria dove gli abitanti puntano il dito contro i produttori: a provocare il sovrappiù che finisce nei rifiuti sarebbero «le dimensioni troppo grandi delle confezioni» che invitano all’acquisto ma poi il cibo avanza. Chi invece si autoaccusa per le pattumiere affollate, sono emiliani e sardi che imputano quel cibo avanzato e buttato alle loro abitudini alimentari «e all’aver acquistato cose che non piacevano». In Sicilia e Basilicata buttano via quello che «non ha un buon odore o un buon sapore» mentre nel panorama dei perché la Liguria spicca. È «la paura di non avere in casa cibo a sufficienza» che porta a riempire il carrello e il frigo di acquisti in eccesso che poi avanzano e vanno a male. Mentre a Roma molto dello spreco è addebitato ai problemi organizzativi che portano a fare la spesa solo una volta alla settimana, e non tutto il cibo regge sette giorni. «Nella marea di dati che raccontano un’Italia dove il 33% lascia scadere gli alimenti senza consumarli, il 25% li butta perché sono avanzati, il 14 ammette che tutto è dovuto alla errata pianificazione di pasti, acquisti e cucina, c’è un elemento positivo. Dall’anno scorso è diminuita la quantità di alimenti gettati via: nel 2012 chi buttava nella spazzatura cibo avanzato una volta alla settimana era il 60%, ora è solo il 27 mentre chi lo faceva «quasi mai» passa dal 23 al 57%» (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)